Capitolo.6

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La notte porta consiglio così dicono ma c'è solo un pensiero che frulla nella mia testa, continuo a rigirarmi nel letto avendo difficoltà a prendere sonno "Amore tutto bene?" mi domandò Emma "Non riesco a prendere sonno" mi girai verso di lei così che ci trovammo faccia a faccia sotto le coperte calde "Vieni" mi prese le mani e mi avvicinò a lei "A che cosa pensi?" Dio quanto la amo, ogni volta che la guardo mi perdo nei suoi occhi azzurri "Ti amo" le diedi un bacio a stampo nelle sue labbra morbide che sapevano ancora di burro cacao alla cannella "Anche io ti amo Regina ma non mi stai dicendo la verità" mi sussurrò "Va bene... ho avuto paura di perderti sta sera! Non so come avrei fatto senza di te..." gli occhi mi diventarono lucidi li sentivo colmi di lacrime pronte a cadere "Sono qua di fronte a te amore mio, tu non mi perderai mai è una promessa che ci siamo fatte e sai che le promesse le mantengo" sospirai cercando di far svanire quel magone che si era formato nel petto "C'è altro che mi devi dire? Non mi hai mai parlato di Rose" ecco speravo tanto di non affrontare questo discorso ma immaginavo che prima o poi quel muro avrei dovuto abbatterlo "Sinceramente non sapevo il suo nome, non gliene ho dato uno alla nascita" le sue mani calde passarono sopra il mio viso raggiungendo i capelli che avevo di fronte alla faccia, con delicatezza li spostò dietro l'orecchio "Raccontami di lei" presi un respiro e iniziai a raccontarle quella storia mai rivelata a nessuno "Sai già la storia di Daniel, che cosa gli ha fatto mia madre...ecco quella stessa sera quando lui morì disperata dal dolore notai di aver avuto delle perdite di sangue, corsi preoccupata dalla governante chiedendole risposte e lei mi disse che ero rimasta incinta dello stalliere" una lacrima scivolò al solo pensiero "Avendo  visto di cosa era capace Cora decisi di nasconderle il tutto cercando nel suo libro degli incantesimi qualche pozione in grado di accelerare la gravidanza, dopo averla creata la bevvi e con l'aiuto della governante in una notte buia e tempestosa partorì Rose, frutto del vero amore che c'era tra me e Daniel" persi il controllo facendo cadere una lacrima dopo l'altra, alla mia reazione Emma mi avvolse in un abbraccio mettendo la mia testa sul suo petto "Decisi di abbandonarla per darle una vita migliore, non potevo dirlo a Cora l'avrebbe uccisa di sicuro" abbracciai forte Emma cercando conforto in lei "Prima quando quella donna ha rivelato che Rose era mia figlia non riuscivo a capire quello che stava succedendo, fino a quando notai i suoi occhi e capii che stavo guardando gli occhi di Daniel" Emma ricambiò stringendomi in un abbraccio più forte e mi diede un bacio sulla testa "Mi dispiace per quello che hai passato tesoro mio, ma sai che nel bene o nel male le persone del passato non ci sono più" disse riferendosi a Cora e Daniel "Lei invece è qui e ha la necessità di risposte, so cosa sta provando e in questo momento ha bisogno di avere qualcuno che la ami e le stia affianco" alzai la testa cercando il suo sguardo "Tu lo vorresti?" le domandai "Andiamo a conoscere nostra figlia" mi rispose dandomi un lungo e inteso bacio sulle labbra. Dopo la lunga conversazione ci alzammo dal letto perché le prime luci dell'alba entrarono dalla finestra illuminando la stanza, al solo pensiero ero un po' agitata, finalmente avrei conosciuto mia figlia, sangue del mio sangue. Mano per la mano con Emma raggiungemmo Granny e con lo sguardo la vidi seduta al solito tavolo con la valigia al suo fianco, intuii il suo volere e con fretta trascinai Emma al tavolo di Rose "Buongiorno signorina WIlliams possiamo sederci?" Emma mi guardò con aria strana "Certo" rispose "Hai qualche domanda da farci? Avrai tante domande" posò la tazza di caffè al fianco del piatto "Si...a che ora passa il prossimo autobus per Boston?" domandò, rimasi sconvolta dalla risposta "Non credi che prima dovremmo parlare di altro?" Emma posò la sua mano sopra alla mia "Di cosa?" sospirai "Non so di noi? Della tua vita?" osservai che la sua espressione non era convinta "Lo so è un grosso shock per tutti noi, è che Regina ha aspettato questo momento per tanto tempo" intervenne Emma "Si lo so anche io, immagino questo momento da sempre, ho fantasticato su chi potessi essere ma chi avrebbe mai potuto immaginare che mia madre fosse la Regina Cattiva e chi è mio padre Jafar?" si mise a ridere, al solo pensiero mi venne il mal di stomaco "No non è Jafar" risposi "Tu sei mia figlia e io ho voglia di parlarti, abbiamo parlato poco..." s'intromise "Mi hai minacciata non credo fosse parlare quello" la fermai "Non sapevo chi fossi avevo paura, il punto è che non sapevamo di essere madre e figlia e adesso lo sappiamo invece e quindi ti prego voglio parlare con te" restò per qualche secondo in silenzio "Va bene".

The Daughter of EvilWhere stories live. Discover now