Riflesso nei tuoi occhi

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Erano circa le sette di mattina e Jungkook stava guidando silenziosamente, mentre Taehyung al suo fianco osservava il paesaggio scorrere veloce fuori dal finestrino. Quel mattino piovigginava e le gocce cadevano sul vetro, ricordandogli di quando da piccolo faceva a gara con suo fratello e per vedere quale correva più veloce.

Era da tanto che non andava alla sua casa in montagna, che in verità era dei suoi nonni, probabilmente da quando aveva finito la terza superiore e aveva iniziato a sentirsi "grande" e quindi preferiva stare a casa ed uscire con Yoongi e il loro vecchio gruppetto di amici, ormai diviso dalla scelta di diverse università.
Ripensò alla vecchia casa in legno affacciata su lago, si trovava in un paesino molto ristretto con massimo una quindicina di abitanti, ma una splendida vista sull'acqua cristallina e il verde che circondava la piccola valle. Poteva sentire ancora l'aria fresca riempirgli i polmoni e l'odore dell'erba appena tagliata che lo spronava ad andare a giocare nei grfandissimi prato tutte le mattine. Si era sempre divertito un sacco a correre con il suo aquilone viola, fatto da suo nonno appena Jungkook aveva imparato a camminare.

Spense i tergicristalli, notando che la poggia era ormai finita e un arcobaleno sbiadito si stava formando nel cielo.
-ehi guarda- disse poggiando dolcemente la mano sulla coscia del rosso e indicando il cielo con il capo.
-è bellissimo- Taehyung gli mostrò un sorriso stanco, giocando con le sue dita.
-dormi un po' che quando arriveremo ti farò camminare un po'- ridacchiò portando il dorso della mano del rosso alle labbra e lasciandoci un bacio leggero.
-preparati a portarmi in spalletta allora- rise, appoggiando il capo al sedile e voltandosi a guardarlo.
-volentieri- disse Jungkook divertito, accedendo poi la musica per aiutarlo a dormire.
-oh pianoforte, questo si che mi fa dormire- ammise taehyung, rannicchiandosi sul sedile come il moro aveva fatto molte sere prima quando era ubriaco. Sembrava un cucciolo indifeso, con il volto rilassato e le lunghe dita a picchiettare dolcemente sulla sua mano.
-ho tre CD di canzoni che Yoongi ha composto e di cui non ha ancora scritto un testo perché è un procrastinatore nato- prese in giro il suo amico tornando a guardare la strada.
Taehyung sbuffò divertito per poi esclamare -aaah povero Jimin- facendo ridere entrambi.
-ma non hanno fatto pace?- chiese curioso il moro, non essendo riuscito a chiedere spiegazioni alla coppia ne a chiamare i suoni amici in Giappone; L'unica cosa che aveva fatto quella notte erano state due lavatrici e chiarire con suo padre. A quanto pare l'uomo si era ricreduto per qualche mistico motivo e gli aveva permesso di partire, consegnandogli lui stesso le chiavi della seconda casa.

La voce di Taehyung lo riscosse -eh no, nonostante Yoongi viva praticamente da Jimin non hanno mai parlato della loro relazione- sbuffò il rosso, tenendo gli occhi chiusi anche quando Jungkook dovette lasciare la sua mano per cambiare marcia.
-beh Jimin mi è sembrato molto sconvolto...- constatò il moro e anche Taehyung confermò.
-ah quanto ne so nessuno dei due ha il coraggio di tirare fuori il discorso- disse - secondo me se Jimin gli spiegasse bene quello che è successo anche quel cocciuto di Yoongi capirebbe- Jungkook annuì alle sue parole, Yoongi poteva pur essere super testardo, ma era anche molto comprensivo, soprattutto con il ragazzo che sicuramente amava.
-Già, come mio padre che ha cambiato idea... probabilmente mamma gli ha parlato delle mia emozioni- pensieroso si allungò per prendere la bottiglietta d'acqua, fermandosi però quando sentì Taehyung scoppiare a ridere -che c'è?- chiese cercando di sbirciare con la coda dell'occhio verso il rosso.
-no è che ho parlato io con tuo padre- rise - ed è stato imbarazzante quanto divertente- ammise, stringendosi lo stomaco con le braccia.
-tu cosa?!- esclamò Jungkook sorpreso, mentre il rosso gli passava la bottiglia che prima stava cercando di raggiungere.
-era un pomeriggio e tu eri partito da circa un paio di settimane- iniziò a raccontare - tua mamma mi aveva invitato a prendere un caffè a casa tua- spiegò sempre con il sorriso sulle labbra.
-ora ho paura- Jungkook deglutì con fatica, ripassando l'acqua a tae.
-tuo padre è tornato prima dal lavoro e ci ha trovato in salotto a bere del te e spettegolare come due vecchiette sul balcone, è stato divertentissimo- rise - era stanco quindi non mi ha cacciato via, anzi si è buttato sul divano e quindi ne ho approfittato per raccontargli tutto- disse per poi prendere un sorso -e niente mi ha ascoltato, facendo anche domande, quindi probabilmente tua mamma gli aveva già parlato in precedenza- spiegò, riponendo l'acqua al suo posto e riprendendosi la mano del moro.
-wow... grazie, anche se avrei preferito essere li con te- Jungkook si rattristo per un momento, pensando a quanto il suo viaggio poteva essere stato pesante per entrambi.
-mi dispiace, non volevo pesare su di te, non volevo vedere un'altra persona a cui voglio bene guardarmi con pena- si morse il labbro, abbassando il suo sguardo celeste con rammarico.
-mi vuoi solo bene?- chiese Jungkook con un pizzico di malizia, cercando di ravvivare la situazione.
-ti piace così tanto sentirti dire ti amo- sorrise l'altro, sporgendosi per dargli un bacio sulla guancia.
-non sai quanto- disse lasciandogli un veloce bacio a stampo, per poi tornare a guardare la strada.
-ti amooo tanto tanto tantoooo, ma ora fammi dormire, se no dovrai portarmi in giro con una cariola- Tae gli lasciò tanti bacetti i veloci, per poi ritornare in posizione fetale sul sedile e bearsi delle dolci note suonate dalle mani esperte del loro amico.

Draw Me // TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora