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2 - Sakhir

Valtteri

Se quel fottuto tedesco crede di avermi già in pugno dopo una gara a pena, si sbaglia di grosso. Mentre i giornalisti parlano con i tre piloti saliti sul podio, io ho lo sguardo altrove, cercando di riconoscere il berretto con su stampato il numero 5 di Vettel. Per quanto mi sforzi di cercarlo, non lo trovo. Sospiro, sistemo i capelli sotto il berretto ed entro ai box. 
Nel modo di girarmi sbatto contro qualcuno. Sistemo il berretto e indietreggio di qualche passo, per vedere chi ho davanti.

"Ti ho visto un po' perso, Bottas."
"Ah beh, io non ti ho visto proprio, Vettel." Lo guardo male.
"Sarà perché ero troppo veloce per la tua zattera." Alza un sopracciglio e ghigna.
"Ti piacerebbe." Sbuffo e roteo gli occhi al cielo.

Continua a ghignare e, onestamente, mi fa incazzare ancora di più. Serro la mascella e evito di buttarlo a terra con un pugno soltanto, davanti a tutto il paddok. Decido, dopo una serie di "cerca di calmarti Valtteri", sto al suo gioco. Ghigno a mia volta e incrocio le braccia al petto, guardando il tedesco di fronte a me.

"Chi cercavi?" Se ne esce con questa domanda, togliendo dal viso quel ghigno fastidioso.
"Nessuno." Taglio corto e non lo guardo.
"Ok. Torno dai giornalisti, se hai qualcosa da dire ti conviene venire con me." Mi dà alcune pacche sulle spalle.
"Con te? Non ho proprio nulla da dire, con te." Lo squadro, mentre mi affianca, tenendo ancora la sua mano sulla mia spalla.
"Io non ne sarei tanto sicuro." Mi sussurra, avvicinandosi al mio orecchio, per poi andare via ridacchiando.

Ma questo lo ammazzo.

[...]

Sakhir

Nuova gara, nuova sfida, nuovo podio, nuova voglia di vincere. Questa volta sarò io a finire davanti alla macchina Rossa. Mentre Paul mi porta il caffè chiesto pochi minuti prima, dopo averlo ringraziato, afferro il bicchierino contenente la mia bevanda e vado fuori il paddok. Mi perdo un attimo a squadrare l'edificio della FIA, pensando con quanta facilità un pilota può prendere una penalità, dovendo fare il doppio del lavoro per portare almeno un paio di punti alla squadra. Scuoto la testa e vado per sorseggiare il mio caffè.
In un attimo mi ritrovo l'intero contenuto versato sulla mia tuta. Sbatto più volte le palpebre e, non appena il calore del caffè arriva fin sulla mia pelle, tocco la chiazza marrone ben evidente sulla mia tuta bianca.

"Ma sei impazzito per caso? Quei due neuroni che ti sono rimasti stavano giocando a saltare la corda?!" Allargo le braccia, per poi alzare lo sguardo verso chi mi è letteralmente finito di sopra.
"Ops." 

Rimango un attimo sorpreso dal vedere Sebastian davanti a me, ma la sorpresa viene sostituita da una scarica di rabbia che, senza rendermi conto, mi porta ad accartocciare il bicchiere di cartone, riducendolo ad una pallina. 

"Sei sporco qui..." Indica il punto in cui la macchia di caffè è caduta. "Dovresti andare a cambiarti." Alza le spalle e mi fa il verso.
"Ti credi spiritoso?" Gli punto il dito contro.
"Sì." Si avvicina e ghigna.
"Va bene, vediamo quanto sorriderai in pista." Lascio cadere il bicchiere accartocciato a terra e mi giro verso il paddok Mercedes.
"Il mondo è una merda per persone come te, Bottas." Lo sento dire, dietro le mie spalle.
"Adesso hai-" 

Mi giro, con i pugni stretti, pronto a fargli chiudere quella bocca che ha, ma mi fermo, vedendo che non parla di me. 
Lo guardo, mentre indica il bicchiere a terra, buttato da me poco prima. Alzo gli occhi al cielo e lo raccolgo, andandolo a buttare nell'apposito bidone. Non appena mi giro verso Vettel, lo vedo farmi un cenno per poi andare via.

"Ah, la macchia sta diventando sempre più evidente." Mi fa notare, prima di andarsene definitivamente, ridendo.
"Ti ammazzo, Vettel!" Gli grido contro.

Finisce la gara, con un podio "colorato" rispetto al solito. Il primo posto va a Verstappen, che devo metterlo, ha fatto una bella gara oggi. Il secondo posto lo conquista il sottoscritto, dopo essersi fatto un culo grande quanto il circuito stesso per arrivare al secondo gradino. Mentre il terzo posto se lo è meritato Leclerc. Tre scuderie diverse sul podio, ma la soddisfazione più grande è stata quella di superare Vettel in curva. Questa si che è una bella soddisfazione. Solo così può capire che non ha ancora visto niente.