Sono passati tre giorni da quando sono ritornata in Sardegna. E due da quando Bruno Manca è sparito.
Nessuno sa nulla.
Anche Althea non si fa vedere.
E forse non mi dispiace troppo.
Posso finalmente respirare un po' di pace.«Non la senti anche tu questa bellissima sensazione di pace?», Luca approva con un cenno di testa,
«Penso che tuo fratello abbia fatto la scelta più giusta, e spero sia per sempre», ovviamente non ci credo neppure io.
Luca sorride, «Aspetta qui, mi è venuta un'idea»
«O-okay»
Sono preoccupata, ma lo seguo con lo sguardo. Si avvicina al palchetto del teatro, dove di solito gli animatori intrattengono i bambini, sussurra qualcosa al ragazzo che sta sistemando le casse e che approva l'idea del mio collega.Ho paura.
Che cosa vuole fare?Quando ritorna al chiosco, parte una canzone spagnola e Luca a ritmo di musica mi porge la mano invitandomi a ballare.
«Ma io non so ballare»
«Neanche io», e invece i suoi movimenti dicono il contrario.
«Non credo sia una buona idea, Luca», mi guardo in giro nervosamente, come se avessi la sensazione che da un momento all'altro arrivi Bruno.
«Dai su, Bruno non c'è, approfittiamo di questo momento», quindi accenno un sorriso e mi arrendo.
Lo raggiungo davanti al chiosco. Vede che sono immobile di fronte a lui, dunque afferra i miei fianchi e mi spinge contro il suo torace.Ehm.
Non facciamo scherzi.Luca mi accompagna a ballare una salsa molto sensuale e nonostante il mio imbarazzo, riesce a farmi danzare divinamente, come se l'avessi sempre fatto.
«Il trucco sta proprio qui: guidare la dama nei movimenti, poi viene tutto naturale», sussurra. Ma io sono concentrata ad osservare gli ospiti che ci guardano incantati. Qualcuno sorride e un paio di persone riprendono la scena con il cellulare.
«È molto...», non riesco a proseguire.
«Molto?»
«Imbarazzante. Inizio a sentirmi a disagio», ma Luca ignora la mia affermazione e mi fa compiere una vuelta, così l'ha chiamata.
«Dove hai imparato?»
«In Spagna», continua a tenere il ritmo, «Ho seguito un corso per tre mesi»
«Sei stato in Spagna?»
«Sì, ho lavorato come barista in un albergo, poi Bruno aveva bisogno di personale e sono venuto qui»
«Beh», rido nervosamente, «Hai fatto male. Al posto tuo sarei rimasta in Spagna a ballare la salsa».Il mio collega non replica, semplicemente unisce i nostri corpi tanto da ritrovarmi con il naso che sfiora il suo.
Siamo troppo vicini.
Non va bene.
Il mio cuore mi sta insultando.
Quindi aumenta l'intensità dei passi e non riesco a dire più nulla. Sento solo il fiato corto e la pelle sudare sotto il sole cocente.
Comincio a prenderci gusto. Non è poi così male ballare con Luca.
Silenzio. La gente non ride più.Qualcuno però sta applaudendo, «Bravi. Finito lo spettacolo?»
Impossibile non riconoscere la sua voce, deglutisco e mi stacco da Luca, la musica finisce prima del previsto.
Resto immobile di fronte allo sguardo crudele di Bruno, vuole uccidermi con gli occhi.
«Stavamo soltanto ballando, Bruno. Non ti scaldare», tuona Luca infastidito.
«L'ho visto», indugia un istante, poi torna a guardare me, «ma io ti pago per fare la barista»
Sto per dire qualcosa ma mi ferma subito, «Non replicare, Ambra», ma sembra che a dargli fastidio sia stato il mio partner e non il fatto in sè.
Mi dileguo dietro al bancone.Oggi non ho voglia di discutere con nessuno.
Osservo soltanto i due fratelli scrutarsi bene, fino a quando Luca si avvicina, «Che c'è, ti da fastidio che balli con le tue dipendenti?», annulla le distanze.
Mi sta facendo paura.
Spero non gli tiri un pugno.
«O forse che io balli con Ambra», continua.
«Non dire cazzate, Luca», allenta il nodo della cravatta.
«E allora che ti importa? Quando questo succedeva con Giulia facevi lo spettatore non il cattivo», ah.
E allora rispondi alla domanda, Bruno Manca.
Sei geloso per caso?
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Estate al Riva Bianca.
RomanceIl Riva Bianca è uno dei villaggi più ricchi e maestosi che si affaccia sulle acque cristalline della Sardegna, esattamente sulla Costa Smeralda, che sta per aprire una nuova stagione estiva, la più calda e sorprendente. Ambra invece è solo una raga...