Terrore e felicità

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Jungkook stava camminando per un lungo corridoio e subito si rese conto di trovarsi a casa di Taehyung.
Era andato a trovarlo un paio di volte quel mese, ma era riuscito ad incontrare suo padre solo la prima volta che era stato lì e lo aveva letteralmente terrorizzato.

Spostò lo sguardo e lo vide, lì in piedi, davanti a lui, con un Taehyung sanguinante che teneva per i capelli.
-lascialo andare!- Sentí urlare da dietro l'uomo. La madre del rosso era seduta per terra con uno zigomo viola e il labbro spaccato, era sempre messa meglio di suo figlio.

Jungkook si sentí pervadere dalla rabbia e subito iniziò a correre verso l'uomo, venendo però ributtato indietro; come se una barriera invisibile bloccasse il passaggio.
-ma che cazzo- esclamò cadendo per terra e vedendo l'uomo gignare.
-chi sei tu per intervenire?- ringhiò verso di lui, alzando la testa di Taehyung con il naso sanguinante.
-io...- provò a dire, ma effettivamente non era nessuno per fermarlo, aveva scelto di non esserlo e se ne pentiva internamente ogni giorno.
- Jungkook, va via- mormorò in modo sofferto il rosso, facendo una smorfia di dolore. Il moro strinse i pugni, rendendosi subito conto che il suo naso non era l'unico a sanguinare, ma anche la sua gamba, appoggiata in malo modo al pavimento.
-vuoi proteggere il tuo amichetto- rise il padre, alzandolo ancora di più, in modo che fosse praticamente in piedi.
Jungkook gli lanciò uno sguardo terrorizzato e si rialzò immediatamente in piedi, facendo un passo verso il ragazzo.
-oh, ora capisco, non è solo un amichetto- si avvicinò all'orecchio del figlio e disse - hai dato il culo anche a lui vero?-
-no che non lo ha fatto! non è una puttana! e se anche lo avesse fatto non sarebbe stato un gesto del genere- urlò il moro facendo un altro passo e stringendo i pugni.
-e che gesto sarebbe stato mh? un gesto d'amore?- l'uomo rise alle sue stesse parole e lasciò i capelli di Taehyung, che cadde a terra accasciandosi su se stesso.

Senza esitare Jungkook corse verso di lui e lo strinse tra le sue braccia -mi dispiace tae- sentì le lacrime rigargli le guance e una morsa al cuore nel vedere il ragazzo così debole.
-pensi davvero che sarebbe stato amore?- gli chiese Taehyung con un sorriso sofferto, appoggiando il viso al suo petto.
-certo che lo penso-

LUCE

Una luce forte e bianca accecò Jungkook che fu obbligato a strizzare gli occhi.

- è sveglio- sentì dire dalla sua ragazza. dov'era? e perché Angelica era li? ma soprattutto dov'era Taehyung?!
Aprí gli occhi lentamente e provò ad alzarsi, ma un forte dolore alla testa lo fece risdraiare sul letto candido.
-tesoro non sforzarti- era sua madre a parlare questa volta, mentre gli massaggiava il braccio con una mano.

Si guardò intorno, era in ospedale e sua madre era seduta su letto al suo fianco, mentre Angelica stava su una poltoncina dal lato opposto. Fece per parlare, ma sentì le parole morirgli in gola data la secchezza della stessa. Com'era arrivato dallo skate park a casa di Taehyung e poi in ospedale?! Cercò con gli occhi il fulcro dei suoi pensieri, ma oltre alle due donne nessuno era nella stanza.
Sua madre notò la sua preoccupazione, più che evidente, ed indicò alla ragazza una bottiglietta d'acqua che si trovava sul comodino. - Taehyung sta bene tranquillo. É stato qui tutto il tempo e solo poco fa Yoongi è riuscito a convincerlo ad andare a fare colazione- spiegò la donna e Jungkook subito sorrise a quelle parole, realizzando che quello che aveva vissuto era stato solo un brutto incubo. Bevve un lungo sorso, Tae stava bene ed in quel momento solo quello gli importava.
Angelica dopo aver riposto la bottiglia, si avvicinò al volto del ragazzo, che senza neanche accorgersene si allontanò di poco, sentendo lo stomaco chiudersi, la ragazza però gli lasciò semplicemente un amorevole buffetto sulla guancia.
-sono corsa subito quando ho saputo che non ti svegliavi, hai dormito per tre giorni. Fortunatamente la nonna stava meglio e quindi...- lei parlava, ma Jungkook riusciva solo a pensare a quanto fosse sbagliata la situazione che si era creata. Non era più sicuro di amarla come meritava e la nausea che sentiva solo pochi mesi prima quando l'aveva baciata dopo aver viso Taehyung per la prima volta, gli ritornò a chiudere lo stomaco.
Se solo non avesse cercato di reprimere i suoi sentimenti per tutto quel tempo, probabilmente non si sarebbe ritrovato con una fidanzata che non amava ed un ragazzo che perennemente vagava nei suoi pensieri, prendendosi tutta la sua attenzione.
-non sei felice?- chiese la ragazza, vedendo la sua espressione e Jungkook con un finto sorriso la rassicurò. Si faceva schifo, era solo un povero codardo che aveva paura di lasciarsi andare ed ammettere i propri desideri.

Draw Me // TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora