Questo è Halloween

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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
L'immagine di copertina è stata realizzata per questa storia da Misatona.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale.
Nessun copyright si intende violato.




- It takes a fool to remain sane -


CAPITOLO 16

Questo è Halloween





Goten si era svegliato di pessimo umore, quella mattina. Poi di ottimo umore. Poi di nuovo pessimo.
I sentimenti contrastanti che albergavano nel suo petto, oltre a renderlo bipolare ed estremamente nervoso, conferivano lui un aspetto malandato e ben più pallido del consueto.
Aveva lavorato fino alle undici di sera, poi aveva passato quattro ore sui libri in vista dell'interrogazione di storia del giorno dopo.
Nonostante ciò si era alzato presto - ben quaranta minuti prima della sveglia già puntata a un orario improponibile - ed era rimasto seduto a gambe accavallate alla finestra per respirare la nebbia e contemplare la brina di quell'ultimo giorno di ottobre. Quarto anniversario del suo bacio mancato con Trunks.
Ma, se da un lato ripensarci provocava in lui un capovolgimento dello stomaco, rendersi conto che quella cosa non sarebbe mai potuta né dovuta riaccadere lo riempiva di sconforto. Non era riuscito a non pensarci, non da quando si era reso conto – il giorno prima – che si trovavano proprio a ridosso della festa di Halloween, una festa alla quale sarebbero andati insieme per la prima volta dopo quattro anni.
E, sebbene fino a quel momento Goten era riuscito a trattenere e reprimere i suoi sentimenti verso Trunks, in quei giorni la situazione sembrava essersi fatta insostenibile. Da quando cinque giorni prima avevano parlato in quel ripostiglio a scuola si erano avvicinati ulteriormente, la loro amicizia sembrava essersi fatta ancor più solida. Non riusciva a stargli lontano anche se sapeva che questo fosse un male per la sua sanità mentale. Ok l'amicizia ritrovata, ma avrebbe dovuto tenere una certa distanza emotiva nei suoi confronti dati i sentimenti che provava per lui. Eppure non ci riusciva, dannazione.
"Idiota, scemo, cretino! Masochista!"
Amava parlare con lui, amava scherzarci insieme come ai vecchi tempi, dava lui una parvenza di normalità e lo distraeva dalla sua situazione familiare compromessa. Amava il modo in cui gli sorrideva, amava il suo essere presente sempre, amava il suo modo di stargli vicino anche senza fiatare. In quegli ultimi giorni si era reso conto di quanto gli fosse mancata la sua presenza negli anni, la sua amicizia. Eppure si sentiva stupido, si sentiva terribilmente in difetto perché inconsciamente, nel suo cuore, desiderava qualcosa di più che Trunks non avrebbe potuto dargli. Nemmeno in un milione di anni. E più tentava di reprimere questo desiderio, più il desiderio tornava a tormentarlo ogni volta che i suoi occhi si scontravano contro i suoi, oppure ogni volta che si ritrovava solo a pensare a lui. Si sentiva una fangirl del cazzo, questa era la verità. Uno stalker mentale.
"Vorrei farmi esplodere la testa".
Goten si portò entrambe le mani tra i capelli, stringendo le ciocche nere nel tentativo di rimanere aggrappato alla realtà, ai suoi propositi. Non voleva rovinare di nuovo la sua amicizia con Trunks, non voleva allontanarsi da lui per nessun motivo al mondo, ma più si avvicinava e più si sentiva dipendente da lui e voleva di più.
"Perché devo sempre rovinare tutto!?"
In un modo o nell'altro stava trovando una tattica per auto-sabotarsi. Si sentiva felice – almeno dal punto di vista sociale – dopo una vita passata a fare l'emarginato. Aveva trovato e ritrovato degli amici, e ora stava rischiando di mandare tutto a puttane perché faceva la ragazzetta arrapata.


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