ᴅᴜꜱᴋ ᴛɪʟʟ ᴅᴀᴡɴ | ᴡᴏᴏꜱᴀɴ

Seventh_7

Sapevo che Junyong non avrebbe smesso di picchiarlo insieme ad i suoi amici finché o non gli avessero rotto delle ossa o finché non gli sarebbe uscito così tanto sangue da dover chiamare un'ambulanza.
San rimase in piedi, infatti subito tornò a sfidare con lo sguardo il biondo, ridendo.
-Non sai fare di meglio? Certi pugni riuscirebbe anche a tirarli mia nonna! Qui la vera femminuccia tra te e Wooyoung sei tu- rise prendendosi un altro pugno in pieno volto.
-SAN! BASTA VI PREGO! JUNYONG TI SUPPLICO SMETTILA! VI PREGO BASTA!- urlai ormai in lacrime, infatti il mio volto era ormai rosso, lo sapevo, i miei occhi non avrebbero smesso di lacrimare per molto tempo.
-Che c'è? La ragazzina piange come una bambina perché il suo ragazzo viene picchiato?- domandò per poi scoppiare a ridere insieme ai suoi amici.
San prese senza rispondere un altro pugno, questa volta sulla mandibola.
-BASTA! VI PREGO! Non riesco a guardare!- gridai disperato, coprendomi il volto con le mani.
-NE VUOI UN ALTRO?! PERCHÉ NON ATTACCHI?! HAI PAURA?!- urlò Junyong divertito.
Ripresi a vedere cosa stesse succedendo, San rimaneva a testa alta, fiero di fronteggiare il suo avversario.
Del sangue ormai usciva dal naso del corvino ed aveva il labbro inferiore spaccato.
-Vuoi veramente che io ti attacchi? Basta dirlo- disse sorridendo San in modo macabro.
Subito il corvino tirò un pugno in pieno volto al biondo, facendolo cadere a terra tra dei lamenti di dolore.
-COSÌ SI COMBATTE! ALZATI! RAGAZZINA DEL CAZZO!- urlò rabbioso San prendendo Junyong per il colletto della camicia.
Dire che San facesse paura in quel momento era un complimento, i suoi occhi erano più scuri che mai, il suo sorriso, sporco di sangue, era terrificante.
Tornò quell'aura che avevo percepito nel vederlo la prima volta.
Oscurità, rabbia, dolore. Potenza.
-S-san...- sussurrai, lui subito si girò verso di me, come se mi avesse sentito, cosa a dir poco impossibile a causa della distanza che ci separava.
Le sue iridi quando incontrarono il mio sguardo sembrarono ardere, come il fuoco.
Gli amici di Junyong rimasero scioccati, in silenzio per qualche attimo, poi si fiondarono verso il loro amico per soccorrerlo.
San lasciò cadere a terra il biondo, poi si allontanò di qualche passo.
Junyong si rialzò dopo poco, grazie all'aiuto del suo gruppo.
I ragazzi accanto al biondo ringhiarono di rabbia, infatti dopo pochi secondi si fiondarono all'attacco contro il corvino.
San iniziò a muoversi con una velocità impressionante, schivando ogni colpo che i suoi avversari tiravano.
Ad un punto il corvino saltò girandosi per aria per poi tirare un calcio in testa a due ragazzi, atterrandoli all'istante.
Subiro San si buttò a terra iniziando a colpire con ripetuti calci, sollevato da terra, letteralmente a testa in giù, lasciandomi a bocca aperta dallo stupore.
Il corvino si rialzò fiero, continuando ad atterrare uno dopo l'altro gli amici di Junyong.
Le sue abilità lasciarono a bocca aperta tutti, ero paralizzato, scioccato, però sentii nascere qualcosa dentro di me, che fosse felicità?
Iniziai ad urlare, sembravo impazzito, forse San mi aveva attaccato qualcosa.
All'improvviso però vidi Junyong tirare fuori dalla tasca un coltello, così corse verso San, deciso ad attaccarlo all'addome con una coltellata.
-SAN!- urlai, come in un secondo il corvino afferrò il braccio del biondo, girandolo un po', poi non appena lasciò la presa sul coltello San lo afferrò con decisione, rubandoglielo di mano.
San se lo girò divertito diverse volte tra le dita, poi lo puntò alla gola di Junyong.
Il biondo sembrò sudare freddo, infatti deglutì, spaventato.
Non avevo idea di cosa avesse in testa San, però ero un po' preoccupato.
La scena che avevo davanti era a dir poco spaventosa, in mezzo allo spiazzo c'era San con in mano un coltello puntato alla gola di Junyong ed intorno a loro c'erano tutti ragazzi a terra, doloranti a causa di San.
Gli spettatori, come me, rimasero in silenzio, scioccati da come San fosse riuscito ad atterrare così tante persone.
-Ti avevo avvertito di non sfidarmi, adesso smettetela di rompere il cazzo a tutti e fatevi una vita. Non amo la violenza, ma se sono obbligato ad usarla un'altra volta, per voi andrà molto peggio di così. Adesso prova a chiamarti "Re" un'altra volta, non credo che nessuno ti seguirà più dopo questa sconfitta- disse buttando a terra il coltello con un movimento lento della mano.
San subito si diresse verso di me per poi afferrarmi il braccio e trascinarmi via dalla folla.