Capitolo.12

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Tra una scartoffia e l'altra notai che si erano fatte le sette di sera ed era l'ora di andare a casa per preparare la cena, mentre chiudevo la porta dell'ufficio mandai un messaggio a Henry per sapere com'era andato il viaggio. Arrivai nel vialetto e notai che le mie donne erano già a casa, parcheggiai la macchina in garage e presi le buste della spesa, nel tragitto mi ero fermata a prendere due cose per la cena ma sopratutto per una che era essenziale: il vino, senza di quello non c'è l'avrei fatta. Aprii la porta e mentre posavo il cappotto sentii qualcuno correre giù dalle scale con velocità, mi voltai quasi spaventata e trovai Rose alle mie spalle "Ciao! Come stai?" si era appena fatta la doccia, lo notavo dalle gocce che le cadevano in faccia dal turbante chiuso male "Rose tutto bene?" le domandai "Okay devo chiederti una cosa" aveva un sorriso a trenta due denti"Immaginavo! Dimmi tesoro" le risposi dirigendomi in cucina con le borse della spesa "Sta sera Michael il mio compagno di classe da una festa in casa, ci sarebbe anche Robin e Zelina le ha dato il permesso...posso andarci anche io?" iniziai a pensare mentre riordinavo la spesa, presi un calice di vetro e lo riempii con il vino che avevo appena comprato e poi schiettamente le dissi di no"No" rimase stupita "Perché? Ci va anche Robin" disse avvicinandosi nella speranza che cambiassi idea "Non mi importa di cosa fa mia nipote! Tu non ci vai" quel ragazzo non mi è mai piaciuto, gira voce che si prenda gioco delle ragazze "Che succede qua?" arrivò Emma salutandomi con un bacio a stampo "La tua ragazza non vuole che vada alla festa" e si versò anche lei un calice di vino rosso "Dai Gina sono adolescenti si devono divertire, le andrò a prendere io verso mezzanotte" notai che mentre Emma mi parlava Rose tirò fuori il cellulare "Conosco quel ragazzo e non mi piace, quindi te non ci andrai" il telefono di casa squillò e andai a rispondere "Pronto?" domandai "Ciao sorellina come stai? Ascolta lascia un po' vivere quella ragazza e mandala alla festa" iniziai ad innervosirmi sempre di più, odio quando mi dicono come devo educare i miei figli "Ne parleremo meglio un'altra volta!Buona serata Zelina" attaccai il telefono e ritornai in cucina "E' inutile che mi fai chiamare da mia sorella, lei può scegliere per Robin ma tu sei mia figlia e non voglio che tu vada, con questo l'argomento è chiuso" le urlai contro "Non è giusto, ti odio!" quella frase mi fece male, anche se era da due settimane che viveva con me è stato come ricevere un pugno allo stomaco. Rose saltò la cena era ancora arrabbiata per la decisione che avevo preso, dopo aver messo i piatti a lavare Emma mi obbligò a parlare sul divano con la musica in sottofondo, sotto le coperte calde "Allora com'è andata la giornata amore?" si sdraiò su di me con la testa sul mio petto "Beh poteva finire meglio" le risposi accarezzandole i capelli "Sei molto dura con lei" iniziai a riflettere "Che cosa intendi?" si alzò e iniziò a guardarmi dritta negli occhi "Ho notato che con lei sei più rigida, a Henry gli lasci più libertà" tolsi i tacchi e li appoggiai vicino al divano in modo da appoggiare i piedi sulle sue gambe "Henry è maschio ed è cresciuto qua, le ragazze sono più fragili ed è tutto nuovo per lei" iniziò a massaggiarmi i piedi, dio quanto la amo "Ammettilo Gina ti stai comportando come tua madre per paura di perderla prima del tempo" rispose schiettamente, tolsi i piedi dalle sue gambe "Io non sono come Cora! Sai che mi da fastidio essere paragonata a lei" Emma si pentii della risposta e si avvicinò strappandomi un bacio "Scusami amore non volevo dirlo" appena mi guarda con quegli occhi mi ci perdo dentro dimenticando il resto "Scuse accettate" iniziammo a baciarci "Che ne dici se mi faccio scusare a modo mio dopo che ho messo a posto il salotto" disse sussurrandomi all'orecchio "Ti aspetto in camera" le diedi un ultimo bacio e mi diressi verso di essa e notai che sulla porta della stanza di Rose c'era un cartello 'Non aprire la porta, adolescente arrabbiata' scoppiai a ridere ma sapevo che il giorno dopo le sarebbe passata. Dopo aver fatto l'amore appassionatamente con la mia dolce metà mi addormentai tra le sue braccia, quando verso le quattro del mattino squillò il telefono di casa "Emma vai tu?" le dissi con un occhio chiuso e uno aperto, per fortuna si alzò e andò lei "Regina! Vai a vedere se Rose è in camera" mi alzai dal letto e corsi nella sua stanza ma di mia figlia non c'era traccia "Non c'è? Dov'è andata?" urlai correndo giù dalle scale "Vestiti è in centrale con mio padre e Robin" entrambe andammo a cambiarci e di corsa raggiungemmo la centrale.

The Daughter of EvilWhere stories live. Discover now