Remus guardò nel suo armadio, aggrottando lievemente le sopracciglia.
Mancava uno fra i suoi maglioni preferiti. Non lo indossava da tanto e lo avrebbe messo nuovamente fra qualche settimana, dato che il clima non era ancora freddo. Ma quando aveva guardato per essere sicuro di avercelo, si era accorto subito che mancava. Solo, il problema era dove l'avesse messo. Aveva provato a cercarlo in ogni angolo della stanza ma, essendo proprio scomparso, aveva deciso di cercarlo nella casa, nonostante non capisse perché dovesse essere fuori dalla camera.Lanciò un'occhiata ai compiti svolti sulla scrivania. Anche quel giorno, Remus temeva per la loro sopravvivenza. Da qualche tempo i tre ragazzi avevano iniziato a chiedergli uno o due esercizi, eppure lo sapeva bene che non copiavano solo due esercizi. Però non gli importava granché, a dirla tutta.
Non era una questione di vita o di morte, sebbene un giorno glielo avrebbe fatto notare.
Chiuse le ante dell'armadio e si sedette sul letto, sbattendo con il gomito sulla copertina del libro che stava leggendo. Si massaggiò il punto colpito e aprì il volume, riprendendo la lettura da dove l'aveva lasciata.Con precisione degna di uno svizzero, qualche idiot... qualcuno colpì ripetutamente la porta.
Remus chiuse di scatto il libro, roteando gli occhi al cielo e andò ad aprire.《Dammi un buon motivo per averti aperto, Sirius》
La presenza del ragazzo non era gradita a Remus, non in quel momento almeno, essendo abbastanza nervoso per la scomparsa strana del maglione chissà dove.《Vuoi i compiti? Sono sulla scrivania. Prendili e porta via quel sorrisetto irritante, perché non è giornata》
Disse, con un tono che non gli era particolarmente proprio, ma a tutti capitava una giornata no.Sirius lo guardò stranito, non aspettandosi una reazione del genere da parte del suo amico.
Entrò nella stanza, schivando la figura di Remus che stava di fronte a lui.《Ti ho riportato questo, Rem. Null'altro》 Mostrò un maglione decisamente spiegazzato che aveva in mano, di un colore chiaro che appariva un po' sporco.
Lo afferrò subito, contento di vederlo.《Dov'era?》 Chiese, sollevato, e nel tono non c'era più nervosismo.
Sirius, forse era un'impressione, sembrò addirittura arrossire.
《Mh...L'ho trovato per casa》 disse vago, fin troppo. Remus non gli credette.
Scosse la testa. 《Okay, va bene. Non ha senso. Non l'ho mai cacciato da qua, questo è il fatto》Sirius sembrò a disagio. Il silenzio calato su di loro venne interrotto da uno squillo di telefono. Sirius chiese scusa e si girò per rispondere, nel mentre Remus si stava facendo mille domande.
La telefonata di Sirius durò pochissimi secondi, e quando finì il ragazzo aveva sicuramente più pensieri di prima.
Non ne fece parola, ma si notò.
A quel punto chiese, con un atteggiamento fin troppo calmo:
《Mi accompagni a fare un giro?》
《sei sicuro? Non sono certo che tu possa...》
《No!》 Lo interruppe Sirius, scuotendo la testa. 《Non respiro qua dentro. Vorrei uscire. Mi accompagni per gentilezza?》
Sentendo il tono così calmo e serio dell'amico, Remus accantonò anche l'argomento del maglione (nonostante lo avrebbe chiesto successivamente tante e tante volte, ma solo verso la fine avrebbe avuto una risposta) e lo accontentò.
Sirius fece un semplice sorriso.***
L'aria era frizzante, ma non pioveva. Era una piccola vittoria. Ma d'altronde era fine settembre; non sarebbe poputo essere caldo o soleggiato.
Tuttavia Sirius indossava ancora la sua fedele giacca di pelle nera e, nonostante la sciarpa leggera che gli cingeva il collo, Remus guardandolo, provava freddo per lui.
Al contrario, Remus già indossava un giubbino più pesante e caldo e non usciva di casa senza ombrello e sciarpa. Ormai aveva capito che non poteva fidarsi del clima inglese.Per qualche minuto cambiarono in silenzio, Sirius era immerso in un silenzio di tomba e ciò non faceva comprendere a Remus perché gli avesse chiesto di uscire, se poi non dicevano nulla.
Svoltarono e proseguirono in una stradina che nascondeva il cielo. Non c'era un odore di rose, quanto piuttosto di spazzatura e altro che Remus arricciò il naso. Poco dopo uscirono di lì, dirigendosi spediti verso una meta. (A quel punto aveva capito che stavano camminando in una direzione precisa, solo non sapeva dove dovessero arrivare)
Attraversano ponti, altre stradine ed evitarono di essere investiti almeno un paio di volte e dopo una ventina di minuti arrivarono. Sirius dovette scuotere Remus per risvegliarlo da qualche sogno o pensiero ad occhi aperti, perché da quando erano usciti non aveva aperto bocca.《Cavolo, fa freddo. Sir, vuoi dirmi che 'passeggiata' stiamo facendo? Camminiamo ormai da tanto》 protestò Remus, stringendosi nel giubbotto.
Sirius sorrise, nonostante fosse abbastanza stanco anche lui. Il telefono squillò di nuovo, ma ne ebbe abbastanza e lo spense.《Siamo arrivati, tranquillo》
《Non ho capito perché fai sempre queste sorprese particolari. Se vuoi che venga con te, non potresti semplicemente dire 'c'è qualcosa che devo farti vedere', no?》
《Questo》 scosse la testa, decisamente ironico. 《Non è da me》 e si allontanò a passo svelto. A Remus toccò andarlo al acciuffare.
Si fermarono davanti a un grande edificio di costruzione recente, moderno e a più piani. Dai balconi superiori, come stelle cadenti e festoni colorati, scendevano lunghi fiori pendenti che aggiungevano colore al luogo abbastanza grigio.《Davvero, cos'è questo posto?》 Gli domandò raggiungendolo.
Sirius si voltò verso di lui, presentando il negozio.
《Remus, con tua somma gioia ti presento un negozio》 disse, trattenendo una risata che moriva dalla voglia di uscire.Tutta quella cavolo di camminata al freddo per... un negozio?
Remus lo guardò come se volesse squartarlo. E probabilmente lo avrebbe fatto se Sirius, accorgendosi di quella bellissima espressione, cercò di non essere un idiota.
《È per Halloween, Rem》
《Halloween?》 Ripeté, quasi come se avesse capito male e lui gli stesse tentendo un raggiro. Socchiuse gli occhi.
《Dimmi che stai scherzando》Lui scosse la testa. 《Stai sempre chiuso a studiare. Essendo che tra quattro giorni è Halloween, quale occasione migliore di questa per farti evadere?》 Rispose il ragazzo, in tono leggero e rilassato.
《Non so se ucciderti o ucciderti》 disse sarcasticamente Remus, abbastanza irritato, ma in fondo lieto che lo avesse distolto dallo studio, così noioso che avrebbe dovuto dargli un premio per essere la cosa più noiosa del mondo.
《Nah, non serve. So che mi adori》 replicò lui, spostandosi per mettersi davanti a lui.
《Ti piacerebbe》 borbottò Remus. Guardò l'orologio e sospirò. 《Senti, entriamo a questo punto》
《La cosa ti ha attirato, alla fine?》 Gli diede un'occhiata allegra e maliziosa, per poi aspettare che lo seguisse.
Con l'ennesimo sospiro pesante, Remus decise di andare con l'amico. Dopotutto, cosa avrebbe dovuto fare?
Angolo autrice.
Manca una settimana alle vacanze di natale. I'm happyyyy. Cioè, ho voglia di dormire e fare una maratona dei film di Hp e morire fra le coperte del letto. Vabbè, sul "a natale puoi".
Comunque, spero che vi piaccia. Ennesimo capitolo di passaggio, dopotutto. A presto☆
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-a la Luz de la Luna- Marauders AU [Completa]
FanfictionC'era una volta una me che immaginava vagamente cosa sarebbe successo se la banda di amici che adoro di più fra tutte, i malandrini, fosse stata della nostra età e della nostra generazione. Allora mi è venuto in mente di scrivere cosa poteva essere...