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-Papà.

-Dimmi, tesoro. - disse asciugandosi una lacrima.

-Che fine hanno fatto i due ragazzi e il semino? - chiese il bambino con curiosità.



Jungkook rise e asciugò un'altra lacrima di Tae, mentre quest'ultimo si dedicava a guardarlo con un sorriso malinconico. Jeon si era avvicinato mentre Tae raccontava la storia e




-Il ragazzino esile si è trasformato in un ragazzo forte e muscoloso. L'altro ragazzo è diventato un ragazzo esile. Mentre il semino è cresciuto e adesso è un bel bambino. - disse accarezzando la sua testolina.

-Davvero? - chiese incredulo.

-Sì, piccolo, è così. - rispose l'altro.

-Ora, coniglietto, te lo ricordi quando a Natale mi hai chiesto chi è il tuo papà? - disse guardando incerto verso Jungkook e ricevendo un piccolo "si".

-Sì, me lo ricordo.

-Sono io papà, Kookie. - completó Jungkook.

-Sei tu papá? - chiese il bambino.

-Sì, Kookie.





Il bambino si lanciò fra le sue braccia.
Era felice di aver ritrovato il suo papà dopo tanto tempo. Ed era ancora più felice sapendo che quest'ultimo era proprio il suo Hyung. Desiderava tanto un papà così geniale. Non che il suo adorato papi Taehyungie non fosse geniale, solo era più carino e tenero come un fiore che devi proteggere e il suo Hyung era definitivamente la personcina geniale e forte che li avrebbe protetti.






-Papà Kook, non piangere. - disse il bambino asciugando con una manina una lacrima.

-Mi hai chiamato papà...  - sussurrò mentre altre lacrime scendevano giù per il viso.

-Non ti piace? Vuoi che ti chiami Hyung? - chiese il bambino allarmato.

-No no...

-Tesoro, perché non diamo un attimo a Jungkook? - chiese Tae.

-Sì, io vado in camera e ti faccio vedere il disegno che ho fatto a scuola!

-Certo vai. - disse suo padre e poi guardò l'altro quando il bambino sparì dalla loro vista.

-Mi dispiace. - disse.

-Perché ti dispiace? - chiese.

-Per non essere stato presente all'inizio. - disse finalmente.

-Non devi scusarti né dispiacerti. È stata colpa mia che non ti ho detto nulla...

-Non rimproverarti. - disse Jungkook avvicinandosi. -Ho capito perché lo hai fatto.

-Avevo paura... - inizia con timidezza. -Paura che quando lo avessi scoperto non mi avresti più amato e non avrei mai potuto sopportare un tuo rifiuto.

-Sai che non lo avrei mai fatto.

-Lo so, ma il solo pensiero mi tormentava. Il fatto che magari saremmo stati di intralcio nel tuo futuro. Guardati ora.

-Avrei fatto entrambe le cose, ti avrei protetto a te e al piccolo. Ci saremmo risparmiati tanto dolore.

-Provi rancore? - chiese con timore.

-Non ti ho mai portato rancore. - affermò Kook, accarezzando la guancia del maggiore. -Ti ho sempre amato, Taehyung, e ho continuato a farlo anche dopo che te ne sei andato.

-Anch'io. - rispose con un adorabile rossore. -Non ti ho mai dimenticato... Ho sofferto tanto.

-Anch'io, amore mio.

-Ma c'era lui a ricordarmi di te. - disse riferendosi al piccino.

-Lo immagino. - rispose con un sorriso.

-È il tuo vivo ritratto. - sussurrò con un timido sorriso.







Il piccolo Kookie entró nella stanza con un disegno in mano e un gran sorriso. Consegnò il disegno nelle mani del suo "nuovo" genitore e si intrufolò fra di loro.

Ma il telefono di Jungkook suonò...

Super Kookie Junior - Kookv Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora