Capitolo Ventitré - Mi fai scoppiare il cuore

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25_Settembre_2011
Edoardo Pov

Mi svegliai alla solita ora e lei non era al mio fianco. Mi alzai e la cercai per casa. Era svanita nel nulla. Mi sembrava di averla sognata poi accesi il telefono e trovai il suo messaggio.

'Ti chiamo dopo...ti amo" le scrissi solo e sorrisi ripensando a quanto Sofia mi facesse felice. E per questo dovevo parlare con Ginevra, dopo tanto fingere meritava la verità.

Andai da lei che mi accolse sorpresa, in effetti non passavamo del tempo insieme da quando Sofia era entrata nella mia vita.

"Che ci fai qui?"

"Devo parlarti"

"Parla, allora..."

"Non posso sposarti, Ginevra, so di avertelo promesso e farmi perdonare del male che ti ho fatto ma troverò un altro modo. Ti starò vicino se vorrai ma non posso sposarti per pietà e più di tutto non posso farlo perché sono innamorato di un'altra e non posso ferirla, non più!"

"E ferisci me..."

"No, al contrario, è per non ferirti che ti dico la verità!"

"Chi è? Un'altra delle tue sgualdrine?"

"Non ti permetto di..." ma mi interruppe.

"Non mi permetti cosa!? Sei andato a letto con chiunque mentre stavi con me ed ora mi chiedi rispetto?" rispose alzando la voce.

"Sai perché l'ho fatto..."dissi piano.

"Ovviamente la colpa è mia...sei proprio uno stronzo, Edoardo Bonelli!"

"Io sono sincero, Ginevra e se fossi davvero innamorata di me, lo capiresti! Amo Sofia e voglio stare con lei!"

"Il matrimonio è anticipato! Ci sposeremo a fine ottobre e credimi ti costringerò! Non mi importa nulla di quello che chiami amore, tu non sai nulla di sentimenti!" mi inveì contro.

"Maledizione!" dissi solo e presi la porta. Guidai furioso, fino a casa di Sofia e citofonai.

Sofia Pov

Era quasi sera quando Edoardo venne da me. Non appena aprii la porta mi avvolse con le braccia e appoggiò la testa nell'incavo del mio collo.

"Che è successo?" mormorai

"Ginevra non vuole annullare il matrimonio...anzi, vuole anticiparlo a fine ottobre" fece lui parlando a stento.

"Sta soffrendo e sta continuando ad elemosinare il tuo amore..."

Lui si alzò e mi fissò, i suoi occhi blu nei miei "Come fai a giustificarla..."

"Non la giustifico...solo che, so cosa vuol dire amarti...forse dovresti sposarla comunque..."

A quelle parole incollò le labbra alle mie, avvicinandomi con le mani sul collo.

"Ciao Edoardo! Bentornato!"

La voce della mia coinquilina impertinente ci fece staccare.

" Ciao Tata, grazie"

"Era ora che ti decidessi a mandare a cagare la modella!"

Amami come Mai © #Wattys 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora