Di tutte le cose che poteva dirmi il rettore del college, ha detto l'unica cosa che mi ha sconvolta al tal punto di uscire fuori di testa.
A mala pena sono riuscita ad organizzare gli esami che devo dare durante questa settimana. Certo, è stata una mia decisione raggruppare gli esami e darli uno dopo l'altro, appunto per non pensarci durante il semestre e quindi avere "meno" responsabilità. Ma la laurea anticipata? Mi mancano ancora sei mesi, per quanto possa essere avanti con il programma, grazie ai tutor personali, la laurea anticipa mi stravolge completamente tutti i miei piani.
Probabilmente mi serviva solo questo per perdere la poca sanità mentale che mi restava.«Mich, apri la porta!» forti colpi contro la porta mi fanno girare la testa di scatto. Per puro caso intravedo il mio riflesso attraverso la televisione spenta, e fa davvero schifo.
Cerco di sistemare il trucco completamente sbavato, strofinando le dita sul viso, ma a quanto pare peggioro solo la situazione.
Sbuffo e poso la scatola del gelato sopra il piccolo tavolo da caffè, affianco ci appoggio il barattolo della nutella e il pacco di patatine. Cerco di togliere più lattine possibile di Red Bull, portandole in cucina ed infine, dopo che la persona dietro la porta non ha mai smesso per un istante di cercare di ammaccarla, vista la quanta forza sta usando per bussare, vado ad aprire.
Lando è di fronte a me, con la mano alzata, pronta a darmi un pugno in faccia, ma si ferma in tempo, riconoscendo che non sono la porta in legno.
Le sue mani corrono al mio viso. Mi accarezza delicatamente le guance e si sporge per lasciarmi un bacio sulla fronte. Mi spinge all'interno della casa e chiude la porta con un calcio.
Sta bullizzando fin troppo la povera porta, dopo lo prenderò a calci io.
Mi porta in salone, mi fa sedere sul divano, e mi abbraccia.
Ma in tutto questo, dove si trova mia figlia?
«Liv?» borbotto e lui mi fa 'shh'. Serve solo a farmi innervosire maggiormente.
Mi stacco con la forza da lui, facendogli battere la schiena contro il cuscino del divano.
«Cosa ci fai qui? Dove è Liv? Come facevi a sapere che questa è casa mia? Chi ti ha mandato?» le domande mi escono di bocca una dopo l'altra.
Lui scuote la testa e punta i suoi occhi - i suoi bellissimi occhi - sul piccolo tavolino. Aggrotta le sopracciglia e si sporge per prendere una patatina.
«Capisco che dolce e salato insieme siano buonissimi, ma non ti sembra di aver esagerato?» borbotta tornando a guardarmi, e lo trucido con lo sguardo.
«Rispondi alla mia domanda, Norris. O vattene da casa mia.» ringhio e lui annuisce.
«Liv è con tua madre e mia madre a casa di tua madre. Scusa il gioco di parole. Mi ha mandato Lewis che mi ha anche detto dove trovarti. Mi ha detto della laurea anticipata e ha detto che sei uscita fuori di testa, quindi eccomi qui, pronto a cercare di farti tornare in te.»
Dannato Lewis Hamilton. Ti righerò tutte le tue auto. Romperò gli specchi e ruberò gli stemmi delle auto, rivendendoli su Ebay con un account finto. Mi chiamerò A_bello.Chittisi_ncula.
«Ascoltami Mich, sappiamo entrambi che ce la puoi fare. Te la sei cavata per tutto questo tempo ed eri da sola, adesso ci sono anche io e farò il possibile per darti una mano. Ti aiuterò a preparare gli esami che ti mancano e faremo insieme la tesi di laurea. Prenderai la laurea e seguirai il resto della stagione paese per paese.» Lando mi fissa attentamente negli occhi.
Annuisco lentamente alle sue parole, solo perché se aprissi la bocca, inizierei nuovamente ad urlare e le mie corde vocali ne risentirebbero più del dovuto, le ho già sforzate troppo dopo la chiamata con il rettore.
«Adesso, ti sei calmata un pochino?» continua il castano e annuisco nuovamente.
Lui si stacca da me, si avvicina al tavolo da pranzo e sistema i libri in ordine alfabetico. Prende il foglio dove ho scritto le materie degli esami che devo dare ed inizia ad armeggiare con le penne colorate e con i post-it rigorosamente rosa fluorescente.
«Preparo il caffè, tu inizia a studiare.»
Sembra mio padre in questo momento.
Anche lui ha fatto la stessa identica cosa che sta facendo Lando al primo esame che ho dato al college.
Il telefono sul piccolo tavolino da caffè squilla e mi affretto a prenderlo per rispondere alla decima chiamata di mio padre.
«Principessa, come ti sei organizzata?» è nervoso.
«Lando ha portato Liv dalla mamma, c'è anche la sua famiglia. Adesso lui è qui con me, sta facendo il caffè e mi aiuterà a studiare.» spiego velocemente e lo sento sospirare.
«Gli esami, quando..?» si blocca e poco dopo dice una parolaccia.
«Mercoledì, giovedì e venerdì darò gli esami che mi mancano e lunedì nel pomeriggio dovrei dare l'esame per la laurea.»
«Lunedì? Il rettore non ti ha detto..?»
«So cosa mi ha detto, ma o lo accetta, o cambierò scuola.» ringhio.
«Provo a chiamarlo e cerco di convincerlo, okay? Così Lunedì ci saremo anche io, Lewis e Valtteri.» annuisco alle sue parole ed accenno un piccolo sorriso.
«Papà?»
«Sì, piccola?»
«Ti voglio bene.»
Non sono tipo da esprimere i miei sentimenti ogni singolo istante della mia vita, ma questa volta sentivo il bisogno di farlo.
«Anche io. Te ne voglio un infinità. Adesso torna a studiare che io devo finire di sistemare alcune cose prima di partire per il Bahrain.»
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Baby Daddy | Lando Norris ✅
FanficLando, a soli vent'anni, con una carriera appena iniziata nella Formula Uno, scopre di essere padre dopo che il suo migliore amico attira l'attenzione di tutto il paddock. Da quel momento in poi la sua vita cambia completamente. 🥈charlesleclerc 28...