Third_3

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-Torniamo in classe, tra poco inizieranno di nuovo le lezioni- disse guardando l'orologio da polso che indossava, io annuii solo in risposta.
Ci alzammo e dopo aver ripreso il braccialetto d'argento di San tornammo insieme al corridoio principale della scuola.
-Vai da quella parte, vero?- domandai.
Lui fece di no con la testa.
-Dov'è la tua classe?- chiesi allora, perplesso.
-Ti accompagno in classe, dai vieni- disse prendendomi il polso e partendo verso la mia classe.
In un attimo arrivammo davanti all'aula che più odiavo della scuola, la mia classe, dove San lasciò la presa sul mio polso.
Le ragazze rimasero in silenzio quando San entrò in classe con me, cosa ceh in un primo momento cercai di impedire, ma San era inamovibile, faceva tutto ciò che voleva, indipendentemente da ciò che io gli chiedessi.
I maschi invece iniziarono a sussurrarsi a vicenda nelle orecchie frasi che non riuscivo a comprendere, sentire.
San sembrò notare la tensione, ma la ignorò, mi seguì fino al mio banco, in prima fila.
Ero spaventato, avevo paura che qualche ragazzo della mia classe facesse battutine su di me o che prendesse in giro San.
-Wooyoung, che succede?- chiese sottovoce il corvino vedendomi agitato non appena mi sedei al mio posto, quasi pietrificato dalla paura.
-OH OH! Vedo che finalmente la ragazzina si è fatta il ragazzo!- fece improvvisamente un ragazzo, Junyong, alle nostre spalle.
San si girò subito, mettendosi tra me e Junyong.
-Qualche problema con Wooyoung?- fece alzando un sopracciglio.
Io mi alzai subito, scioccato ed impaurito.
-Avevo ragione!- rise compiaciuto Junyong battendo le mani soddisfatto.
-Junyong! Smettila! Lui non c'entra niente, ti prego tienilo fuori- dissi mentre ad ogni parola il tono della mia voce si affievoliva sempre di più.
-Tenerlo fuori? Come faccio se ti gira intorno?- rise divertito tirando uno schiaffo in pieno volto a San.
Rimasi senza parole, poi osservai il corvino.
Vidi San stringere i pugni ai lati dei suoi fianchi, palesemente arrabbiato, anche se cercava di nasconderlo.
Il corvino afferrò il polso di Junyong con forza prima che gli potesse tirare un altro schiaffo.
-Non mi piace la violenza, evita queste scenate- rispose a tono San.
Ero terrorizzato, non volevo che finisse male la cosa.
-Sei nuovo di qui, non è vero? Non sai come funziona in questa scuola, vero?- continuò Junyong.
Avevo le lacrime agli occhi, ero preoccupatissimo.
San non rispose, però era sempre più irritato, era evidente.
-Che c'è? Ti ha dato il culo? È per questo che lo segui? Oppure sei uno di quelli che si emozionano se gli altri gli passano il pranzo?- rise ancora, ma questa volta San sembrò impazzire dalla rabbia, infatti afferrò l'altro sul colletto della camicia per poi sbatterlo al muro ringhiando dalla rabbia.
-Che cazzo ne puoi sapere tu, EH?- ringhiò furibondo il corvino mentre Junyong si dimenava per riuscire a liberarsi.
-San ti prego! Lascia stare!- pregai cercando di calmarlo.
-Stanne fuori Wooyoung- ordinò con voce più autoritaria rispetto al solito.
Le vene gli pulsavano sulle mani, non sarebbe stato facile calmarlo.
-Ho toccato un tasto dolente? Quale delle due? Proviamo ad indovinare? Ed il bello è che hai detto che odi la violenza, AH!- continuò Junyong cercando di far arrabbiare San ancora di più.
-Non provocarmi- rispose ancora San.
-Come? Forse dicendo che Wooyoung è gay? Che per essergli così vicino ti deve aver dato per forza il culo?- disse avvicinandosi al volto del suo avversario.
San sbatté con forza il pugno contro il muro a pochi centimetri dal volto dell'altro facendo piombare il silenzio nella classe, anche Junyong non se l'era aspettato.
-Non mi interessa cosa ci sia di tanto problematico in Wooyoung, non mi importa se è gay, questi problemi se li fanno solo le persone idiote che non riescono ad avere una vita divertente senza rompere il cazzo agli altri, o sbaglio, Junyong? Ah e se darete problemi a Wooyoung giuro sulla cosa a cui tengo di più che ve ne pentirete, non vi conviene sfidarmi. Anche se sono nuovo non vuol dire che io debba starmene zitto, sono stato chiaro? O volete una dimostrazione di quanto io possa essere cattivo quando qualcuno mi fa arrabbiare?- disse infine stringendo con forza il cavallo dei pantaloni di Junyong facendo gemere di dolore il biondo.
Il silenzio fu la risposta.
-Ho detto: SONO STATO CHIARO?!- urlò San ringhiando sul volto di Junyong.
-S-sì- rispose piano questo ultimo dolorante, allora San lo lasciò andare.
Subito il corvino si girò verso di me, portandomi al mio banco e facendomi sedere.
Avevo le lacrime agli occhi, non riuscivo a controllarmi.
-D-dovevi starne fuori! Adesso ti p-prenderanno di mira... non volevo che venissi c-coinvolto in tutto q-questo- dissi facendo cadere dal mio volto piccole lacrime solitarie.
-E sai cosa può importarmene?- rise San appoggiandosi al banco e mettendosi sulle ginocchia dalla parte opposta del banco.
Alzai lo sguardo per guardarlo meglio in volto, sembrava... tranquillo.
-È tutto ok, non preoccuparti per me, so badare a me stesso come hai visto- rise togliendomi i capelli scuri da davanti gli occhi.
-Ma p-perché l'hai fatto?- chiesi asciugandomi gli occhi con la manica della camicia.
Lui si bloccò sul posto, poi si tirò indietro i capelli e mi sorrise apertamente.
-Perché voglio essere tuo amico e se non sbaglio gli amici si aiutano a vicenda, o sono in torto?- fece gentilmente.
Lo guardai senza muovermi per qualche secondo, poi gli sorrisi a trentadue denti.
Feci di no con la testa.
-Hai ragione, grazie- dissi, poi la campanella suonò e salutai San.

La classe non osò darmi più fastidio per il resto del giorno, infatti tornai al mio armadietto tranquillo, anche se tutti mi guardarono storto nel corridoio.
Sorrisi felice a quella vista, finalmente nessuno mi dava più fastidio e tutto grazie a San, non l'avrei mai ringraziato abbastanza.

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Tre capitoli in un giorno, ci sta, no?
Sono pur sempre tornata, non posso lasciare un capitolo solo.
Comunque nelle bozze questa storia mi sta piacendo da impazzire, spero faccia lo stesso effetto a voi❤️.

ᴅᴜꜱᴋ ᴛɪʟʟ ᴅᴀᴡɴ | ᴡᴏᴏꜱᴀɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora