Sixth_6

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Il resto delle lezioni passò molto lentamente a causa della mia ansia costante, sentivo lo sguardo di Junyong addosso, il quale non aveva alcuna intenzione di ignorarmi.
Ogni cambio dell'ora lo passai in mezzo al corridoio davanti alla mia classe, il quale era pieno di persone, lo feci soprattutto per evitare che il castano mi attaccasse, ma anche perché avevo necessità di uscire da quell'aula, non riuscivo a rimanere al suo interno con tutte quelle persone che mi guardavano come se fossi carne da macello.
Quando l'ultima campanella suonò mi sbrigai a mettere via le mie cose, ma appena finii di mettere le cose nello zaino sentii una mano sulla mia spalla, così subito mi girai spaventato, aspettandomi Junyong o uno dei suoi amici.
-Jung, c'è qualcuno per te- disse Kim Soyon, una mia compagna di classe, facendo cenno alla porta.
Spostai lo sguardo verso la porta della classe, curioso.
Vidi San appoggiato alla porta, girato di schiena.
Sorrisi come un ebete, così ringraziai Soyon e corsi da San.
Saltai davanti ai suoi occhi cercando di spaventarlo, cosa che però non accadde, infatti rimasi davanti a lui con le braccia sollevate, come uno stupido, mentre lui rideva di gusto.
Mi scompigliò i capelli con una mano facendomi protestare rumorosamente.
-Andiamo dai- disse mentre io cercavo di pettinarmi i capelli biondi con le mani.
-Non andate da nessuna parte- sentimmo, io subito mi congelai sul posto, era Junyong.
San mi portò dietro di sé con un movimento veloce.
-Junyong, che vuoi?- domandò San, gli tirai una leggera gomitata nella schiena e lui subito mi lanciò un'occhiata seria, facendomi rimanere senza fiato, faceva sul serio con Junyong.
-Dietro la scuola: ora- disse serio quasi degrignando i denti, subito San mi prese per la manica della camicia e mi trascinò con sé dietro Junyong.
San senza pensarci due volte avvicinò il suo volto al mio orecchio.
-Non preoccuparti, fidati di me- disse sorridendo in modo quasi... furbo, scaltro.
Numerose persone iniziarono ad urlare cose come "Rissa!", "Junyong fagliela vedere a quel frocio di merda!", "Poverino il nuovo arrivato, lo massacreranno" o "Poveri illusi".
La mia mente stava elaborando troppe informazioni contemporaneamente, San continuava a tenere quel suo stupido ghigno in volto, come se avesse tutto sotto controllo, non riuscivo a guardarlo, avrei voluto tirargli uno schiaffo in pieno volto per farlo smettere di sognare.
Numerose persone avevano iniziato a venirci dietro per assistere all'imminente massacro, rissa.
Ero spaventato, terrorizzato, avrebbero sicuramente fatto del male a San, non volevo questo, non per colpa mia.
Afferrai il polso di San con forza per attirare la sua attenzione, ma lui mi ignorò completamente.
Cercai di parlare, ma ogni volta che provavo ad aprire la bocca per dire qualcosa la voce mi si spezzava in gola.
Il tempo sembrò rallentare, proprio come la prima volta in cui vidi San, ma questa volta avevo voglia di piangere, volevo sparire, volevo non aver mai conosciuto San.
Diceva di fidarsi di lui, ma anche se fosse stato un campione di arti marziali non ce l'avrebbe mai fatta a vincere contro un gruppo tanto numeroso.
Quando arrivammo al punto d'incontro Junyong si fermò al centro dello spiazzo che formavano le aiuole dietro la scuola.
San sembrò iniziarsi a preparare all'imminente rissa facendo qualche piccolo esercizio per scaldarsi, sembrava pazzo.
Il corvino fece un po' di stretching, poi, sempre con quella sua faccia da schiaffi, si avvicinò a me e mi disse di stare tranquillo e di non preoccuparsi.

È pazzo? Sta scherzando? È uscito di testa? Ha sbattuto da qualche parte? Ha fumato?

La situazione stava diventando imbarazzante, non sapevo se scoppiare a ridere per colpa del suo comportamento o mettermi a piangere perché ero preoccupato per lui.
La preoccupazione alla fine vinse sul resto, infatti mi allontanai un po' da centro dello spiazzo, su ordine di San, il quale sembrava esser tornato serio.
Junyong sembrò dire qualcosa, ma non l'ascoltai, rimasi a guardare San mentre iniziava a fronteggiare i suoi avversari.
Junyong si avvicinò al corvino fino a stargli a pochi centimetri di distanza.
-Che fai? Non attacchi per primo?- rise San.
Aveva perso la testa, lo stava persino provocando durante una rissa.
Subito Junyong, in risposta, tirò un destro dritto in faccia a San, facendolo barcollare all'indietro.
Io urlai disperato, tornando alla preoccupazione, all'ansia e al panico iniziale.
Ero spaventato, non volevo che facessero del male a San per colpa mia, odiavo me stesso per questo.
Ero impotente, inutile... come sempre.

ᴅᴜꜱᴋ ᴛɪʟʟ ᴅᴀᴡɴ | ᴡᴏᴏꜱᴀɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora