Occhi come l'oceano

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Jungkook stava camminando avanti e indietro per il corridoio  che dalla sua camera portava alle altre stanze, ormai da un buon quarto d'ora, d'altronde la sua stanza era troppo piccola per permettergli di ragionare in quel modo.

Sentiva il parquet scricchiolare sotto i piedi, ma neanche quello riusciva a distrarlo dalla strana sensazione che provava. Lo aveva pervaso all'improvviso quello stesso pomeriggio quando, uscendo dall'Accademia, aveva incrociato lo sguardo con gli occhi celesti di un ragazzo dai capelli dorati.
Quello scambio era durato solo pochi secondi, ma Jungkook era riuscito a memorizzare ogni aspetto della figura del ragazzo: portava sottobraccio una grossa tela incartata e indossava un basco di una particolare tonalità di grigio che era riuscito ad individuare tra i suoi promarcker come "cool gray 2", quando appena arrivato a casa non aveva potuto fare a meno di abbozzato nel suo album degli schizzi.
Etereo.
Era la prima parola che era balzata nella mente del ragazzo quando era avvenuta quella condivisione di elettricità sfuggente, che gli aveva percorso tutto il corpo facendolo rabbrividire e fremere.
Non gli era mai successo nulla del genere, nessuno lo aveva colpito a tal punto da incidere la propria immagine nella sua mente in modo indelebile.

-Biscottino!- si sentì chiamare dal piano inferiore e quindi scese le scale ancora immerso nei suoi pensieri, rischiando di cadere rovinosamente per terra.
Sua madre lo stava aspettando all'ingresso insieme alla sua ragazza, Angelica.
-mamma ti ho detto di smetterla di chiamarmi così, ho quasi vent'anni- sbuffò per poi lasciare un bacio veloce alla ragazza e trascinarla verso la sua camera -rimarrai sempre il mio piccolo kookie e lo sai bene- gli urlò la donna dal fondo delle scale, facendolo sbuffare sonoramente e trattenere una risatina alla sua ragazza. Si chiuse la porta alle spalle per non sentire per l'ennesima volta quel discorso, si massaggiò le tempie e si sedette per sistemare velocemente i valori della fotocamera.
-adoro tua madre- ridacchiò Angelica mentre ispezionava il mini set che aveva allestito Jungkook- allora chi sarò oggi?- chiese, notando che era un semplice sfondo bianco con delle lampadine a forma di stelle che pendevano dal soffitto.
-nessuno di particolare, alla fine mi serve solo il tuo braccio- sorrise il moro, appoggiando la fotocamera e facendole segno di avvicinarsi per un effusione veloce. Lei lo fece nell'immediato, ma i suoi occhi caddero sul disegno che si trovava al centro della scrivania, circondato da pennarelli come se fossero la sua cornice.
-chi è?- chiese e Jungkook sudò freddo per un attimo alzandosi e coprendo il tutto con fare colpevole, "idiota" pensò. -un personaggio che ho creato per un corso di fumettistica, solo che è ancora troppo realistico- disse con un sorriso tirato, per poi stringere Angelica tra le sue braccia, lasciandole baci leggeri su tutto il viso.

Magari le sue azioni l'avrebbero distratta dalla sua maldestra copertura, che poi copertura per cosa? Lei sapeva benissimo che Jungkook era etero e non l'avrebbe mai tradita con un ragazzo, nonostante fosse oggettivamente bellissimo. Quindi perché aveva reagito così?

La ragazza si alzò sulle punte facendo sfiorare le loro labbra più insistentemente e Jungkook indietreggiò velocemente con una mano davanti alla bocca. Il volto del ragazzo con il basco era diventato vivido nella sua mente non appena aveva chiuso gli occhi, ma perché? Era come se quel bacio con la sua stessa ragazza nella sua mente fosse sbagliato, non andava decisamente bene...
-che succede? Ti ho morso la lingua?- esordì la ragazza, visibilmente preoccupata. Jungkook scosse la testa e sparò la prima cazzata che gli venne in mente. Un'altra bugia.
-mi sono ricordato che domani ho un progetto da consegnare e non l'ho ancora revisionato, quindi facciamo in fretta- si maledì mentalmente e dopo averla abbracciata sospirò un -Mi spiace-

Scattò in fretta quelle foto e altrettanto in fretta la ragazza abbandonò Jungkook nella sua stanza per lasciarlo "revisionare il suo progetto", quando invece lui stava seduto con il capo chino ad osservare quel disegno fatto velocemente poche ore prima.
Si passò una mano fra le ciocche castane mentre osservava attentamente i dettagli di quel volto, come se fosse stato scolpito dalla sua stessa mano.
Voleva fotografarlo.
Voleva imprimere la sua immagine sullo schermo della sua Canon o magari su una pellicola, Sarebbe stato decisamente più fine e artistico come l'aura che quel ragazzo emanava.
La sua mano vagava sul foglio insieme ai suoi pensieri e così per tutto il resto della giornata fino a cena, quando suo padre lo chiamò con gran voce facendogli spezzare la punta del carboncino sul foglio per lo spavento, tanto era immerso nei suoi pensieri.

Scese le scale e si sedette al tavolo della sala da pranzo, di fianco al suo fratellino.
-Allora come è andato l'esame Jungkook?- chiese suo padre con tono solenne, mentre stava poggiando una padella colma di bistecche sul tavolo.
-29, tutto per colpa del commissario esterno che ha trovato un mini pallino bianco nell'angolo di una foto-
Sbuffò sonoramente, affondando la forchetta nella bistecca e successivamente tagliandola con il coltello. Tollerava già poco le critiche costruttive, figuriamoci quelle tirate fuori dal nulla, per di più da un commissario esterno che si occupava di architettura e nemmeno di fotografia.
-dai andrà meglio la prossima volta, vedi Junghyung dovresti prendere esempio da tuo fratello e impegnarti nonostante non vada sempre tutto bene- esordì la madre, ricevendo uno sguardo storto dal fratello minore, che continuò a mangiare imperterrito.
-ascolta tua madre, se vuoi posso farti prendere lezioni private per inglese visto che non vuoi che tuo fratello ti aiuti-
Continuò suo padre e il minore non rispose per l'ennesima volta, finendo in fretta la sua bistecca e andando a chiudersi in camera sua, senza mangiare le verdure.
Parlarono ancora un po' del più e del meno finché il padre di Jungkook, guardando il telegiornale, alzo leggermente il tono do voce -ah questi giovani, cosa ci trovano nel stare con una persona del loro stesso sesso io non lo so. Come fanno con i figli? Che educazione potrebbero mai avere?! -

Il moro si sentì infastidito a quelle parole e si dovette trattenere dallo sbattere un pugno sul tavolo e urlare che si sbagliava. Ma perché? Alla fine il suo pensiero non era tanto diverso da quello del padre, eppure la cosa lo irritava parecchio. Si convinse che fosse per difendere il suo migliore amico Yoongi, che aveva fatto cooming out da più di un anno e quindi senza dire nulla si alzò, portando il suo piatto e quello del fratello in cucina, così da poter lavare i piatti e distrarsi da quella strana giornata.

Dove cancellare quei pensieri, aveva una bellissima ragazza, c'era già andato a letto e non gli era affatto dispiaciuto, problematiche a parte di cui voleva dimenticarsi.
Avrebbe dovuto parlarne con Yoongi, magari avrebbe potuto consigliarlo. Forse era meglio aspettare, il suo migliore amico lo avrebbe sicuramente accolto con un sonoro "te l'aveva detto" e Jungkook non era ancora sicuro di cosa aveva causato quelle sensazioni, probabilmente era stata solo la bellezza eterea di quel ragazzo ad aver conquistato il suo io artistico.

-biscottino, puoi provare a parlare con tuo fratello dopo? - chiese sua madre, entrando con i piatti restanti e riportandolo con i piedi a terra. Ok, lavare i piatti non era la distrazione giusta, però lo aveva aiutato a ragionare almeno.
-lo sai che a me non dice nulla, sei tu quella a cui è più affezionato mamma-
Gli rispose sciacquando anche gli altri piatti e mettendoli ad asciugare.
-in questo periodo sembra essere arrabbiato con il mondo, prova a chiedergli con calma che ha-
Rispose la donna lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia e passandogli lo strofinaccio per asciugarsi le mani.
-non ti prometto nulla-
Dopo aver finito il suo compito casalingo tornò al piano superiore e busso alla porta del fratello. Quest'ultimo lo cacciò frettolosamente, senza ascoltare le sue parole.

Jungkook dopo il terzo tentativo si arrese, ritirandosi nuovamente nella sua stanza, sempre immerso nel suo mare di pensieri.

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Salve personcine in quarantena, sinceramente volevo prima scrivere tutti i capitoli e poi pubblicare la storia, ma ho bisogno di un feedback! Quindi se vi è piaciuto questo primo capitolo (un po cortino ma shhh) mettete una STELLINA e se volete commentate pure con qualsiasi cosa! (le critiche sono ben accette :D)

bye bye <3

Draw Me // TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora