Harry's pov
Aprii gli occhi lentamente strofinando le mani su di essi.
Non ero abituato alla luce del sole di mattina. Guardai l'orologio bianco appeso sul muro. Erano le otto e trentacinque.
Voltai la testa per vedere Louis: dormiva a pancia sotto, scoperto, la testa fuori dal cuscino e le braccia avvinghiate ad esso.
Risi quando notai la posizione scomposta che aveva assunto.
Mi alzai dal letto in silenzio ed entrai nel bagno; sciacquai il mio viso ed il resto del corpo. Entrai nella stanza in cui Louis stava dormendo. Silenziosamente presi nell'armadio una maglietta ed un pantalone di tuta. Rientrai in bagno a passo felpato e mi vestii velocemente.
Potresti svegliarlo con un bel caffè, Harry
No. Non ci penso neppure ad andare da Perrie.
Dovresti scusarti per quello che hai causato ieri con testa di renna
Uff.
Uscii dalla porta senza fare alcun rumore. Andai alla macchinetta senza chiedere nulla a Perrie. Diedi un pugno ai bottoni.
Harry, queste cose funzionano a soldi
Entrai in una cabina delle segretarie e presi qualche soldo di nascosto.
Ritornai alla macchinetta, inserii i soldi e schiacciai il bottone del caffè lungo.
Misi un po' di zucchero ed appena pronto tornai nella stanza.
Louis era ancora a letto e sgranai gli occhi notando il suo fantastico sedere. Quei pantaloncini valorizzavano le sue forme e fui sorpreso per non averlo notato prima.
Anche se me ne pentii immediatamente.
Un po' di contegno, ti prego
Poggiai il caffè sulla scrivania e mi avvicinai a Louis sfiorandogli i capelli con le dita.
Alzò la testa di scatto e poi disse:
«Oh, Harry... Buongiorno»
«Buongiorno a te dottore...»
Si alzò dal letto stiracchiandosi e sbadigliando. I suoi occhi appena svegli sembravano due pezzi di vetro trasparenti. Bellissimi.
«Gli ho preso il caffè» dissi tutto d'un fiato.
Louis sgranò gli occhi e fece un espressione stupita.
«Ah, a cosa devo questa bella sorpresa?»
«È per scusarmi... Per ciò che è successo ieri»
«Ti ringrazio, ma davvero non c'era bisogno...»
«Se non se lo beve adesso lo bevo io»
Louis rise e poi in silenzio sorseggiò fino all'ultima goccia il caffè.
«Bravo Lou»
«Lou? Ahahah, questa mi è nuova»
«Non le piace? Scusi allora»
«Riccio non ho detto questo! Puoi chiamarmi così»
«Ma a me non piace riccio. Se vuole può chiamarmi Hazza, così mi chiamava Angy»
«D'accordo, Hazza»
Sorrise. Sorrisi.
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Fourteen days
FanficQuattordici giorni per guarire. Quattordici giorni per rischiare. Quattordici giorni per provare ad abbracciare un sentimento: l'amore. (CONTIENE SEQUEL)