<Capitolo 14>

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《È stato bruttissimo》
Lily, sempre così allegra, quel giorno aveva l'espressione di chi ha subito un brutto colpo o un trauma forte.
In effetti, era così.
Gli occhi tristi non le donavano un'aria sprizzante di energia e non le piaceva. Era difficile guardare impotente una persona psicologicamente scioccata o troppo debole per reagire.
Non sembrava lei.
Mentre camminava lungo una stradina più tranquilla sapeva che l'amico al suo fianco la stava guardando preoccupato.
Lei sentì che la situazione gravava sulle sue spalle, pesante come un macigno e con l'effetto di una valanga impossibile da fermare.
Il rumore dei loro passi rompeva il silenzio, così duro e così raro fra di loro.
Ancora non poteva crederci.

《Lily?》 La chiamò Remus. Lei sollevò lo sguardo che esprimeva mille emozioni diverse che si alternavano e non lasciavano dirle niente.
Sospirò un attimo prima di iniziare a raccontare.

《Non so perché sia così traumatico, ma è stato così. Prima di aprire la porta, sapevo che era successo qualcosa. Avevo questa sensazione particolare, ma non potevo saperlo. Accidenti, se lo avessi capito prima! 》 Si rimproverò lei.

《Tu sai che non è colpa tua, vero?》 Le disse l'amico, che cercava di intervenire solo il minimo indispensabile per darle il tempo di concludere il fatto.

《No, Remus. Ma chi glielo dice al proprietario che davvero non è stata colpa mia?》
Molto probabilmente Remus aveva pensato che la libreria avesse un proprietario oltre a Lily che vi lavorava ma non ci aveva fatto caso più in profondità.

《È ovvio come la terra che gira attorno al sole, Lily. Non può farlo》
Era la luce della ragione, e Lily lo ringrazió mentalmente per quel sostegno.

《Comunque, quando ho girato la chiave nella serratura e ho aperto la porta, ho trovato un disastro. Molti libri a terra, tutto distrutto. L'incasso non era esagerato, ma se lo sono presi comunque.
Lo shock più grande è quello del sapere che sono entrati nella tua vita e hanno toccato le tue cose, che usi sempre e sono diventate parte di te, e l'essere consapevoli di quanto ti senti inutile a vivere con certe bestie e il non poter fare nulla per ricambiare》 sospirò nuovamente, e si tolse l'ennesima ciocca rossa che le era finita sul volto, che con il suo colore, metteva in risalto le occhiaie scure comparse per la notte insonne.

《E ora, ad essere onesta, non mi sento neppure più tranquilla a stare da sola. Non vivo con la mia famiglia. Loro sono in America in questo momento e non posso andarci. Ovviamente》 alzò gli occhi al cielo, come se volesse rimproverarlo di ciò che era successo.

《Insomma, tempismo perfetto》 commentò Remus, con le mani in tasca.
《Ma per quel che serve, io ci sono. Nel caso tu voglia compagnia. Per qualunque cosa. Non è un trauma da poco conto, lo so. Ora devi solo riprenderti, e tra qualche tempo sarai in forma》

Lei accennò un sorriso, lieve come una piuma. 《Grazie, Rem》
Lui ricambió il sorriso, sapendo quanto sarebbe stata dura per l'amica vivere con la consapevolezza dell'accaduto. Non lo aveva sperimentato personalmente, ma poteva immaginare come si sentisse e non era piacevole. Affatto.

Il rumore dei passi dei due ragazzi furono presto coperti da numerosi rumori, che in teoria non era comune sentirli ma in pratica quel giorno era un caos immenso.

Lily alzò la testa quando avvertì delle urla, non così udibili ma le riconobbe per com'erano davvero. Perché stavano urlando?

《Remus, le senti anche tu?》 Domandò la ragazza, fermandosi e cercando di ascoltare meglio.
Remus le si fermò accanto, con la medesima concentrazione dell'amica e annuì.
《 Le sto sentendo da un bel pezzo, ma pensavo fossero nella mia testa. Forse non era così》 disse, mentre con lo sguardo vagava nella zona circostante per trovare la zona di provenienza.
Per Remus fu più facile del previsto trovare la fonte delle grida, che li condusse nel famoso parco seminascosto dal mondo, di cui l'entrata si camuffava fra i rami dei salici.
Lily non era mai entrata in quel posto, e non ne conosceva neanche l'esistenza ma appena scostò i tralci dell'albero che ostruivano il passaggio, restò a bocca aperta.
La bellezza di quel luogo era la protagonista, con l'erba verde e gli alberi colorati e fiori accesi ma tutto ciò sembrava ingannevole.

《Wow》 commentarono insieme, entrambi meravigliati da quel posto.
《Hai un ottimo senso dell'orientamento e anche un perfetto udito. Davvero fantastico》disse Lily, come se stesse ragionando su qualcosa.
《Non è che sei un'entità strana? Tipo un vampiro o un lupo?》

Lui rise. 《Se davvero fossi un vampiro, probabilmente sarei bello. Per quanto riguarda il lupo, credo che passerei. Non so il perché ma non mi piacerebbe》

Lily lo guardò senza dire nulla, ma probabilmente era divertita.

Poi udirono un gemito soffocato lì vicino.
I ragazzi si guardarono, e si voltarono verso l'origine del rumore.
La scena che si parò davanti ai loro occhi difficilmente si sarebbe potuto dimenticare.
Non sapeva perché fossero lì, né perché lo avessero fatto, né perché ci fosse tutto quel sangue.

Lily restò di stucco. Probabilmente neanche lei aveva mai provato una cosa del genere. E neanche lei era amante degli horror.

Remus non capiva affatto perché ci fossero un Sirius e un James pieni di lividi e graffi sul volto, ma entrambi sorridenti che cercavano di rialzarsi ma erano troppo malridotti per permettersi di fare un solo gesto.

《Che cazzo avete fatto anche oggi?》 Remus non capì chi avesse parlato, poi si rese conto di essere stato lui, ma con quale voce, non sapeva.
Era preoccupato, non pensava che facesse così tante docce fredde da averne a sufficienza.
Quando si avvicinò ai due ragazzi seduti scompostamente a terra, e si abbasso lentamente sentì che la testa produceva un casino di pensieri allo stesso momento e che era un disastro.

《Rem. Non devi preoccuparti. Sono stati fortunati che fossero così codardi》 disse James, osservando con aria pensierosa gli occhiali che avevano le lenti crepate.
Li chiuse e fece spallucce.
《Li cambierò. Tanto erano vecchi》 poi alzò gli occhi nocciola verso Remus ma non era lui che puntava.
《Lily?》 Disse rivolto a una sfocata nuvola rossa.
Lei era rimasta indietro, ancora senza fiato ma si riscosse e si avvicinò anche lei, non senza un'espressione stupefatta e lievemente arrabbiata sul volto.

《Siete ancora i soliti. Ancora a fare risse e a ridurvi così. Ma perché lo fate?》 Rispose, con tono impregnato di rabbia, come se già sapesse.

《Lily, non è come credi, sul serio》 James si alzò, tentennando un po', ma lo fece e con una manica si asciugò un rivolo di sangue che gli scendeva dalla tempia.

《Io non posso crederci. Vi ritrovo proprio ovunque e sempre allo stesso modo. Se è come dici tu, perché sorridete?》 Lei incrociò le braccia, aspettando una risposta che non arrivo immediatamente né da James.

《Non potevo permettere che mio fratello e la sua... compagnia》 Sirius si interruppe su quel termine, come se avesse voluto dire qualcos'altro. 《Facesse male a quei ragazzi》

Lily posò lo sguardo su di lui.
Seguì qualche secondo di silenzio.
《Avete impedito che facessero male a dei ragazzi? Senza mettervi a fare i buffoni e nient'altro?》 Domandò, poi.

Sirius annuì, senza più nessun sentore di sorrisetti sarcastici, ma solo una grande oscurità difficile da classificare.

《Tuo fratello?》Chiese a quel punto Remus, che non sapeva.

Sirius lo guardò. Curioso come si giocava bene, alla gara di occhiate e sguardi, fra di loro.
《Sì, proprio lui》 sospirò, mettendosi faticosamente in piedi. 《Te lo spiegherò, forse è meglio che tu capisca》
Si portò le mani nei capelli e li tirò indietro, nonostante fossero macchiate del liquido scarlatto che dolorosamente faceva la sua presenza sulle lunghe dita delle mani.

《Magari sarebbe meglio se prima vi puliste un po'》 disse Lily. 《Dai, venite con me. Casa mia non è lontana》
Ovviamente anche lei sapeva.
Remus pensò che la storia dovesse essere cruda e terribilmente triste, e che avrebbe ricondotto al perché Sirius vivesse con James.
Si girò verso di loro, li vide sorridere lievemente e senza alcun tipo di sarcasmo sul volto fin quanto James si allontanò per raggiungere la rossa e Sirius rimase più indietro.
Allora non ci furono barriere, nulla a proteggere entrambi.
Forse era quella la differenza.
Forse avrebbe potuto chiudere gli occhi.
Ma sapeva che non lo avrebbe fatto.

E così raggiunse Sirius.

Angolo autrice.
Salve a tutti. Non so che dire, quindi spero che non sia troppo strana la piega che ha preso questa storia, altrimenti... Non ne ho idea.
Comunque, davvero, sono felice se vi piace.
Ora vado, alla prossima♡

-a la Luz de la Luna- Marauders AU  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora