Twelfth_12

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Una volta tornato dentro andai dritto in camera mia.
Chiusi la porta alle mie spalle appena entrato nella stanza, poi mi lasciai cadere delicatamente a terra, appoggiandomi alla lastra di legno della porta con la schiena, come appoggio.
Sbuffai sonoramente, San mi aveva stravolto la vita in due giorni.
Mi maledissi mentalmente quando capii che si era creato un vuoto dentro al mio petto a causa del corvino, mi mancava già e non erano passati nemmeno cinque minuti da quando l'avevo salutato.

Dannazione, non può essere...
Non con lui, ti prego... non con l'unica persona che si è avvicinato a me questi anni, ti supplico... non voglio...

Strinsi le ginocchia al petto, subito ci affondai la testa in mezzo, disperato.
Sapevo di potergli scrivere, ma scrivergli subito sarebbe stato imbarazzante, avrei aspettato che facesse lui il primo passo, non avevo alcuna intenzione di scrivergli per primo, anche se la voglia di parlare con lui era più grande di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sentii una fredda lacrima rigarmi il volto, non volevo già rovinare un'amicizia appena sbocciata, ma era evidente che il mio cuore non la vedesse solo come una amicizia, anche perché ricordavo perfettamente cosa avevo provato durante il primo nostro incontro.
Il cuore mi stava andando a mille, stavo ammettendo l'assurdo.
-DUE GIORNI! DANNAZIONE!- urlai scoppiando del tutto in lacrime.
Mia madre bussò alla porta dopo poco, così mi alzai e la feci entrare in camera mia.
Lei non disse una parola, mi prese tra le sue braccia e mi strinse a sé come mai prima.
Il mio pianto ormai era fortissimo, singhiozzavo.
-È tutto ok tesoro, lo so che è difficile, lo so che l'amore è un casino, lo so benissimo, ma non voglio vederti in questo stato- disse accarezzandomi i capelli e la schiena tentando di calmarmi.
Era sempre stata così, gentile, dolce e comprensiva nei miei confronti, ma sapevo che stesse male, almeno lo era stata per parecchi anni, la sentivo piangere la notte quando ero solo un bambino, la sentivo dire che odiava con tutto il suo cuore mio padre, ma non andai mai da lei a consolarla, sapevo che volesse stare da sola in quei momenti, era proprio per questo che piangeva la notte, pensando che io stessi dormendo, ma erano ormai passati un po' di anni dall'ultima volta che l'aveva fatto.
-San è una brava persona, è evidente, è diverso da tuo padre, quindi non aver paura di provarci. Che ti importa se ti sei innamorato di lui in due giorni? È giusto, sei un ragazzo, anzi, un uomo ormai, è giusto che tu ti innamori, non provare a nasconderlo, sii felice di questo, goditi il momento, non aver paura di provare, amalo con tutto te stesso. Io sarò sempre qui, aspettando il tuo ritorno a casa, quindi non rimarrai mai solo, te lo prometto, sei l'unica persona per cui darei la vita, sei il mio unico figlio e ti amo con tutta me stessa, quindi ti supplico, non sprecare l'opportunità di vivere una vita di cui sarai fiero, voglio che tu da vecchio dica "Ho vissuto", non voglio che tu abbia dei risentimenti, ok? Ti amo piccolo mio, ti amo con tutto il mio cuore- disse stringendomi forte.
-Grazie m-mamma, g-grazie tante... se non ci fossi tu n-non saprei cosa fare- risposi smettendo lentamente di piangere grazie alle sue parole dolci.
-Grazie-

Grazie dal profondo del cuore, ti voglio bene mamma, ti voglio un mondo di bene.
Grazie per avermi accettato così come sono.
Grazie per supportarmi sempre.
Grazie per non venirmi contro sulle mie scelte.

Grazie mamma di esistere, grazie di essere la mia mamma.

ᴅᴜꜱᴋ ᴛɪʟʟ ᴅᴀᴡɴ | ᴡᴏᴏꜱᴀɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora