«QUALCUNO MI DICE DOVE CAZZO È FINITO BRUNO?», la voce strimpellante di Althea mi fa sussultare.
Cerco di calmare i miei battiti e di impedire allo stesso tempo che il succo d'arancia finisca sul bancone.
«E soprattutto, PER QUALE ASSURDO MOTIVO SEI ANCORA QUI?», impreca una volta raggiunto il chiosco.
«Althea, mi stai facendo perdere l'udito», è Ivan a lamentarsi.
«Insomma, qualcuno mi spiega che cosa sta succedendo?», prova a contenersi con scarsi risultati, ha un'aria furiosa.E adesso chi glielo dice che l'ultima persona ad aver visto Bruno sono io?
Mi ammazza con le sue stesse mani.«Bruno non mi ha più licenziata, a quanto pare», sono io a replicare, servendo la spremuta alla cliente.
«COSA?», è scioccata dalla notizia, si siede per riprendersi.
«Che cosa urli? Hai sentito bene, Ambra continuerà a lavorare qui, che tu lo voglia o meno», il mio collega le regala un sorriso soddisfatto.
«Deve sparire da qui, se non vuole guai», frigna.
«Voglio ricordarti che la tua proclamazione è andata a monte, Althea. Non hai nessun diritto di decidere»
Giusto, la serata è andata a monte.
Non per colpa mia, ma perché Bruno non ha più fatto ritorno alla festa.
«Ancora per poco»Il mio collega mi guarda strappandosi un sorriso, sembra felice che io sia ancora qui.
«Althea!»
La bionda rifatta si gira alle sue spalle, il padre di Bruno la raggiunge al chiosco.
«Giuliano, hai parlato con tuo figlio? Insomma, mi ha fatto fare la figura della poveraccia davanti a tutti!», sbraita.
Il vecchio prende posto accanto a lei e sospira, «Lo so, ci stavo andando a parlare. Deve darmi delle spiegazioni in merito», sono entrambi scettici sul motivo per cui Bruno ha abbandonato gli ospiti.
Giuliano Manca mi guarda insospettito, così mi schiarisco la voce e afferro dei bicchieri vuoti.
«In merito a ieri, signorina Ambra», attira la mia attenzione, sollevo il capo e lo guardo imbarazzata, «Stia solo più attenta».È stato meno severo di quanto pensassi.
«Tutto qui? Lei rovina la festa e questo è il trattamento che le riservate?»
Adesso le tiro tutte le extension e gliele frullo.
«Althea, mi sembra che tu l'abbia umiliata già abbastanza. Non è necessario continuare. E poi non ha rovinato un bel niente, visto che la festa è andata avanti fino a quando il tuo quasi socio è sparito», prosegue.
«Appunto!», impreca, «Adesso mi sente, vado a cercarlo», Althea fa per alzarsi, ma il signor Manca la ferma subito, invitandola a sedersi.
«Ci penso io, Althea. Agitarsi non servirà a molto», commenta, «Intanto tu prendi una bella camomilla, mh?»
«Non ho bisogno di una camomilla, Giuliano», ribadisce, «Voglio solo dei chiarimenti e una buona scusa», si sta riprendendo.
Si fa aria con la mano e lega i suoi bellissimi e finti capelli in una coda.«Scusate», mi sento in dovere di calmare le acque, «Credo che Bruno sia stato male questa notte», ma ovviamente le mie parole vengono fraintese dalla bionda.
È chiaro che ha bisogno di una traduzione.
«E tu come lo sai?», chiede in cagnesco, «Eri con lui?»
«Certo che no!», esclamo con poca convinzione, «Quando sono tornata al mio alloggio l'ho visto rientrare e non aveva un bell'aspetto, tutto qui», verso del succo di mela nei due bicchieri e li lascio scivolare davanti ai loro occhi.«Si, ma cosa aveva?», insiste Althea.
Resto inerte di fronte alla sua domanda, devo inventare sul momento, «Un fortissimo mal di testa»
Giuliano Manca mi guarda con sospetto, non sembra credere alle mie parole, ma non dice nulla.
Althea invece sembra bersi la storia del mal di testa e si tranquillizza, almeno per qualche istante.
Afferra il suo bicchiere distrattamente, ma quando sorseggia, sembra disgustata, «Mi hai appena dato del succo alla mela?»
Giuliano la guarda sconvolto, «Si», ammetto.
«Volevi uccidermi, per caso?»
Si pulisce le labbra con un tovagliolo, «Perché?»
«Mi fa schifo la mela», quanti vizi.
«Okay, mi dispiace. Ma non sarà una mela ad ucciderti», chiarisco.
«Va be, vado a recuperare la mia calma interiore al centro benessere», quindi si alza e con aria pavoneggiante si allontana dal chiosco.
Solo qualche minuto dopo il padre di Bruno riprende a parlare, «Sei sicura di quello che hai visto? Bruno stava male?»
«Si, so-sono sicura», finisce il suo succo alla mela e salute rapidamente.
Sembra vada di fretta.
Quando resto sola con Ivan, il mio collega mi scruta curioso.
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Estate al Riva Bianca.
RomanceIl Riva Bianca è uno dei villaggi più ricchi e maestosi che si affaccia sulle acque cristalline della Sardegna, esattamente sulla Costa Smeralda, che sta per aprire una nuova stagione estiva, la più calda e sorprendente. Ambra invece è solo una raga...