capitolo 1

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Anche oggi in ritardo, come da prassi. Prendo le cuffiette dalla scrivania, scelgo la playlist del giorno e alzo il volume al massimo. A due isolati da casa mi aspetta Miriam,l'unica ragazza che conosco capace di essere più ritardataria di me.
Mentre l'aspetto, controllo l'orario per il colloquio di oggi alle scuderie. Dovrei essere lì per le 14:30, la vedo dura ma posso farcela. Sono un po' agitata, non ho mai dovuto fare un colloquio per fare da babysitter o per dare delle ripetizioni a qualcuno, non so come comportarmi, tantomeno come dovrei vestirmi.

Finalmente,dopo una mezz'oretta abbondante, vedo una folta chioma riccia correre verso di me.

"Scusami per il ritardo, non succederà più!"
"Sì sì, come no. Dai andiamo che sono già le 8:05"

Ci mettiamo a correre come mai fatto prima  per le vie di Livorno e in men che non si dica siamo davanti al cancello della scuola.
Quando entriamo in classe,notiamo che fortunatamente il prof non è ancora arrivato, meglio così, ritardo scampato.

"Buongiorno ragazzi, oggi cominceremo a parlare dell'olocausto, ma sarà una lezione diversa perché guarderemo diversi video per approfondire l'argomento"

Dopo quasi quaranta minuti, finalmente il prof riesce a capire come collegare la Lim al computer e comincia cercare questi famigerati video, che trova dopo almeno venti minuti.

Ovviamente nessuno presta attenzione, fatta eccezione per Ginevra, la secchiona della classe che sembra essere super concentrata.

Il mio cellulare vibra e guardando nella barra delle notifiche, vedo che si tratta di Matteo.Non saprei descrivere a parole ciò che provo per lui, anche se ci conosciamo da appena tre mesi, mi sembra di conoscerlo da sempre. Tra di noi c'è un legame molto forte ed una complicità unica.

"Sei arrivata a scuola?"
"Sì❤"
"Ti va se ci vediamo oggi pomeriggio?"
"Non posso, ho il colloquio ricordi?"
"Ah è vero...Solo che è da un po' che non ci
vediamo"
"Ti prometto che sabato usciamo ok? Lo sai che in settimana è un po' difficile organizzare"
"Certo amore,scrivimi non appena puoi"
" va bene, ti amo."
" ti amo anch'io."

"Potresti prestare attenzione al documentario e posare quel cellualre prima che te lo sequestri?"

Diamine.Mi becca sempre questo. Siamo su due lunghezze d'onda completamente diverse, il sentimento di odio è reciproco. Preferivo di gran lunga la professoressa dell'anno scorso, non solo era dolcissima, ma soprattutto era sempre disponibile con tutti.

"Ok prof,mi scusi"

Dopo ben due ore di documentario finalmente è l'ora di religione, nella quale decido di appisolarmi sul banco; vado a dormire sempre troppo tardi e poi in classe riesco a stento a tenere gli occhi aperti. Dopo religione arriva l'ora di matematica, finalmente qualcosa di divertente.

La prof decide di interrogarmi, ormai ho perso il conto delle volte in cui lo ha fatto questo mese, ma per me non è un problema dato che non prendo mai un voto inferiore all'otto. Credo di essere l'unica nella mia classe a cui piace la matematica, nonostante questo sia un liceo scientifico. Molti si sono iscritti qui solo perché non sapevano cos'altro fare, non perché fossero interessati alle materie scientifiche.

L'ultima ora del lunedì è quella che odio di più, già sono stanchissima di mio, poi siamo costretti a fare educazione fisica all'aperto e quindi al freddo.Non sono mai stata un'amante dello sport, e la sola idea di fare tanti giri di campo ed allenamenti vari, mi fa rabbrividire. Per questo infatti, ho sempre una giustifica a portata di mano,firmata da mia madre che finalmente si è arresa e ha capito che questa disciplina non fa per me. I voti che ho di questa materia sono i più bassi, proprio perché non facendo mai niente durante la sua ora, la prof non sa come valutarmi e quasi per miracolo alla fine  dell'anno arrivo al 9, probabilmente per via della media delle altre materie.

Lola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora