Capitolo.1

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Erano le dieci del mattino quando la sveglia suonò. Uno spiraglio di luce entrò dalla finestra accecandomi, mi alzai dal letto e con un gesto energico spostai le pesanti tende nere illuminando naturalmente la stanza, il rumore del traffico si fece più intenso quando aprii la finestra della camera per far cambiare l'aria. Vivo in questo appartamento ormai da un tre anni e Boston è diventata la mia città. Orfana di entrambi i genitori sono sopravvissuta fino a oggi 30 maggio 2019 giorno del mio ventunesimo compleanno, giorno in cui la mia vita avrà una svolta.

Dopo aver fatto colazione ed essermi lavata sotto una doccia calda iniziai a preparare la valigia, presi lo stretto necessario. Prima di andare mi fermai davanti allo specchio dell'ingresso osservando la ragazza che sono diventata, forte e sicura di se e senza pensarci troppo presi le forbici e diedi un taglio netto a quei lunghi boccoli neri che portavo da anni, improvvisamente un carré lungo prese il loro posto rendendomi ancora più determinata in quello che stavo per affrontare. Afferrai le ultime cose con velocità quando notai sullo schermo del telefono che era mezzogiorno, il pullman sarebbe partito tra mezzora ma per raggiungere la stazione mi sarebbero aspettati ancora quindici minuti di taxi togliendo il traffico.

Arrivai alla stazione giusto in tempo, diedi la mancia al tassista e correndo andai verso il mio autobus. Posai la valigia nella stiva e raggiunsi a bordo l'autista "Biglietto per favore" un uomo adulto e robusto sulla cinquantina mi avrebbe fatto compagnia per le prossime ore di viaggio "Storybrooke...è da anni che non mi fermo in quella cittadina, benvenuta a bordo Rose" lo ringraziai e presi posto vicino a lui per sentirmi meno sola.

Alle quattro in punto arrivai nella cittadina, afferrai la borsa e con un sorriso salutai Frank l'autista, parlammo tanto durante il viaggio, mi raccontò di questo lavoro stressante che deve fare per mantenere la sua famiglia contraria delle sue continue partenze "Buona fortuna Rose" gli feci l'occhiolino e scesi dall'autobus. La città non era come Boston anzi era decisamente più piccola. Mi voltai e sulla sinistra vidi una tavola calda 'Granny's Diner' mi precipitai subito accecata dalla fame.

Aprii la porta e la campanella suonò, andai al bancone e iniziai a sfogliare il menù cercando di decidermi in fretta "Hai una faccia nuova! Di dove sei?" mi domandò una nonnina dai capelli grigi con gli occhiali appoggiati sulla punta del naso "Sono appena arrivata da Boston" mi soffermai indecisa a fissare le uova con il bacon e il cheeseburger con le patatine fritte quando una ragazza dai capelli biondi s'intromise "Boston? Wow sette anni fa ci abitavo anche io! Benvenuta sono lo sceriffo Swan" allungò la mano e ricambiai stringendola "Ecco a te Emma" la vecchietta le porse un grande sacchetto di carta "Appena sfornato per le mie due donne preferite della città, bisogna stare in forma mentre si fanno i preparativi" afferrai la tazza di caffè riempita al mio arrivo dalla signora "Seppur fantastico il tutto rende Regina nervosa" quel nome mi era famigliare "Non ho capito come ti chiami?" mi chiese "Rose, Rose Williams"alla fine optai per il cheeseburger con le patatine "Bene Rose allora più tardi quando hai finito di mangiare vieni nel mio ufficio così ci facciamo una chiacchierata e mi racconti un po' di te, mi piace conoscere i nuovi cittadini" proprio in quel momento capii che la mia missione ebbe inizio.

The Daughter of EvilWhere stories live. Discover now