Second_2

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Era appena iniziata la pausa pranzo, così corsi verso il giardino dietro la scuola, posto in cui pochi andavano, anche perché secondo il codice studentesco era vietato andarci.
Mi sedei ai piedi di un albero, sempre con le cuffiette nelle orecchie.
Posai sulle mie gambe la scatolina di cibo che mi ero preparato quella stessa mattina, così iniziai a mangiare tranquillamente.
Dopo qualche minuto vidi cadere dall'alto qualcosa di scintillante e subito mi alzai scioccato e preso alla sprovvista.
Guardai verso l'alto, preoccupato, ma poi riconobbi la figura che era seduta su uno dei rami più grossi.
-San!- esclamai tirando poi un sospiro di sollievo.
-Mi hai spaventato!- continuai lamentandomi e lui ridacchiò spudoratamente.
-Scusami, non era mia intenzione. Stavo giocando con il mio bracciale e poi mi è caduto- rispose sorridendomi gentilmente.
Era veramente stupendo, i suoi occhi brillavano grazie alla luce del sole.
Fece per scendere, ma io lo fermai.
-È troppo alto! Ti faresti male a buttarti da lì!- pronunciai senza nemmeno accorgermene.
Pensai di esser stato un stupido a parlargli in quel modo, ma feci finta di niente.
Lui rise, poi con un grande balzo scese dall'albero, io chiusi gli occhi spaventato, ma l'unico rumore che si sentì fu quello dell'erba quando viene schiacciata sotto le scarpe.
Riaprii lentamente le palpebre preoccupato, aspettandomi il peggio, ma alla fine mi trovai San a poche decine di centimetri di distanza, rimasi stupito.
-Dai, finisci di mangiare, ti aspetto- disse sedendosi a terra davanti a me.
Mi sedei titubante, poi continuai a mangiare il mio pranzo.
-Sembra delizioso, chi l'ha fatto?- chiese il corvino guardando la scatolina che avevo sopra le cosce.
-Io, comunque grazie. Vuoi provare?- chiesi facendogli cenno verso il mio pranzo.
Lui scosse la testa dopo qualche secondo di esitazione.
-Ho già pranzato- disse solo.
Non sembrava molto convinto, ma ignorai la sua titubanza.
Dopo qualche attimo di silenzio si sentì un forte brontolio, uno stomaco vuoto, quello di San.
Lui alzò lo sguardo dalla sua pancia ai miei occhi.
Io scoppiai a ridere nel vedere il suo volto imbarazzato, poi gli passai la scatolina insieme alle bacchette senza dire niente.
Lui mi guardò per qualche secondo, poi portò lentamente le mani verso il mio cibo, in un attimo afferrò la scatolina e le bacchette dalle mie mani, stupendomi di quanto potesse essere veloce.
Già aveva inziato a mangiare, anzi, per meglio dire, si stava quasi ingozzando per quanto stesse mangiando veloce.
-E tu vuoi dirmi che avevi già pranzato?- chiesi stupito.
San rispose solo quando ebbe finito di mangiare.
-Non volevo prendere il tuo pranzo, ma lo stomaco ha vinto sulle intenzioni- rise imbarazzato.
Lo guardai per qualche attimo senza rispondere mentre chiudeva la scatolina del pranzo.
-San- lo richiamai dopo un po'.
-Qui- feci indicando un lato della mia bocca, lui in un primo momento sembrò non capire, poi subito si pulì il volto, evidentemente messo a disagio, tanto che le sue guance divennero di un leggero rosa.
Era impressionante quanto la sua personalità fosse particolare, almeno ai miei occhi.
-Torniamo in classe, tra poco inizieranno di nuovo le lezioni- disse guardando l'orologio da polso che indossava, io annuii solo in risposta.

ᴅᴜꜱᴋ ᴛɪʟʟ ᴅᴀᴡɴ | ᴡᴏᴏꜱᴀɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora