Capitolo Cinquantadue - Quale regalo?

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17_Gennaio_2016
Sofia Pov

Un nuovo anno si era aggiunto alla mia età. Gli ultimi compleanni non li avevo neppure festeggiati. Prima c'era stato il coma di Edoardo, poi l'anno precedente, quando ne era appena uscito, avevamo solo cenato insieme e io avevo spento le mie candeline su una piccola torta. Quest'anno avrei fatto qualcosa in grande o conoscendo mio marito lo avrebbe fatto per me.

Peccato che quella mattina si dimenticò di farmi gli auguri e non appena fummo allo studio, disse che doveva andare in tribunale e sparì per tutto il giorno, per colpa di alcuni clienti.

Che giornata di merda! Pensai, dato che erano già le sei di sera e solo Nali e Tata si erano ricordate di farmi gli auguri.

Per fortuna arrivò sera. Edoardo mi chiamò mentre ero sulla strada di casa e mi chiese:

"Dove sei?"

"Sto tornando a casa, tu?"

"Anch'io ci sono quasi, passo a prendere qualcosa per cena, ok?"

Diedi risposta affermativa e chiusi. Nemmeno a cena fuori! È pur sempre anche il nostro pseudo anniversario! borbottai a me stessa. Quando infilai la chiave nella toppa della porta di casa, Edoardo la aprì di scatto.

"Eccoti!" disse solo lasciandomi un bacio a stampo. Poi mi prese la mano e mi tirò nel salotto open space, totalmente al buio.

"Ma..." non feci in tempo a parlare che ci fu un frastuono, urla, scoppi, e la luce si accese di colpo:

"Buon Compleanno Sofia!" gridarono tutti in coro immersi tra i coriandoli.

"Buon Compleanno amore..."mormorò Edoardo al mio orecchio.

Sorrisi e mi girai a guardarlo.

"Una festa a sorpresa?! Come ho potuto non pensarci!"

"Immagino quante volte tu mi abbia insultato oggi! Ma se non fossi sparito non sarei riuscito a mentire!"

Scossi la testa mentre lui continuò:

"Va a cambiarti, ti aspettiamo qui, il tuo vestito è sul letto!"

"Quale vestito?"

"Quello per la festa! Sbrigati!"

"Hai pensato proprio a tutto!" gli risposi mentre lui mi fece un occhiolino e scappai verso la camera.

È bellissimo, mormorai a me stessa guardandomi allo specchio. Era un vestito monospalla, aderente, che arrivava al ginocchio, di seta lucida, blu tendente al viola.

"Ehi! Ho bussato ma non hai sentito!" disse Nali facendo capolino.

"Nali, sono pronta!"

"Sei bellissima tesoro, credo che Edoardo sia l'unico uomo sulla terra in grado di scegliere un vestito!" affermò osservandomi.

"Sì, ha buon gusto anche per gli abiti femminili!" risi.

"Scusa per oggi al telefono, ho dovuto chiudere la conversazione per paura di lasciarmi sfuggire qualche parola e rovinare la sorpresa..."

"Ti perdono, andiamo..." dissi ridendo e insieme tornammo in salotto.

La festa fu perfetta, c'erano i nostri amici, mio padre con la sua compagna e addirittura un dj e un barman acrobatico. La torta poi, sempre la mia preferita, un'immensa torta sacher. Edoardo aveva pensato proprio a tutto.

Non appena la festa finì e tutti furono andati via, Edoardo disse:

"Prendi il cappotto e vieni con me, devo farti vedere il tuo regalo di compleanno..."

Amami come Mai © #Wattys 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora