Day 8

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Piccola nota-

Aggiungiamo questo piccolo spazio per avvertirvi, nostre care lettrici, che verso la fine del capitolo c'è una scena rossa. Non so se mi spiego ahahah. Quindi se può dare fastidio ci invitiamo a non leggere.

Louis' pov

L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era, ovviamente, al casino che avevo combinato.

Averlo baciato era stata quasi una liberazione, ma c'era comunque un prezzo per gesti del genere. 

Il problema, fondamentalmente, era che non riuscivo ad essere libero. Avevo dei fili che entravano ed uscivano dalla mia pelle e avevo sempre più paura, paura di deludere chiunque. Paura anche di deludere me stesso.

Allora piansi in silenzio.

Era una delle rare volte in cui piangevo. Erano lacrime spaventate dai fatti. Avrei voluto dimenticare tutto. Dimenticare Harry, ma non potevo. Ormai l'avevo promesso.

E poi lui era lì, nel suo letto, addormentato con ricci morbidi e le labbra gonfie.

Iniziai a singhiozzare, senza riuscire a fermarmi.

Che testa di cazzo che ero.

Imporre a me stesso il pensiero che Harry non poteva essere di più che un paziente era stato appena cacciato dalla mia testa, perché ne avevo bisogno. Purtroppo ormai ne ero schiavo. Tutto quello che volevo ancora era il sapore delle sue labbra sulle mie.

Tutto questo era giusto, forse.

«Lou?»

La voce roca di Harry mi fece sobbalzare asciugandomi le lacrime in pochi secondi.

«Perché stai piangendo?»

«Non sto piangendo» dissi accennando appena un sorriso.

«Non sai proprio fingere eh, Louis?»

Scossi la testa come per dire 'no'.

«Ed oltre a non sapere fingere non sai neppure non fare rumore!»

«Scusa...»

Continuai a piangere mentre Harry mi osservava in silenzio dal suo letto.

Mi osservava come se fossi lo spettacolo più bello di tutti i tempi.

Mi sentivo un idiota. Avrei dovuto tranquillizzare io a quel debole ragazzo ed invece ero ancora io ad essere fragile e triste.

Improvvisamente il riccio si alzò dal suo letto e mi raggiunse chinandosi di fronte a me.

Anche se ero seduto le mie gambe iniziarono a tremare ed anche il mio cuore. Non avrei voluto che ancora una volta i suoi occhi mi disarmassero.

Ormai Harry Styles mi conosceva benissimo, sapeva come distruggermi e come farmi arrivare alle stelle, ed io stavo cedendo a lui, ormai ero oppresso dai suoi occhi e questo m'innervosiva.

I suoi occhioni verdi trasparenti erano dentro i miei. Pensai solo un secondo a quanto potesse essere bello il colore dei suoi occhi mischiato con il mio.

E proprio quei colori richiamavano un panorama non distante dalla nostra vita.

I suoi occhi, verde foresta.

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