Capitolo.14

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Il ritorno a casa non fu uno degli migliori, le nausee dell'alcool e il silenzio imbarazzante con le mamme non migliorava la situazione. Arrivate a casa corsi in bagno a vomitare l'ultima goccia ancora in circolo "Sei in castigo per due settimane signorina!" sbucò dalla porta Regina "In castigo? Ho vent'anni" arrivò un'altro conato così mi appoggiai coi gomiti al water "Fin che vivrai in questa casa seguirai le mie regole" raccolsi i capelli con una pinza e mi alzai andandomi a lavare i denti "Hai suoi ordini capo" le risposi con ironia. Nelle due settimane seguenti la mia vita si consolidò diventando monotona con gli stessi orari e le stesse attività: dal lunedì al venerdì andavo a scuola accompagnata da Regina o da Emma, finita scuola passavo il pomeriggio con il signor Gold che si era accordato con le mamme di insegnarmi a domare la magia, esclusa quella oscura,  e nel week-end stavo rinchiusa in casa a studiare o a guardare qualche serie tv su netflix, niente uscite e niente amici.

La domenica mattina mi svegliai dal rumore assordante della musica proveniente da fuori, mi affacciai alla finestra per vedere chi fosse e notai che il giardino si trasformò in un luogo di festa, rimasi ferma a pensare quale fosse l'evento e mi ricordai del compleanno di mio zio Neal, la mamma aveva promesso ai nonni che avrebbe potuto festeggiarlo da noi con i suoi compagni di classe e la famiglia. Mi vestii di fretta e andai in cucina per vedere se avessero bisogno di me, ma erano tutti indaffarati: Regina stava finendo di cucinare le lasagne, Henry aiutava Mary Margaret ad appendere le decorazioni in giardino e Emma regolava la musica dalla cassa che avevano posizionato sotto l'albero di Regina "Posso dare una mano?" chiesi raggiungendo la nonna e Henry "Certo sorella" disse rivolgendomi un sorriso "Dammi a me" presi dalle sue mani le ultime decorazioni che mancavano e concentrandomi le appesi senza fare un minimo sforzo "Wow sei migliorata" gli battei un cinque "Grazie all'aiuto di Gold" mi insegnò alcuni trucchetti per facilitarmi la vita quotidiana "Mi raccomando Rose niente magia con i bambini" si avvicinò quasi impaurita Mary Margaret. Verso le quattro iniziarono ad arrivare tutti gli amici di Neal "Cugina bella!" mi voltai erano Robin e Alice "Quanto mi sei mancata" le dissi abbracciandola "Anche te un sacco" mi rispose "Vieni" mi prese la mano e tutte e tre andammo a sederci in una panchina lontano dal chiasso  "Beh che mi raccontate della vita ?" dissi ridendo "Ma niente come al solito, solite feste e niente scoop" guardai Alice che prese la mano a Robin "In realtà c'è una novità, io e Alice finita la scuola andremo al college a New York " le sorrisi felice "Sono contenta per voi, scusatemi" mi allontanai da loro cercando di dimenticare per un attimo che tra qualche mese avrei perso le uniche amiche che avevo in città "Rose facci qualche magia" Neal insieme a due suoi amichetti si avvicinarono incuriositi dalla magia, raccolsi un filo d'erba e lo chiusi all'interno del palmo della mano, mi concentrai di nuovo pensando a qualcosa di bello e dopo qualche secondo il filo d'erba si trasformò in una bellissima farfalla blu che si appoggiò sul naso di Neal "Wow!" arrivò di corsa Mary Margaret "Ti avevo detto niente magia" disse sussurrandomi all'orecchio in modo agghiacciante "Scusa" abbassai lo sguardo e dato che la giornata non poteva andare meglio decisi di andare in camera a finire la puntata di Grey's Anatomy "Dove vai?" mi fermò Regina "In camera non mi sento bene" in effetti erano iniziati i giramenti di testa "Cosa ti senti tesoro?" chiusi un attimo gli occhi "Sarò stanca perché ho usato la magia oggi, Gold mi ha detto che ha effetti collaterali come questo, chiamami per la cena" le feci un sorriso "Va bene amore" mi carezzò i capelli, finalmente dopo una settimana dalla festa di Michael io e Regina ritornammo ad avere il rapporto madre e figlia che avevamo prima. Mentre ero sdraiata sul letto mi prese un mal di testa assordante 'Prima che il sole tramonti alla fine del mese di Giugno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e morrà' guardai il cellulare per vedere che giorno fosse e notai che era l'ultimo giorno di Giugno 'Cazzo' urlai alzandomi cercando di raggiungere il prima possibile Regina o Emma ma non arrivai in tempo alla porta della camera che sentii  un bruciore all'indice della mano destra, aprii il portapenne e trovai il compasso, lo presi in mancanza di un arcolaio perché il desiderio di pungermi il dito diventò come un'ossessione, un bisogno primario, avvicinai sempre di più il dito all'ago fino a sentirlo dentro la carne, vidi il sangue fuoriuscire dalla piccola ferita e non appena compiuto il gesto svenni un sonno profondo.

The Daughter of EvilWhere stories live. Discover now