Eighteenth_18

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Wooyoung's pov

Il giorno andò relativamente bene, infatti io e San decidemmo di andare al bar a cui volevamo andare il giorno precedente.
Il corvino rimase attento alla guida della moto per tutto il tragitto, doveva aver preso un bell'infarto con quello che aveva fatto nel tornare a casa la sera prima, evidentemente quella sera fu difficile per entrambi, tra me disperato a causa dei miei sentimenti e San non so per quale ragione, ma aveva dato di testa.

Quando arrivammo ci sedemmo ad un tavolo fuori dal piccolo bar.
I fiori erano tutt'intorno a noi, anche dei piccoli mazzi di essi erano presenti sui tavolini.
Davanti all'entrata vi erano due anfore abbastanza grosse con dentro dei fiori completamente rossi, non ero certo di che fiore fosse, ma spiccava molto, attirava tantissimo l'attenzione.
Mi girai verso San, il quale era seduto difronte a me, i suoi occhi osservavano i diversi fiori che il bar aveva messo per rendere l'atmosfera più tranquilla intorno al picciolo edificio.
Lo vidi sorridere, poi si girò verso di me, probabilmente per aver percepito il peso del mio sguardo.
-Ti piacciono i fiori?- domandai improvvisamente, facendolo sobbalzare leggermente dalla sedia, ma non feci battutine e non risi di lui.
-Moltissimo, avevo pensato di fare il fioraio, anche se non è un lavoro molto redditizio, anche perché penso che inizierò a fare un altro lavoro, stavo pensando al fioraio o al barista, cosa ne pensi?- domandò curioso e visibilmente interessato alla mia risposta, così io annuii subito sorridendo.
Immaginai San con un grembiule nero addosso e con un sorriso smagliante mentre mi serviva una tazzina di caffè da dietro il bancone, sarebbe stato veramente un colpo al cuore aver davanti San in quel modo, figuriamoci a porgermi un mazzo di rose rosse mentre aiuta una signora anziana a sistemare dei piccoli mazzi di fiori dietro al banco da lavoro.

Ma che mi è preso tutto ad un tratto?

Risi ai miei pensieri stupidi, poi tornai alla conversazione nonostante avessi troppa voglia di veder San fare uno di quei due lavori.
-Ne sono felice!- sorrise, ma poi mi venne in mente una domanda.
-Che lavoro fai?- domandai curioso, lui si bloccò sul posto.
-È un po' complicato, non saprei come spiegartelo- rispose, sembrava turbato, così non cercai di capirlo o di fargli altre domande sull'argomento.
Ordinammo due bubble tea e la cameriera dopo poco ce li posò sul tavolo.
Io l'avevo preso interamente alla fragola, invece San aveva scelto il succo di pesca con dei piccoli pezzetti di pesca.
Il mio era veramente buono, dolcissimo.
-San, posso provare? Ti faccio sentire il mio- domandai indicando il suo bubble tea, lui acconsentì subito così ci scambiammo le due bevande.
La sua era molto rinfrescante, ma preferivo la mia di sapore.
-Devo ammettere che è più buono il tuo di bubble tea- rise per poi scambiarli di nuovo.
Improvvisamente lo vidi addrizzare la schiena in modo meccanico, come se avesse appena sentito o percepito qualcosa che non andasse.
Lo vidi guardarsi intorno con la coda degli occhi, poi si alzò dal tavolo.
-Torno subito, te lo prometto, devo sistemare una cosa importante- disse per poi allontanarsi dal locale fino a girare l'angolo lasciandomi senza parole.
Rimasi fermo nella stessa posizione per qualche minuto, ma dopo un po' mi stancai, così andai nella stessa direzione in cui avevo visto andare San lasciando il conto sopra il tavolino.
Iniziai a correre per cercare di raggiungerlo, ma non appena girai l'angolo caddi a terra dallo spavento.
San era in piedi davanti a me, di spalle, aveva delle bende legate alle braccia e una spada nella mano destra.
La camicia era stropicciata.
San subito si girò verso di me, scioccato, quasi avesse percepito la mia presenza.
I suoi due iridi erano rosse come il sangue, come i rubini più scarlatti.
I capelli erano un disastro, la sua pelle imperlata di sudore, intorno ai suoi occhi vi erano le vene ben evidenti, sporgenti, addirittura blu se non nere, facevano impressione.
La spada che teneva rivolta verso l'asfalto era sporca di sangue
-SAN!- urlai non appena vidi correre verso di noi una creatura ripugnante ed immensa.
-ALLONTANATI!- urlò per poi correre incontro alla creatura, paralizzandomi.
La creatura abbassò la testa, così puntando le due enormi corna aguzze contro il corvino.
Urlai come un pazzo cadendo sulle mie ginocchia.
-SAAAAAAAN!- gridai chiudendo gli occhi con forza, non avevo il coraggio di guardare.
Sentii un enorme tonfo, poi il silenzio più totale invase le mie orecchie.
Sentivo il sangue freddo scorrermi nelle vene, il cuore che voleva uscirmi dal petto, la paura intorno a me pronta a divorarmi.
-Alzati- sentii poco dopo, i brividi pervasero il mio corpo al suono di quella voce.
Quando incontrai lo sguardo del corvino mi si fermò il cuore, poi la vista iniziò ad offuscarmisi fino a quando non vidi più nulla.

ᴅᴜꜱᴋ ᴛɪʟʟ ᴅᴀᴡɴ | ᴡᴏᴏꜱᴀɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora