<Capitolo 17>

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Sirius si svegliò precisamente alle 9 del mattino, non appena capì che probabilmente non poteva stare tutto il giorno a dormire.
Scendendo per la colazione, si accorse nuovamente che la casa era troppo tranquilla, troppo silenziosa.
Allora James stava dormendo.
Mentre entrò in cucina, intravide una figura davanti alla finestra che guardava fuori, verso il cielo di una particolare sfumatura di azzurro, nonostante le nuvole che ricoprivano parte del campo visivo.
La figura si girò non appena il ragazzo fece il suo ingresso nella stanza, con i capelli abbastanza in disordine e un mal di testa che aveva ricominciato a pulsare sordo, indifferente del fatto che provocasse dolore.
Forse era quello lo scopo del mal di testa: una tortura.
Sirius, capendo che colui che aveva davanti era un esemplare di Peter intento a, probabilmente per la prima volta in assoluto, non divorare nulla.
Anzi, quando si girò, aveva un'espressione abbastanza preoccupata, ma che si distese un poco quando vide l'amico seduto.

《Sirius, buongiorno》 disse sorridendo.
Quindi aveva fatto colazione, pensò il diretto interessato.

《Remus non si è ancora svegliato?》 Domandò, cercando di evitare quella strana sensazione di ansia nel non vederlo, mescolata a quella dell'averlo voluto vicino.

Peter si sedette davanti a lui, dopo aver preso una tazza che emanava un bel tepore e una barretta di cioccolato. Nel vassoio dove erano poggiate le cose, c'era un biglietto.

《È uscito mezz'ora fa. Ha detto che doveva andare da Lily, che mi sembra fosse un po' spaventata a stare sola.
Ha aspettato che ti svegliassi finché poteva, ma quando ha capito che non poteva cincischiare più, ha lasciato questo e mi ha chiesto di dirti che sperava che non ti fossi arrabbiato, se non ci fosse stato》 disse Peter, con il fiatone sull'ultima frase, abbastanza ostica da pronunciare.

Così Remus gli aveva lasciato la colazione.
Solo a lui.
Sirius abbassò lo sguardo sulla propria mano, alla sensazione del flashback di quella volta in cui era di nuovo conciato male e lui gliel'aveva bendata.
Ricordava di come fosse stato gentile, e del tocco caldo della sua pelle.
Sorrise, prendendo il bigliettino e ringraziando Peter, che fece altrettanto e  andò a stravaccarsi sul divano, accendendo la tv.

Sir, buongiorno.
Ti ho scritto questo bigliettino, nonostante avrei potuto usare il cellulare, perché lo sai come sono.
Penso che carta e penna siano così sottovalutate, al mondo di oggi. Ma comunque.

Spero che tu stia meglio. Ieri non avevi un bell'aspetto. Quando ti sei gettato nelle coperte, ieri pomeriggio, hai dormito incessantemente. Fa che almeno sia valsa la pena. (Scherzo, ovviamente)
Io ti avrei voluto aspettare, però non potevo abbandonare Lily da sola. Sai, poi ti spiego meglio, ha avuto un bel colpo.
James mi ha voluto accompagnare, nonostante sappia benissimo che Lily o lo ucciderà davvero, o non gli parlerà affatto.
Questo però lo consola, dice. Ma lo sappiamo entrambi quando odi essere ignorato.
O

kay, ora finisco qui questo biglietto, che è diventato un poema epico.
A dopo, e goditi la mia piccola tavoletta di cioccolato.

Remus

****

《Credo che sia assurdo, davvero》 disse Lily, con un'aria abbastanza irritata.
《Perché sei venuto, accidenti? Non potevi startene a casa con il pigiamino?》 Aggiunse, guardando James che nervosamente si spettinava i capelli.
Nonostante la sua sicurezza vacillante, era il tipo di persona da non tirarsi indietro in quasi niente, e neanche in quel caso lo avrebbe fatto.

《Ma sono venuto a chiedere come stessi, non credo di aver fatto un qualcosa di così terribile》 commentò, togliendo le mani dal groviglio scuro e sistemandosi gli occhiali. (di riserva, vogliamo dire)

Lily si girò verso Remus, che stava abbastanza in disparte. Sembrava pronto alla guerra, cosa che non sembrava così lontana, dopotutto.
《Mi dici perché è venuto?》 Domandò, appogiando la scopa sul bancone, sopra il quale si sedette.

《Non l'avrei portato con me, te lo assicuro. Ma ha insistito dalle 5 e mezza di questa mattina fino alle 8. Ne avevo abbastanza. Tre ore a dire "portami". Da far cadere i capelli anche ai cespugli》
E allargò le braccia, alzando gli occhi al cielo.

James pensò che fosse esagerato.
D'altronde era consapevole che foooorse (ma solo poco) potrebbe aver avuto ragione. E aveva eliso anche quando era entrato in camera sua alle 5 e mezza di mattina, per chiedere cosa fosse successo.
Beh, Remus era la loro voce della ragione.
Fortunatamente, in casa erano ancora soli.

La rossa scosse la testa, esasperata.
《Lily, non voglio essere una piaga, sono venuto soltanto a vedere come stessi》 disse coinciso James, con uno strano tono di voce troppo serio e non da lui.
A quel punto Remus lo fissò intensamente, pensando che stesse male.
Al 90% Lily fece lo stesso.

《Se davvero per te sono così fortunatamente irritante, me ne vado. E stavolta non ti avevo fatto nessun tipo di offesa, speravo》 il ragazzo abbassò lo sguardo, probabilmente offeso da quella situazione.
Non capiva perché Lily se la prendesse comunque con lui, nonostante non si parlassero da un botto di tempo.
'Le ragazze sono proprio strane' fu il suo possibile pensiero.

Remus e Lily si rivolsero uno sguardo di intesa e confusione.
Non sapevano da dove fosse uscito quel James che non sorrideva e che era certamente offeso da qualcosa che solitamente non lo toccava neppure un po'.

"Forse" pensò Remus "si è stancato di andare dietro a qualcuno che lo odia. Magari è successo anche a lui"
Anche in testa sua, però, non suonava affatto.

"Ovvio che no. È solo che il secondo drama queen se l'è presa per un nonnulla. Gli passerà... purtroppo"

Poi cercò di eliminare quei pensieri.

《James》 disse Lily. 《Non volevo che tu ti offendessi ora》 Sgranó gli occhi, avvertendo la stranezza della situazione.
Lei che si stava scusando con Potter? Il mondo stava per finire.
Anche Remus se n'era accorto e si guardava attorno come per prevedere le crepe nel soffitto che secondo lui avrebbero distrutto tutto.

Lily non si era mai scusata con Potter. Era un dato di fatto. Semmai era il contrario.
Per cui, fu uno strano choc.
James la stava fissando incuriosito con i suoi occhi nocciola, anche -come i suoi- lievemente sgranati.
La ragazza stava per aprire bocca cercando di trovare le parole adatte a quello che stava pensando quando d'un tratto la porta del negozio tintinnó, nonstante ci fosse scritto 'Chiuso'

E la persona che entrò fu l'ultima che si sarebbero aspettati di vedere.

Angolo autrice.
Buon 1 novembre a tutti.
Con tono lieto vi annuncio che tra un mese e venticinque giorni è Natale;)
Come farò a sopravvivere, è un misero ma dettagli.
Spero che anche oggi il capitolo vi piaccia e mettete una stellina, se vi va.
Alla prossima☆

-a la Luz de la Luna- Marauders AU  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora