8 - Baku

421 23 20
                                    

Valtteri

5ebastian_vettel
📍 Azerbaigian, Baku

❤ charles_leclerc e altre milioni di persone

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

charles_leclerc e altre milioni di persone

5ebastian_vettel: Quando ti parlano di prima mattina senza prima aver preso il caffè valtteribottas

Commenti

valtteribottas: Esattamente.
5ebastian_vettel: Povero ciccio.

danielricciardo: MOOD!

charles_leclerc: Ma sono io!

maxverstappen1: Ma Dio! Sta parlando di me.

...

Mentre vengo preso in giro dagli altri piloti su Instagram, Seb è davanti a me con due bicchieri di caffè in mano.

"Oggi Paul non c'è?" Se la ride.
"È in ritardo." Sbuffo.
"Per stavolta ci penso io, ma non ti ci abituare." Si siede sulla prima sedia libera che vede.

Mentre bevo il mio caffè, lo guardo. È nervoso, l'atmosfera è tesa. Vorrei sapere cosa gli prende. D'improvviso sento chiamare il mio nome. Sebastian si gira, lasciandomi la visuale libera.

"Emily." Dico, sorpreso.
"Val, ti ho portato il caffè ma... vedo che l'hai già." Sorride.
"Sì, Sebastian ti ha preceduta." Continuo a bere il caffè.
"Oh, ecco come ti chiami. Piacere, Emily." Tende la mano a Sebastian.
"Sebastian, piacere mio." La stringe e sorride.
"Ho... interrotto qualcosa?" Chiede, timida.
"No." Rispondo, finendo il mio caffè.

Ad un tratto il telefono di Sebastian inizia a squillare. Finisce con un sorso il suo caffè, ci saluta con un cenno e risponde alla chiamata uscendo dal Paddok Mercedes.

"Avete un bel rapporto." Si siede dove poco fa era Seb.
"Chi?"
"Tu e Sebastian." Sorride.
"Non lo so." Faccio spallucce.
"Credimi, è così." Continua a sorridere.

La guardo.
Magari ha ragione.
Magari no.
Sospiro e finisco il mio caffè. A breve inizieranno le sessioni di prove libere, non devo sforzarmi troppo per portarle al termine. O per meglio dire, devo impegnarmi per eseguire bene il programma di gara.

"Oh, Emily, non pensavo di trovarti qui."
"Lewis, ciao."

Distolgo lo sgaurdo da entrambi, fissando il pavimento sotto i miei piedi.
Se ho un bel rapporto con Sebastian, non vuol dire che ci sia altro sotto. Siamo solo amici... giusto?
Giusto.
Non ho motivo di crede in altre situazioni.

Noto Lewis andare via, salutando Emily. Poso il bicchiere vuoto di caffè sul tavolino vicino a me. Mi alzo in piedi, guardando Emily.

"Dove vai?" Si alza anche lei.
"Stai zitta un attimo."

Mi avvicino a lei, le metto una mano sulla guancia e la bacio. Per un attimo rimane spiazzata, poi si rilassa e acconsente.

Mi stacco lentamente da lei, alternando lo sguardo tra le sue labbra e i suoi occhi chiari.

"Rifallo." Mi dice.
"Cosa?"
"Baciami di nuovo."

La prendo per i fianchi, avvicinandola a me, finché le nostre labbra non si toccano di nuovo.

[...]

Finite le prove libere, Emily mi raggiunge sorridente. Esco dall'abitacolo e mi tolgo il casco, guardandola.

"Hai tutto il segno del casco." Ride.
"Tipico." Alzo gli occhi al cielo, passandomi le mani sum viso.
"Sembra tu abbia portato una maschera per tutto il tempo." Continua a ridere.
"Sì, una specie." Sollevo il casco, per poi poggiarlo sul davanzale dall'auto.

Mi stiracchio per poi mettere il berretto bianco con il logo Mercedes. Noto Emily ridere ancora del mio segno sulla faccia.

"C'è un tasto per farti togliere quella risata?" Alzo un sopracciglio.
"Prova ad indovinare." Ghigna.
"Non sfidarmi." Assottiglio lo sguardo avvicinandomi a lei.

Mi squadra un attimo, mordendosi il labbro, mentre io continuo ad avanzare verso di lei.
Le metto le mani sui fianchi, facendo scontrare i nostri petti.

"Ci sei quasi, ma non abbastanza."
"Non credo di poter fare di meglio, dentro i box." Alzo un sopracciglio e la guardo.

Mi mette le mani sul collo, sfiorando le mie labbra, mentre morde le sue.
Come può una ragazza, che conosco a pena, essere capace di provocare in me tali sensazioni.
Perdendo il controllo di me, le mie mani iniziano a scendere sul suo fondoschiena.
La prendo di peso, poggiando la sua schiena sul pilastro vicino a noi, mentre lei avvolge le gambe attorno a me.
Le mie labbra iniziano a toccare il suo collo, provocandole una serie di brividi.
Ghigno mentre cerco di fare più pressione sul tessuto dei suoi jeans.

"Forse è meglio fermarci qui, per ora." Le dico, sussurrando.
"Forse." Ridacchia.

La metto per terra, sempre facendola stare tra il pilastro e me. Ghigno, guardando la sua figura, notevolmente più bassa di me.

"Interrompo qualcosa?"

Mi allontano di scatto, girandomi verso l'entrata dei box.

"Sebastian." Mi metto una mano sul petto, per lo spavento.
"Sì. Ti stavo cercando."

Ha un'espressione quasi indecifrabile.
Non capisco se vuole uccidermi o è neutrale.

"Cosa dovevi dirmi?" Mi sistemo la tuta.
"Nulla. O meglio, l'ho dimenticato." Mi squadra.
"Ok." Dico semplicemente.
"Ok." Ripete.

Distolgo lo sguardo da lui, mentre sento i suoi passi allontanarsi dai box Mercedes.
Cazzo.
Aspetta... ma che mi importa?

"Vaffanculo Seb... cazzo." Le sento sussurrare.

Mi scappa una risata, girandomi verso di lei. Distoglie lo sguardo, ridendo a sua volta.

"Sì, a volte rompe proprio le palle." Annuisco ridendo.

Fa spallucce e si passa una mano tra i capelli. Non è male come credevo... potrebbe essere quasi piacevole.

[...]

F I N E  G A R A

Sono stremato. Vorrei solo crollare sul mio letto. Mentre bevo il bicchiere riempito di champagne, penso a quanto ho fatto schifo in questo tracciato.

"A Lewis!" Esultano tutti in coro.

Già, che novità eh? Al primo posto c'è Hamilton, poi Leclerc, e poi Albon. Cioè... ma avete capito? Albon! Io sono alquanto perplesso.
Alzo in alto il bicchiere, brindando alla salute di Lewis, per poi bere tutto d'un sorso. La settima posizione non mi si addice, proprio per niente.

Esco dal Paddok per prendere una boccata d'aria.
Mi passo una mano sul viso, sospirando.

"Non ti abbattere, capita a tutti."
"Non sei di conforto."
"Se ci pensi, sì. Stai tranquillo che sei andato bene." Mi mette una mano sulla spalla.
"Mi rode dirlo ma, avevi ragione, Sebastian." Non lo guardo.
"In base a cosa?"
"Mi sono stancato di stare dietro al culo di Lewis. Non sono mai soddisfatto delle mie vittorie, perché so che ne conquisterò quattro o cinque al massimo, su ventidue gare." Sospiro.
"Allora fai la gara di testa tua."

Mi giro verso di lui. Stringe la mano sulla spalla, mentre mi guarda.

"Spegni la radio e fai la tua gara. Fregatene. Non puoi fare da paraculo per sempre, giusto?" Sorride.
"Sì. Giusto." Gli metto la mano sulla spalla, a mia volta.

Mi fa l'occhiolino, per poi mettersi a ridere, facendo ridere anche me.

PLAY /SebastianxValtteri\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora