Thirteenth_13

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San's pov

Andai verso la mia moto dopo aver salutato Wooyoung, mi infilai il casco ed accesi il motore quando mi sentii pronto a partire.
Mi sentii improvvisamente vuoto quando iniziai a correre con la moto.
Nella mia testa c'era solo un'immagine, Jung Wooyoung.

Cosa cazzo sto facendo?
Sono impazzito?
Non posso farlo stare vicino a me, nessuno può, non me lo merito.

Spinsi al massimo il motore, il quale avevo modificato con le mie mani, rendendo la moto più scattante, più pericolosa.
Non mi importava della mia vita, il rischio era ciò che cercavo, sentire la vita sfuggirmi di mano, essere sempre tra la vita e la morte, era questo quello che mi spingeva a tirare avanti giorno dopo giorno.
Ero pazzo, lo ero da quando i miei genitori erano morti, da quando erano stati uccisi mentre mi riportavano a casa da scuola quel maledetto giorno.
La mia testa era ormai fuori controllo, facevo di tutto per testare le mie paure, tutto per provare quell'adrenalina che tanto amavo.
Non sapevo nemmeno io perché avevo difeso Wooyoung a scuola, non sapevo perché tenessi così tanto a lui, sapevo solo che avrei dovuto smetterla di stargli intorno prima che fosse troppo tardi.
Non volevo che scoprisse il mio passato, ciò che ero diventato.
Mia sorella viveva all'estero con suo marito ormai da anni, ed in questo periodo avevo stravolto la mia vita, nonostante ogni tanto tornasse a casa per farmi visita.
Un essere dannato come me non si meritava di esser voluto bene da una persona come Wooyoung.

Non distruggerò anche la sua vita, no, non posso.

Ma cosa sto dicendo?
Che idiota che sono.
So benissimo di non potergli stare lontano, cazzo.

Spinsi al suo massimo la moto, andando ad una velocità fin troppo alta anche per me.
Il sangue mi ribolliva nelle vene.
Cambiai direzione improvvisamente, deciso a non tornare a casa.
Decisi di andare verso un luogo fin troppo familiare, lo stesso rettilineo che avevo preso per andare a casa di Wooyoung.
Una volta arrivato mi fermai al suo inizio.
Il mio cuore batteva a mille, stavo per fare la più grande cazzata della mia vita.
Sapevo a quale velocità potesse arrivare la mia moto, ma non ero mai arrivato a tale cifra, era un suicidio, soprattutto per un terreno che non fosse una pista.
Presi il telefono dalla tasca del mio giubbotto, aprii la chat con Wooyoung e senza pensarci vi scrissi.

"Scusa"

Poi rimisi il telefono al suo posto, assicurandomi che la tasca fosse ben chiusa.
Presi un bel respiro, poi azionai nuovamente il motore.
In un attimo scattai con la moto, facendo alzare la lancetta dei km/h ad una velocità spaventosa.
Trattenni il respiro, tanto che per tornare a respirare dovetti ringhiare sonoramente.
Andavo dritto, forse sperando di cadere, forse sperando di continuare a stare in sella.
Non capivo cosa mi stesse succedendo.
Sentii il mio telefono vibrare, chiusi gli occhi per due secondi, poi li riaprii.
Presi la strada per tornare a casa senza rallentare, ogni curva riuscivo a farla per miracolo, non c'era quasi spazio.
Sentii ancora una volta il mio telefono smuversi di poco all'interno della tasca, ma non mi fermai, non rallentati fin quando non arrivai a casa, sfinito, tremante, tanto che quando scesi dalla moto caddi a terra, le mie gambe tremavano così tanto da non riuscirmi a reggere.
I miei muscoli fremevano, le labbra fredde tremavano, i denti battevano, i miei occhi fissavano il pavimento.
In un attimo riversai tutta la cena sul pavimento del garage di casa mia.
Mi ci vollero sì e no una decina di minuti per riprendermi un po'.
Andai in camera mia barcollando, esausto.
Mi tolsi il giubbotto lentamente, togliendo da esso il telefono e le chiavi di casa.
Mi sfilai le scarpe ed i calzini, rischiando una o due volte di cadere a terra, mi tolsi anche la camicia scolastica, rimanendo a petto nudo.
Lasciai tutto sul pavimento, troppo scosso per mettere al loro posto gli indumenti.
Mi lanciai sul letto, stanco.
Presi il telefono fra le mani per rispondere al minore, ma non senza prima aver preso delle belle bloccate d'aria.
Ero un fottuto pazzo.

ᴅᴜꜱᴋ ᴛɪʟʟ ᴅᴀᴡɴ | ᴡᴏᴏꜱᴀɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora