Louis' pov
«Dottor Tomlinson» udii una voce alle mie spalle.
Mi voltai e la prima cosa che riuscii a notare furono due grandi occhiali neri sporgere sul naso di un uomo.
«Salve, lei è..?» interrogai.
L'uomo calvo e barbuto, di una statura media, snello ed elegante mi tese la sua mano davanti a lui stesso.
«Dottor Tomlinson, sono lieto di conoscerlo, sono Riccardo Bianchi, sono arrivato ora dall'Italia, era stato chiesto un trasferimento, e..»
Oh si giusto, il nuovo psichiatra.
«Certo! Benvenuto nella mia clinica, io sono il direttore, spero abbia fatto un buon viaggio» dissi sorridente.
«Si grazie, qui è diverso, tutto è più ordinato, sa cosa intendo» disse con uno sguardo da intenditore.
«Si, lo so perfettamente, anch'io sono stato due anni fa in Italia, alla clinica Sarno» abbassai lo sguardo.
«Lo so signor Tomlinson, anch'io ero in quella clinica»
Inarcai il sopracciglio.
«Davvero? Oh bene»
Riccardo appoggiò la sua schiena sul muro dietro di noi e toccò la mia spalla con la mano.
Osservai in modo schizzinoso la sua mano, odiavo essere toccato.
«So esattamente chi è, io seguivo una ragazza, il suo nome era Luna... So che ha avuto l'onore di conoscere Niall Horan della stanza 24, ecco... lei passava tantissimo tempo con Niall, ed una volta il ragazzo mi aveva parlato di lei e del suo paziente Harry»
Niall, quel povero ragazzo era ancora lì dentro.
Improvvisamente un senso di angoscia ma anche di felicità mi rincuorò. Almeno sapevo che era vivo.
«Oh certo, Horan! Il biondo irlandese... Anche il mio paziente Harry passava molto tempo con lui, mi dispiace che sia ancora lì...» sospirai.
«È davvero un casino quel biondo, però è un ragazzo dolcissimo» aveva detto Riccardo toccando la sua testa.
«Lo so, lo so perfettamente»
In parte, Niall aveva aiutato Harry, e per lui era come un migliore amico.
«Ma sta meglio, credo che abbia una cotta per Luna, spero di poter rivedere entrambi. Ed invece signor Tomlinson, se posso sapere, come sta il suo paziente?»
Centrai perfettamente le due pupille dell'uomo con uno sguardo sicuro e fisso.
«Oh Harry? Si lui sta bene»
Gli occhi scuri di Riccardo si addolcirono per pochi secondi.
«Dove vive lui adesso? Ha un lavoro? Ha ritrovato i suoi cari? Scusi, sono tanto curioso, mi scusi se sono indiscreto...» disse dubbioso.
I miei muscoli erano immobili e tenevo i pugni serrati. Stavo fermo mentre milioni di dubbi correvano nella mia mente.
Ma la sincerità è sempre l'arma migliore, no?
E poi lui era un mio dipendente e come tale avrebbe dovuto sapere tutto.
«Un'intervista speciale?» chiesi impacciato «Comunque Harry, è il mio compagno, e sta benissimo, lui non lavora, ma ha trovato una famiglia, ed anche io»
L'uomo, intimidito e paonazzo spiaccicò la sua mano sulla sua stessa fronte.
«Oh mi scusi, comunque sono felice che lui, che voi intendo... Oh, che sfacciato! Insomma sono felice che stiate bene entrambi dottor Tomlinson!» concluse soddisfatto.
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Fourteen days
FanfictionQuattordici giorni per guarire. Quattordici giorni per rischiare. Quattordici giorni per provare ad abbracciare un sentimento: l'amore. (CONTIENE SEQUEL)