Capitolo.7

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Ero talmente sconvolta da quello che era successo la sera stessa che non riuscì a dormire durante la notte, i pensieri erano talmente intensi da offuscare il sonno. La mattina appena mi svegliai decisi  di preparare la valigia e prendere il primo autobus per ritornare a Boston, non ero pronta ad affrontare tutto quello che sognavo da una vita. Con tristezza e malumore a malincuore lasciai la chiave della stanza a Ruby e decisi di fare un'ultima colazione da Granny con uova strapazzate, bacon e una bella tazza di caffè caldo fumante. Non appena presi in mano la tazza per berne un sorso sentii il campanello suonare e dalla porta entrarono Emma e Regina con facce preoccupate. Abbassai la testa per non farmi notare solo che non servii a niente dato che le sentii arrivare velocemente verso di me "Buongiorno signorina Williams possiamo sederci?" anche se non volevo decisi di farle accomodare lo stesso giusto per vederle un'ultima volta, mi sentivo troppo in colpa per l'accaduto dell'altra sera che non riuscì neanche a guardarle in faccia. A rompere il ghiaccio è stata Regina chiedendomi se avessi domande da farle e l'unica domanda che mi venne in mente "A che ora passa il prossimo autobus per Boston?" fu questa, la sua faccia era sconvolta dalla mia domanda che iniziò ad agitarsi chiedendomi se avessi altre domande, domande su di noi: "Ho vissuto per anni in solitudine e ho sempre fantasticato su questo momento, venire a sapere che mia madre e la Regina Cattiva di un mondo incantato mi fa strano, posso farti una domanda? Mio padre è Jafar?" iniziai a ridere con tono sarcastico solo che lei non capii la battuta "No non è Jafar...Tu sei mia figlia e io ho voglia di parlarti, abbiamo parlato poco.." rispose "Certo mi hai minacciata non credo fosse parlare quello!" intervenni fredda al suo discorso "Non sapevo chi fossi avevo paura per la mia famiglia" sospirò "Il punto è che non sapevamo di essere madre e figlia e adesso lo sappiamo e quindi ti prego voglio parlare con te" era veramente disperata e dopo qualche secondo di riflessione accettai perché glielo dovevo, ma sarei comunque ripartita oggi stesso. Mi portò al parco centrale di Storybrooke mentre Emma andò a lavoro, il sole splendeva sul punto più alto del cielo mentre le anatre facevano il bagno nel fiume di fronte a noi. Dopo qualche minuto in silenzio a passeggiare in mezzo al verde mi fece segno di sederci in una panchina sotto ad un bellissimo albero verde "Di che cosa vuoi parlare?" le chiesi mentre osservavo da vicino i suoi lineamenti "Siamo insieme finalmente ma ho l'impressione che tu non sia felice di vedermi, ho visto la valigia te ne vuoi andare?" si voltò verso di me e io abbassai la testa per non guardarla, non so perché ma non sapevo come comportarmi ero agitata e felice allo stesso momento, ma avrei anche voluto non essere li, insomma iniziai a provare un misto di emozioni "No questo non è vero ma sai il fatto è che a prescindere dalle circostanze per vent'anni sono stata sicura di un unica cosa" continuai a fissare le mie mani mentre si torturavano tra di loro dal nervoso "Che mi hai abbandonata" mi prese le mani come se volesse fermarle da quello che le stavano succedendo, senza pensarci le tolsi "Si l'ho fatto per offrirti una migliore opportunità" l'aria si fece più fredda quando iniziai ad innervosirmi, tanto che il sole scomparve e al suo posto arrivarono delle grandi nuvole nere come per magia "E non solo per me...è questo il tuo ruolo, sei una guida, un'eroe, una Regina ed è grandioso, è straordinario ma questo non cambia il fatto che per tutta la mia vita sono stata sola" alzai lo sguardo preoccupata per il cambiamento del tempo "Ma se non l'avessi fatto saresti stata vittima di mia madre! Tu non la conosci" spostai lo sguardo verso di lei "Ma saremmo state insieme, la solitudine è la maledizione peggiore" mi alzai appena sentii le gocce d'acqua cadermi sul viso "Coraggio ora dobbiamo andare, devo prendere un autobus" appena finii la frase un fulmine potente ci sfiorò scaraventandoci tutte e due per terra "Tutto bene?" mi domandò "Si si, cos'era quello?" risposi alzandomi "Non lo so ma non è niente di buono" quando decidemmo di andarcene apparve di fronte a noi una ragazza dai capelli castani con due occhi verdi smeraldo "Ferme!" si rivolse a noi e in meno di due secondi si trasformò in un drago sputando fuoco da tutte le parti, sopratutto dalla nostra parte come se volesse dividerci, tanto che creò una barriera tra me e Regina "Stai ferma li o ti brucerai!" urlò Regina dall'altra parte della barriera, al contrario di quello che mi aveva appena detto cercai di raggiungerla ma la bestia feroce mi afferrò con le sue possenti zampe, iniziò a volare e mi portò via da li.

The Daughter of EvilWhere stories live. Discover now