Insieme

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Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
L'immagine di copertina è stata realizzata per questa storia da Misatona.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale.
Nessun copyright si intende violato.




- It takes a fool to remain sane -


CAPITOLO 24

Insieme



Cosa si prova a condividere il proprio corpo e la propria coscienza con un altro essere umano?
Tutto. Tutto e forse molto di più. Ma sono sensazioni non quantificabili, qualcosa che è scientificamente e fisicamente impossibile da spiegare.
Con la Fusione cadono tutti i principi cardine, le leggi della fisica. Nel momento stesso in cui i due corpi collidono è come esplodere e ricomporsi allo stesso tempo. Non sei più solo uno, ma sei due. Due nello spazio di uno. Due nella mente di uno.
Colui che viene creato inizia a ricordare cose mai vissute in prima persona, provare sensazioni corporee estranee, agire secondo una logica morale differente dall'abitudine. L'ibrido ha un modo di pensare simile ma differente dal proprio, guarda il mondo da un altro punto di vista.
E quando dopo quei fatidici trenta minuti torni ad essere te stesso, ricordi tutto. Tutto quello che hai vissuto, tutto quello che hai pensato, tutto quello che hai agito.[1]
Una vera fortuna che l'occasione per le quali la Fusione viene usata siano prettamente di emergenza, o sarebbe troppo facile andare a ripescare ricordi dell'altro senza che venga opposta alcuna resistenza.
Non avere segreti con colui che si unisce a te sarebbe la condizione ottimale, ma chi non ne ha?
Non a caso il Principe dei Saiyan provava imbarazzo e ribrezzo a compiere un'azione simile. Non tanto per il "balletto" iniziale – che in ogni caso completava l'opera – ma per i suoi ricordi. Chi avrebbe potuto mai garantirgli che l'ibrido non decidesse di spiare nel suo passato? Era qualcosa di privato per lui. E soprattutto trovarsi ad agire con un carattere e modi di fare simili a quelli del suo amico decerebrato era qualcosa di irritante. Non era da Vegeta mettersi a ridere o rendersi ridicolo in quel modo!
Beh, la riluttanza di Goten e Trunks di fare la Fusione in età adolescenziale era bene o male la stessa. Ok che nessuno aveva raggiunto – prima di un mese a questa parte – una consapevolezza psicologica degna di essere chiamata tale, ma rimaneva comunque qualcosa di molto imbarazzante condividere il pensiero.
Naturalmente, la paura che ebbe Goten nell'esatto momento in cui le sue dita toccarono quelle dell'altro, fu proprio quella di essere letto nella mente.
Paura non del tutto infondata, del resto. Perché, non appena da quel lampo di luce e bagliori del colore arcobaleno apparve Gotenks, non si presentò al mondo con il solito sorriso spavaldo e beffardo di come tutti l'avevano conosciuto la prima volta.
Apparve un ragazzo spaventato, con gli occhi sgranati e tremanti e la gola secca di terrore. Perché per lui non fu per niente facile resistere dal percorrere all'indietro il vissuto degli ultimi mesi, forse anche anni.
Si bloccò. Si bloccò nel bel mezzo della battaglia, con Broly alla carica verso di lui e Freezer con un cipiglio tutt'altro che amichevole nei suoi confronti.
Non era il momento di mettersi a spiare dentro i propri ricordi, ma lo fece. Non riuscì a resistere.
Vide due nasi sfiorati dentro uno sgabuzzino. Lacrime versate su un guanciale. Risate in festa a Natale. Una carezza di Bulma. Il mare d'inverno visto da una scogliera. Il seno nudo di Mai sotto le coperte. Non ti amo più. Ricordi di amplessi da una parte mai vissuti, dall'altra sì. Mani sporche di terra. Vaffanculo pure a te. Un soffitto di legno scuro. Le urla di Chichi. Vieni a vivere con me, Pan e Videl. Una foto strappata. Il primo giorno di scuola di Goten, occhi azzurri gentili. Due gin-tonic, l'Hitoritabi. Pugni nel deserto. Cazzo, sono gay e mi piace il mio migliore amico. Un mezzo sorriso del Principe dei Saiyan. Il Super Saiyan Blue è tutto ciò a cui dovreste aspirare. Nuova richiesta di amicizia da Ling Lao. Un sogno recondito. Spintoni nello sgabuzzino. Preparazione del costume del Corvo. Preparazione del costume di Joker. La voglia di un bacio mai dato. Da quanto sei innamorato di Goten? Un sacchetto con della roba bianca. Pianto a dirotto. Il diario segreto di Trunks. Sono confuso. Bruciore al naso, palpitazioni, astinenza. Rabbia, calci, pugni. Desiderio. Un bacio. Respirare.
Respirare. Gotenks se ne dimenticò. Rimase con il fiato sospeso per quel periodo indecifrabile di tempo. Ad apprendere. A conoscere. A conoscersi. Perché quell'intrusione avrebbero voluto evitarla entrambi ma entrambi l'avevano desiderata da ibrido. Non ci sarebbe stata alcuna colpa per nessuno di loro, se non quella di essersi distratti troppo tempo per navigare quei ricordi. Troppo tempo prezioso, secondi che gli costarono caro.
Un grave svantaggio.
«GOTENKS! ATTENTO!» la voce di Junior risuonò come una campana d'allarme alle orecchie del ragazzo, ma egli non fece in tempo a destarsi.
Un forte pugno nello stomaco fece piegare in avanti l'ibrido dai capelli viola e neri. Boccheggiò, colto di sorpresa da quell'attacco da parte di Broly. Ma, proprio nel momento in cui Gotenks stava per cadere sulle ginocchia, proprio quando il nerboruto Saiyan stava per sferragli un altro pugno in pieno volto, finalmente l'ibrido reagì. Socchiuse gli occhi, una smorfia beffarda gli tagliò in due in volto. Un sorriso, lo stesso sorriso di molti anni prima.
Con una velocità superiore al visibile umano alzò una mano bloccando a mezz'aria il pugno di Broly, portando poi il volto molto vicino al suo.
«Ora basta!» decretò Gotenks, illuminandosi di luce dorata con un urlo grottesco.
Lo respinse lontano senza troppa fatica, poi scattante lo inseguì di corsa caricando nelle mani aperte due sfere di energia rotanti. Quando Broly fu abbastanza vicino, Gotenks scagliò entrambe le sfere contro il suo cranio, accecandolo temporaneamente per poter balzare dietro di lui e colpirlo in mezzo al dorso.
L'ibrido era veloce, velocissimo. Una perfetta combinazione della prontezza di riflessi di Goten e la forza fisica di Trunks, la furia del primo e la riflessività del secondo. Un guerriero rasentante la perfezione in prestanza fisica, in grado di sconfiggere facilmente qualsiasi nemico della portata dei precedenti affrontati dalla squadra Z.
Ma Broly? Broly non era un guerriero come tutti gli altri. Il colpo a lui inferto sembrava solo averlo rallentato per qualche secondo. E, oltretutto, sembrava averlo fatto ancor più incazzare.
Neppure i padri di quell'ibrido erano riusciti a sconfiggerlo, l'ultima volta. Nemmeno con la trasformazione in Super Saiyan Blue.
Non avrebbe potuto affatto sconfiggerlo in quel modo, non solo in quello stato di Super Saiyan. Gli venne così naturale procedere ad un'ulteriore trasformazione, una tecnica utilizzata già in passato della quale si era perfino dimenticato.
Con un lampo di luce dorata procedette con l'evoluzione che tutti i guerrieri presenti sul promontorio stavano aspettando: il Super Saiyan di terzo livello. Ancor più forte, ancor più veloce, ancor più letale. Così letale da riuscire a tener testa a Broly tutto da solo.
Ma aveva davvero perso di vista il reale obbiettivo di quella guerra? No. Assolutamente no. Per quanto quel duello all'ultimo sangue lo stesse elettrizzando, ben sapeva su chi avrebbe dovuto puntare tutte le sue energie: Freezer.
Una volta rallentato di nuovo Broly, Gotenks si voltò. Quella dannata lucertola dorata era ancora intenta a combattere contro i suoi alleati, e sembrava non aver la benché minima intenzione di mollare la presa su di loro. Lo fissò con occhi iniettati di rabbia, poi fece per scattare nella sua direzione per potergli finalmente dare la morte atroce e violenta che meritava ma, proprio mentre stava per librarsi in volo alla volta di Freezer, una grande mano acchiappò il suo piede destro trascinandolo di nuovo nella lotta titanica.
«Non ho tempo di giocare con te!» lo ammonì Gotenks. Tentò di liberarsi dalla presa salda del nemico, che però non aveva alcuna intenzione di mollare. Lo trascinò per diversi metri, sbattendolo al terreno a destra e sinistra come un sacco di patate. «Argh! Mollami! MOLLAMI!» urlò l'ibrido in preda al dolore. La furia di Broly sembrava pressoché incontrastabile, si sentì in trappola. A nulla valsero le sfere di energia, a nulla valsero i tentativi di divincolarsi. «Mi sono proprio stufato! Super Ghost Kamikaze Attack!» ringhiò, iniziando a produrre una serie di fantasmi bianchi con la bocca che, dopo pochi secondi, afferrarono Broly per i capelli prima di farsi esplodere.
"Cazzo, non suona più così figo come quando ero bambino!" si ritrovò a pensare, arrossendo violentemente in faccia dopo essere stato sbattuto un'ultima volta a terra. Beh, se non altro si rivelò una tecnica utile per uscire da quella dannata situazione.
Si rialzò con i denti digrignati, asciugandosi con l'avambraccio il sangue dagli zigomi e dal labbro inferiore, pronto però a parare l'ennesimo colpo di Broly, il quale non si era fatto tramortire dal colpo dei fantasmi.
Si ritrovarono di nuovo a combattere a mezz'aria, a rincorrersi, a lanciarsi addosso tutti gli attacchi dell'Aura possibili e immaginabili. Ma, nonostante la potenza di Gotenks fosse alta, quella di Broly sembrava incrementare ogni secondo di più. I suoi occhi erano sempre più vacui, lattiginosi, la pelle sempre più tirata attorno ai muscoli tesi e gonfi di rabbia.
Come avrebbe fatto, Gotenks, a tenergli ancora testa? Come avrebbe fatto a proteggere la Terra se non era nemmeno più in grado di proteggere se stesso? Come avrebbe fatto a vendicare... Gohan?
Fancazzisti.
No, non poteva permettere che tutti quegli anni senza duri allenamenti pregiudicassero il destino del loro pianeta. Non poteva darla vinta al Principe dei Saiyan. Non poteva farsi ferire in quel modo nell'orgoglio.
Lui, Gotenks, era forte. Il più forte su quel cazzo di pianeta, al momento. Contavano tutti su di lui.
Lo vide negli occhi disperati di Junior, intento a sopravvivere con le unghie e con i denti alla meschinità di Freezer. Lo vide nei suoi alleati androidi, in C17, che era persino a riuscito a vincere il Torneo del Potere. Quei guerrieri avevano salvato Dodici Universi e lui non era nemmeno in grado di proteggere il proprio pianeta? No, no categorico.
Era tempo di tornare a essere la vera speranza. Era tempo di tornare per davvero il Gotenks che era quasi riuscito a sconfiggere Majin-Bu.
Un impeto emotivo di furia lo attraversò nella spina dorsale. Chiuse gli occhi, digrignò i denti. Si sentì esplodere da dentro, sentì il cuore spaccarsi e ricomporsi più forte di prima.
Percepì ogni centimetro di pelle ardere di un fuoco mai avvertito prima.
Il Super Saiyan Blue è tutto ciò a cui dovreste aspirare.
Le parole di Vegeta risuonarono nella sua testa come spilli aguzzi. Non erano riusciti a raggiungere quello stadio separati. Non erano riusciti da soli, vero. Ma insieme sarebbero stati in grado di fare qualsiasi cosa.
E così, quando Gotenks riaprì gli occhi, scorse un'Aura bluastra intorno a lui.

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