«Mich, Mich siamo arrivati, per favore svegliati.» la voce bassa e roca di Lando mi fa aprire gli occhi di scatto.
Sbatto le palpebre un paio di volte per potermi abituare alla luce dei led del jet.
«Come?» borbotto, aggrottando le sopracciglia. Lui sorride dolcemente, accarezza la mia guancia e lascia un delicato bacio sulla mia fronte.
«Siamo arrivati a Londra.» ripete e questa volta spalanco gli occhi.
Dovevo fare un riposo dallo studio guardando il primo Harry Potter, non dovevo dormire per quindici ore di fila.
Lando prende in braccio Liv e molto delicatamente avvolge il suo corpicino intorno ad una coperta.
«Andiamo.» dice ed io annuisco, prendendo le nostre borse.Quando scendiamo dall'aereo, una coppia di due ragazzi ci aspetta, con un carrello dove sopra ci sono le nostre valigie. Li ringrazio e dopo averci messo sopra le borse che ho preso pochi attimi prima, lo inizio a trasportare fino all'uscita dell'aeroporto.
Riconosco subito mia madre.
Indossa un vestito bianco con dei fiori viola, i suoi capelli biondi sono lasciati liberi sulle spalle, e ha in mano un cartello con la scritta "Wolff-gang".
Sorrido divertita al ricordo di come utilizzavo quel 'nomignolo' nel mio periodo più ribelle. (È stato quando ho iniziato a mangiare la pasta senza parmigiano, mi svegliavo alle otto e trenta anziché alle sette e non mi rifacevo il letto subito dopo essere scesa da esso.)
«Ehi» Lando si blocca all'improvviso e io sono costretta a fermarmi a pochi centimetri dalla sua schiena.
«Non abbiamo parlato di come faremo con Liv.» sussurra ad un palmo dal mio viso.
«La tieni tu, come doveva succedere in precedenza.» scrollo le spalle distogliendo lo sguardo dal suo viso.
«Immagino che tu la voglia vedere dal vivo e non per videochiamata.» annuisco alla sua risposta.
«C'è mia madre qui, andrò a casa con lei, così i miei fratelli potranno conoscere loro nipote. Ci sentiamo per ora di cena e ci troviamo in un territorio comune ad entrambi, quindi casa tua o mia. Ci stai?» Annuisco alle parole di Lando.
«C'è anche mia madre, quindi prima passiamo da lei, così può salutare Liv e la prossima volta, cerca di attirare meno l'attenzione. Sono arrivati i paparazzi.» sussurro e lui istintivamente, copre il viso di Liv dalle telecamere e dopo aver avvolto un braccio intorno alle mie spalle, torna a camminare, accelerando il passo per non farci fermare da nessun giornalista.Quando raggiungiamo mia madre, mi stupisco di trovare al suo fianco Tony e Rory, le due guardie del corpo che Lewis mi ha fatto avere per proteggermi in ogni circostanza.
Tony prende le mie valige e la borsa di Liv e Rory fa per prendere la bambina ma Lando serra la mascella e fa un passo indietro.
«Signorina, devo fargli del male?» dice immediatamente e i miei occhi si spalancano scuotendo la testa in segno di negazione, il tutto sotto lo sguardo divertito di mia madre.
«Rory, lui è Lando, il padre della bambina.» dico e lui annuisce.
«Fammi capire bene, parti per Melbourne con tuo padre e tua figlia e ritorni senza tuo padre ma con il padre di tua figlia? L'australia fa miracoli.» mia madre sta ridendo e Lando è diventato rosso come un pomodoro.
«Hai detto troppe volte la parola padre che mi hai fatto venire il mal di testa.» commento e la sua risata si intensifica.
«Andiamo, vi porto a casa.» dice e Lando scuote la testa.
«La ringrazio, ma c'è mia madre. Io e te ci sentiamo questa sera.» mormora poi rivolto verso di me.
«Allora va bene, ci si vede in giro. Sei pronta per tornare a casa?» domanda mia madre.
«No, veramente — prendo il telefono dalla tasca dei pantaloni e spalanco gli occhi — devo andare, adesso. Sono in ritardo. Mi hai portato la Lamborghini, vero?» mia madre scuote la testa e sento il terrore invadermi.
«Le chiavi della Lamborghini le hai a casa tua, e tu, ti sei rifiutata di farmi fare un doppione delle chiavi della tua casa per evenienza. Solo Lewis le ha! — mia madre inizia ad urlarmi contro cose intanto che il castano continua a restare in silenzio al mio fianco — però, sono andata a casa sua, suo padre mi ha dato le chiavi della Ferrari, mi ha detto di dirti che le strade di Londra non sono il set di Fast and Furious.» mi porge le chiavi e sorrido ampiamente.
«Devo andare, passo a casa appena ho finito!» saltello stringendo le chiavi in mano.
«Vai piano.» dice Lando.
Annuisco alle sue parole e poco dopo si allontana, con Liv in braccio, la sua borsa caricata sulla spalla libera e la sua valigia trascinata con la mano che non è occupata a tenere la bambina.
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Baby Daddy | Lando Norris ✅
FanfictionLando, a soli vent'anni, con una carriera appena iniziata nella Formula Uno, scopre di essere padre dopo che il suo migliore amico attira l'attenzione di tutto il paddock. Da quel momento in poi la sua vita cambia completamente. 🥈charlesleclerc 28...