Dopo che mio padre si è recato nella camera che Bruno ha messo a sua disposizione, ho cercato il mio capo per tutto il pomeriggio.
E indovinate?
È sparito.
Perché quando gli uomini servono, si nascondono? Non lo capirò mai.
L'ho aspettato quasi per tutta la notte fuori dal mio alloggio, e quando l'ho visto arrivare era visibilmente troppo stanco perché potesse capire almeno una parola del mio discorso, così esausto che neppure si è accorto della mia presenza; allora prima che potesse spedirmi senza esitazione dentro la villetta, ho preferito rimandare.Ho dormito poco, e per niente bene, pensando a quello che avrei dovuto dire senza farmi sopraffare dai sentimenti, ma il mio cervello è tuttora pienamente consapevole che questo non accadrà mai.
È difficile tenergli testa, fingere di non provare nulla. Ci sarà sempre una parte di me che si lascerà andare, e tutte le mie buone intenzioni cadrebbero automaticamente.Per cui il giorno successivo mi ritrovo ad aspettare il momento in cui Bruno si deciderà a rientrare dal suo appuntamento con mio padre.
Istanti eterni in cui non riesco neppure a prepararmi un discorso mentale: c'è un via vai di ospiti spazientiti che, a causa del cattivo tempo, oggi dovranno rinunciare al bagno in piscina.
Almeno loro potranno ripararsi dal temporale che sta per abbattersi sulla costa.Ma per una volta, madre natura sembra essere dalla mia parte e non decide di scatenare la sua ira per le successive tre ore. Poco dopo, in prossimità del sentiero scorgo i due uomini fare rientro.
Sono vestiti in modo improponibile, non tanto mio padre, quanto Bruno: il cappellino tutto impagliato stile mio nonno e i pantaloni infilati negli stivali di gomma non gli si addicono per niente.
Dagli attrezzi che trasportano presumo che questa mattina all'alba siano usciti semplicemente per andare a pescare.
Eppure, mio padre odia ogni tipo di sport che abbia a che fare con orari inopportuni.
Niente di meno, Bruno è riuscito a conquistare anche lui.«Devo farti i complimenti, Bruno. Sei un uomo dai mille talenti. Quante altre cose mi nascondi?»
L'uomo, concentrato a sentire le parole di mio padre, gli risponde con una sonora risata, togliendosi poi il cappello che mette in mostra i suoi capelli scuri, un po' scompigliati.
«Non ho nessun talento. Sono cresciuto in una famiglia che prima di metter su questo posto ha lavorato in una grande campagna, dall'agricoltura alla pesca».
I due continuano a chiacchierare fin quando raggiungono due sgabelli davanti al chiosco.
«Invece ha molti segreti,papà. E non hanno a che fare con le sue doti».
Bruno rimane sorpreso dalla mia intromissione, infatti mi guarda accigliato.
Non mi risponde, anzi continua come se niente fosse a parlare con mio padre.
«Quell'enorme casa che dava le spalle al lago era dei miei nonni. Ci andavamo ogni domenica, è lui che mi ha insegnato a pescare».
Il vecchio seduto accanto a lui sembra molto ammaliato dai suoi racconti.
Che strategia hai usato per avere un po' di stima, papà?
No, perché io ancora devo capirlo.«Loro hanno vissuto una vita più modesta, a differenza di mio padre».
«Che ha fatto comunque un ottimo lavoro», gli sorride fiero l'uomo che mi ha cresciuta.
Bruno non sembra essere dello stesso parere, almeno il suo sguardo amareggiato mi conferma che c'è qualcosa che lo turba e che non vuole rivelare.
«Ambra, ci fai qualcosa di forte?»
«Stai scherzando, Bruno?»
«Non preoccuparti, non sarà un bicchiere di alcool a stendere tuo padre. Lui se la cava».
I due si scambiano una risata che sinceramente mi infastidisce parecchio.
Sembrava una frecciatina bella e buona.
Scelgo comunque di preparare due alcolici, ma nel bicchiere di mio padre aggiungo più acqua che gin.Quando servo i loro distillati, mio padre osserva attentamente il suo bicchiere dopo che ha mandato giù un solo sorso.
«Vedi, Bruno, se c'è una cosa che ancora non ha capito mia figlia, è che non sono stupido. È chiaro che non si fida, qui c'è palesemente troppa acqua. Dovrebbe saperlo ormai, conosco ogni tipo di alcool più della sua vita», ma si imprime sulle labbra un sorrisetto divertito e questo mi rassicura, perché vuol dire che non è arrabbiato per il mio gesto, fatto a fin di bene, «Forse l'unica cosa che non sei riuscito a farle capire, è come si preparano i drink».
«Di solito Ambra li prepara molto bene, non abbiamo mai avuto reclami», Bruno si esprime determinato, «Però mi sa che ha bisogno di qualche ripetizione».
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Estate al Riva Bianca.
RomanceIl Riva Bianca è uno dei villaggi più ricchi e maestosi che si affaccia sulle acque cristalline della Sardegna, esattamente sulla Costa Smeralda, che sta per aprire una nuova stagione estiva, la più calda e sorprendente. Ambra invece è solo una raga...