Otto

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«Michelle? Che cazzo prendi l'auto di Lewis e vai via senza dire nulla a nessuno! Ci hai fatto preoccupare! Ti abbiamo cercata per tutto il paddock!» papà fa avanti ed indietro per la stanza e continua a sbraitare.
«Cristo santissimo Mich!» Lewis spalanca la porta e corre dentro la stanza.
«Mich non sparire mai più!» urlano Charles e Pierre nello stesso istante, seguendo Lewis all'interno della stanza.
Mi alzo da letto, sorpasso tutti e vado verso la porta, che è ancora aperta. Mi affaccio per vedere se anche qualcun altro sta per arrivare a urlarmi contro e mi sorprendo nel vedere Alex e George appoggiati al muro che chiacchierano tranquillamente con Max.
«Oh, sei qui!» Max sorride ampiamente e si sporge per lasciarmi un bacio sulla guancia.
«Liv sta per arrivare.» dice Alex ed annuisco alle sue parole.
«Signorinella non ignorarmi quando ti parlo!» urla mio padre e io roteo gli occhi.
«Lando è dispiaciuto per Liv in mondovisione.» dice George ed io serro la mascella, annuendo lentamente.

Dopo dieci minuti, Lewis ha cacciato tutti dalla mia camera da letto, adesso siamo rimasti solo io, Lando e Liv che sta scegliendo quale vestitino mettersi.
«Scusami, davvero. Mio padre non pensava di fare qualcosa di sbagliato.» il castano apre bocca solo dopo che io ho smesso di litigare con i lacci delle scarpe.
«Ormai il danno è fatto.» rispondo sistemando la felpa.
«Pensano tutti che sia mia sorella, è positivo?» domanda poco dopo ed i miei occhi si posano sulla sua figura.
È seduto sulla sedia, la sua gamba non smette di muoversi e si sta torturando il labbro inferiore.
«No, non lo è. Non lo è, per il semplice fatto che Liv sta sempre con me. E adesso spunta fuori una sorella? La tua famiglia è esposta sotto i riflettori, i tuoi fans, avranno già capito che non è tua sorella. Devi dire che è tua figlia e che non vuoi esporla al mondo per questo motivo non lo hai mai fatto fino ad oggi.» dico e lui alza lo sguardo, puntando i suoi occhi nei miei.
«Avrei voluto essere partecipe, fin dal primo giorno in cui lo hai scoperto.» dice ed annuisco.
«Le nostre amicizie a quanto pare non erano giuste e di conseguenza non è accaduto. Ho provato a rintracciarti e se solo mi fossi informata maggiormente sul lavoro di mio padre, ti avrei trovato. Ma così non è stato e mi sento in colpa già di mio. Non ho bisogno di insulti dai tuoi fans o degli sguardi di Alex e George.» sono io questa volta a distogliere lo sguardo da lui.
Vado verso Liv che ormai ha deciso di voler mettere il vestitino blu, con tante piccole stelle color oro che le ha regalato Lewis un paio di mesi prima.
La prendo in braccio e la faccio mettere in piedi sul letto e le tolgo i vestiti che le ha messo Lando la mattina dopo il bagnetto.
Non appena le metto il vestitino, ha iniziato a girare su se stessa per far aprire la gonna con l'aria ed è una scena meravigliosa.
«Parlerò con la mia addetta alle pubbliche relazioni, chiederò a lei in che modo devo gestire questa situazione e ti prometto che al più presto, non dovrai più preoccuparti.
Parlerò anche con Alex e George, sanno la verità devono solo accettarla.» appena finisce di parlare, si alza e va a prendere in braccio Liv.
«Andiamo, si sta facendo tardi e il ristorante dista un ora e mezza da qui. Ne ho cercato uno il più lontano possibile da qui, solo per poter stare in tranquillità per una serata.»
Annuisco alle sue parole e dopo aver preso la mia borsa, (quella di Liv l'ha già presa lui) lo seguo fuori dalla stanza.

Il ristorante visto da fuori non è niente di che. Ha un enorme vetrata che mostra l'interno, riesco perfettamente a vedere i volti delle persone che occupano i tavoli e cosa stanno facendo, quindi questo significa che per i paparazzi e per i fans sarà più facile raggiungere Lando.
Mi apre la porta in legno con un piccolo sorriso sulle labbra. Entro e mi guardo intorno. Ecco, gli interni sono molto più belli: è tutto fatto di legno, dai tavoli alle sedie ai mobili, le pareti e persino il soffitto. Non so perché ma mi ricorda molto lo stile di mio nonno materno.
Lando parla con il cameriere che ci scorta al nostro tavolo.
Attraversiamo tutta la sala, fino ad arrivare in un angolo della stanza; ci sono delle candele sul tavolo che rendono il tutto molto, e dico molto romantico. Le nostre sedie sono l'una di fronte all'altro e di lato, è stato messo il seggiolino per Liv.
Anche da questa della stanza c'è una vetrata ma è differente dall'altra che da sul davanti del ristorante.
«È vetro che permette a voi di vedere l'esterno, le persone fuori non vi vedranno.» il cameriere mi legge nel pensiero e annuisco alle sue parole, sorridendogli dolcemente.
Lui posa sul tavolo due menù e va via.

Baby Daddy | Lando Norris ✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora