/ ! / C O M P L E T A \ ! \
/ / A T T E N Z I O N E ! \ \
È UNA STORIA SU UNA COPPIA G A Y! Se non vi piace leggere, girate i tacchi e lasciate stare i miei ragazzi.
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Ci sono situazioni in cui il nostro cervell...
Passano due settimane, altra settimana, altro Gran Premio, altra fatica e, probabilmente, altra vittoria. Ho passato queste settimane a rilassarmi e pensare a me stesso. Adesso siamo di nuovo in pista, quasi alla fine della sessione della seconda prova libera. Mentre taglio il traguardo, noto dagli specchietti retrovisori una macchina rossa avvicinarsi. Non ci faccio casa e, avendo concluso il mio tempo, mi faccio da parte per far passare il pilota. Continuando a guardare lo specchietto di destra, noto il numero cinque stampato sul davanzale della monoposto rossa. Mi affianca per un attimo e poi corre via.
Finisco il mio giro, rientrando ai box. Lewis è già dentro da un po', non è uscito per provare i programmi di gara. Esco dall'abitacolo e mi tolgo il casco. Mi passo le mani sul viso, cercando il mio berretto. Sento delle risate provenienti da poco più lontano dalla mia postazione. Esco dai box, vedendo Sebastian e Ricciardo ridere come matti, mentre l'australiano ha un braccio sulle spalle del tedesco. ... È da un po' di tempo che inizio a pensare all'orientamento sessuale di Vettel. Non lo so, mi confonde. Non è affar mio se... se è quel che è, ma la cosa mi disturba un po'. Lo vedo tutto sorridente con Ricciardo accanto e mentre mi perdo a pensare altri due secondi in più, lo vedo che mi guarda.
"Ehi Val!" Mi saluta da lontano Daniel. Alzo la mano per risposta, non distogliendo lo sguardo da Sebastian. "Tutto bene con la macchina?" Mi chiede l'australiano, una volta più vicino. "Certo." Rispondo, ovvio. "Come sempre." Sento borbottare a Vettel.
Daniel gli da un piccolo colpetto, mentre io li guardo confuso, evitando di fargli capire di aver sentito cosa ha detto Sebastian.
"Esteban mi sta chiamando, io vado eh. Non litigate." Ci guarda truce. "Pfff." Alza gli occhi al cielo, Sebastian. "Vi osservo."
Prima di andarsene spinge, di proposito, Sebastian verso di me. Fortunatamente il biondo tedesco si ferma poco prima di toccarmi, rimanendo comunque molto vicino. Ricciardo è ormai troppo lontano per dirgliene quattro, quindi decido di evitare di urlare, facendomi sentire da tutti. Vettel si sistema il berretto, senza spiccare parola. Slaccia il colletto della tuta, guardando nella direzione di Daniel.
"Devi... dirmi qualcosa?" Azzardo. "No. Pensavo dovessi farlo tu." Continua a non guardarmi. "No." Dico. "Bene, allora io vado." Indica dietro le sue spalle. "Come vuoi." Faccio spallucce.
Fa per andarsene, ma poi si ferma d'un tratto, stringendo i pugni. Lo guardo inarcando un sopracciglio, stranito dalla sua reazione.
"Sai cosa? Sei proprio un coglione. Ma io lo sono ancora di più, che mi creo tutta una situazione nella testa che, evidentemente, non avverrà." Si gira di scatto verso di me. "Che vuoi dire?" Continuo a non capire. "Che mi aspettavo un semplice scusa da parte tua! Dopo che, due settimane fa, sei entrato nel Paddok iniziando a fare lo sbruffone." Si avvicina. "Stavamo semplicemente parlando." "Ah, sì, certo, ma quando è arrivata Hel-" "Sei gay?"
Lo spiazzo, facendolo tacere per qualche secondo. Inizia a sbattere le palpebre più e più volte, indietreggiando di qualche passo.
"Come, scusa?" Assottiglia lo sguardo. "Ti ho chiesto: sei gay?" Scandisco per bene le parole. "N-No! C-Come ti viene in mente una cosa del genere!?" Allarga le braccia. "Lo penso da un po', ma per non farlo notare usi Helen come copertura." "Hai sbattuto la testa per caso, Bottas?" Sbuffa una risata. "Sai, quando racconti cazzate la voce diventa più acuta." Ghigno. "Qua, l'unico a raccontare cazzate sei tu." "Va bene. Allora riformulo, e stavolta devi rispondere. Sei gay?" Lo guardo.
Inizia a guardare ovunque, tranne che nella mia direzione. Prende un bel respiro e, finalmente, mi guarda negli occhi.
"No." Esita un attimo. "Ok."
Prima di andare via, alterna lo sguardo tra dietro le mie spalle e me. Aspetto che se ne vada prima di girarmi. Lewis. Abbasso la visiera del berretto e cerco di evitare di aprire una conversazione con lui.
[...]
G I O R N O D E L L A G A R A
Taglio il traguardo in terza posizione, dietro Leclerc e Vettel. Stavolta è il tedesco ad essere arrivato sul gradino più alto. Mentre risuona l'inno italiano, lo guardo. Cerca di stare al passo con le parole, e mi fa ridere il fatto che non ne sappia nemmeno metà. Poche volte mi è capitato di vederlo così felice. È bello vedere qualcuno che conosci felice.
Arriva la parte del "poro-pom" ripetuto, e tutti quanti, compresi Leclerc e Sebastian, lo urlano divertiti. F
inito l'inno italiano - finalmente direi - prendiamo le bottiglie di Champagne e iniziamo a buttarci il contenuto della bottiglia addosso.
skysportf1
Spagna, Catalogna
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maxverstappen1: charles_leclerc ha abbandonato la chat. ↪ charles_leclerc: MI AVETE TAGLIATO FUORI! skysportf1 ↪ valtteribottas: charles_leclerc vali zero ↪ charles_leclerc: valtteribottas ooooh piano con le parole, vecchio. ↪ danielricciardo: valtteribottascharles_leclerc placate le vostre anime tormentate.
5ebastian_vettel: Ma Carletto? charles_leclerc ↪ charles_leclerc: Sono ferito nell'orgoglio.
Me la rido insieme a Charles e Sebastian, guardando la foto dove il monegasco non è stato preso in considerazione.
"Ma dai, non è giusto così." Ride anche lui. "Ma vogliamo un attimo notare cosa potrebbe sembrare la schiuma dello Champagne sul viso di Valtteri?" Ghigna Vettel. "Oddio." Charles inizia a ridere come non mai. "Stacco al momento sbagliato." Sbuffo, notando che Sebastian ha ragione. "Decisamente." Ride il tedesco. "A parte tutto, bella gara oggi." Dice Charles. "Vero, ve lo concedo. Bella gara." Sorride Sebastian.
Charles viene un attimo chiamato dal suo manager di gara, lasciando, nuovamente, me e Sebastian soli.
"Quindi, tutto ok?" Chiede, d'improvviso. "Tutto ok. Come prima?" Lo guardo. "Come prima." Mi sorride.
Mi mette un braccio sulle spalle, ridendo, spingendomi a camminare insieme a lui verso i giornalisti. Non è poi così male stare in sua compagnia. Per quanto possa essere insopportabile, lo tollero abbastanza per essergli amico. Che inizi a piacermi la sua compagnia...?
