Baby Daddy | Lando Norris ✅

Ventinove

Mich's pov

«Ma qui sto bene?» borbotto guardandomi intorno seduta alla mia postazione creata appositamente nel box di Lando.
«Si Mich, smettila di farti paranoie. Non dai fastidio a nessuno.» mi ripete per l'ennesima volta il padre di Lando, seduto al mio fianco.
«Okay, okay.» annuisco puntando gli occhi sullo schermo enorme attaccato al muro.
I piloti si sono allineati alla griglia di partenza, io ho sia la copertina che il cuscino a portata di mano e il baby monitor di Olive in grembo.
«Si comincia!» il padre di Lando batte le mani con un enorme sorriso sulle labbra.

«Michelle, non dormire.» Mi urla uno dei meccanici e i miei occhi si spalancano completamente.
«A che giro siamo?» borbotto guardandomi intorno spaesata.
«Decimo. Hai dormito per cinque minuti.» mi prende in giro il meccanico del quale ancora non so come si chiama.
«Non ti addormentare, ti porto il caffè.» ridacchia sparendo poco dopo.
«A che posizione sta Lando?» Guardo la lista dei piloti, ma ancora non trovo il nome di Lando.
«Al sesto giro ha avuto un contatto con Stroll ed è stato costretto a tornare ai box. Ha cambiato le gomme, messo il nuovo muso della macchina e adesso è sedicesimo.» mi spiega suo padre.
«Almeno sta davanti alle Williams.» borbotto.
«Russell è dodicesimo.»
«Oh.» scoppio a ridere prendendo in mano la tazza stracolma di caffè bollente.
«Peccato.» mormoro incrociando le gambe, mantenendo il contatto visivo con lo schermo.

«È la McLaren di Carlos quella che sta litigando per la quinta posizione con la Toro Rosso?»
Odio porre tutte queste domande, ma non conoscendo assolutamente nulla, mi viene difficile capire quale macchina è di chi.
«Sì, mentre la macchina di Lando è nona.» Almeno è in zona punti.
Il baby monitor inizia a far sentire la vocina di Olive e mi sbrigo ad andarla a prendere.

Quando entro nella stanza dove dorme, lei sta chiamando suo padre ed ha gli occhi piene di lacrime.
«Vuoi venire a vedere papà?» le chiedo e lei annuisce immediatamente alzando le braccine per farsi prendere in braccio e così faccio.
«Mich! — Urla il padre di Lando— Ti sei persa una cosa bellissima!» è felicissimo. Corro alla mia sedia, mi ci siedo e metto Liv sulle mie gambe.
«Che succede?» Liv ha preso un cacciavite e ci sta giocando.
Dovrei toglierglielo perché è pericoloso, ma potrebbe iniziare a piangere quindi meglio evitare e tenerla sotto controllo.
«Giovinazzi è andato a scontrarsi con Ocon ed entrambi hanno ceduto la posizione a Lando quindi da nono adesso è settimo.»
«Sentito Liv? Papà sta cercando di arrivare a podio.» Liv sorride ampiamente ed abbraccia il cacciavite guardando la tv.
«Lewis ha attivato la radio.» urlano dal muretto.
Mi guardo intorno e come se niente fosse, mi infilo il suo secondo casco.
«Ho bisogno di più potenza. Leclerc mi sta con il fiato sul collo.» La voce di Lewis è tesa, è nervoso.
«Lewis, siamo solo a dodicesimo giro..» papà sembra stremato. Probabilmente hanno avuto una discussione prima dell'inizio della gara.
«Ho bisogno di più potenza!» È odioso quando fa così. Gli altri chiedono gentilmente, lui pretende.
«Smettila di lamentarti e guida. Hai un bel distacco da Leclerc, quindi non preoccuparti.» Questa volta parlo io. Ha rotto i coglioni di trattare male il suo team quando è in pista. Comprendo la voglia di vincere, ce l'hanno tutti i piloti, ma almeno hanno rispetto delle persone che lavorano sodo per farli arrivare lì.
«Michelle!» Sia papà che Lewis urlano il mio nome, ma non resto a sentire quello che hanno da dire. Tolgo il casco e lo metto sul tavolo dal quale l'ho preso e torno ad osservare la televisione.
Sono arrabbiata, è logico esserlo. Non può trattare male papà come quando vuole. Lui è già stressato per tutto il lavoro che ha da fare per gestire la scuderia, ma addirittura subirsi Lewis che quando è il più veloce, vuole ancora più potenza solo perché un ragazzino invece di stare ad un minuto di distanza gli sta a cinquantanove secondi, mi sembra troppo.
Dopo lo prenderò a testate, adesso devo capire dove è finito Gasly.