Tre

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Quando sono tornata nella stanza d'hotel, avevo completamente rimosso dalla mia testa la cena con Charles.
Me ne sono ricordata quindici minuti prima dell'appuntamento, quindi sono corsa sotto la doccia, mi sono lavata ed asciugata alla velocità della luce.
Ho preso il primo vestito trovato dentro la valigia e l'ho indossato.
Adesso sembro una pronta per andare in chiesa, ma almeno il vestito mi sta bene.

«Ascoltami attentamente. Questi sono dei preservativi, usali, assicurati che non siano bucati.» Papà mi mette in mano una striscia di preservativi ed io sto cercando di non ridere.
«È solo una cena.» dico e lui scuote la testa.
«Non è mai solo una cena, ricordatelo.» annuisco alle sue parole ed esco dalla stanza.

Non appena arrivo nella Hall, Lewis con Liv in braccio, sta chiacchierando con Charles Leclerc.
«Mama!» Liv batte le mani ed io mi avvicino a lei, lasciandole un bacio sulla fronte.
«Lew, stai attento. Non lasciarla sola, le piace camminare. Non farle mangiare la cioccolata o non si addormenta più. Nella borsa trovi tutto il necessario per cambiarla. Deve fare il bagnetto prima di addormentarsi e sopratutto, e questa è la più importante, non si addormenta se non le leggi Harry Potter. Siamo arrivate al terzo libro, capitolo quattro.» dico e Lewis annuisce a tutto il mio discorso.
«Adesso va a cena fuori e non essere volgare.» mi dice spintonandomi verso Charles che sorride divertito.
Non sono volgare, ho solo detto quello che mi passava per la mente a causa dell'ansia.
«Andiamo? Abbiamo il ristorante prenotato.» Charles mi poggia la mano sulla spalla ed io annuisco.

Appena arriviamo al ristorante, un odore di pesce mi invade tutti i sensi ed inizio ad avere molta fame.
Il cameriere ci scorta al nostro tavolo, con la vista sulla città ed è meraviglioso.
Charles da gentiluomo, mi sposta la sedia per farmi sedere ed ovviamente completamente imbarazzata lo ringrazio.
Ordiniamo del vino, e ci raccontiamo del più e del meno, fino a quando sempre il cameriere di prima ci porta i menù.
«Quanti anni ha tua figlia?»
Mi blocco fissando la scritta "spaghetti allo scoglio"
«quasi un anno e quattro mesi.» dico velocemente.
«È molto sveglia per questa età, ha tentato di dire Charles per dieci volte, alla fine è riuscita a dire Car.»
Scoppio a ridere alle sue parole, solo perché so, che quando si impunta su qualcosa, si incazza al tal punto di ripetere la stessa cosa per ore ed ore.
«Tirava le treccine di Lewis.» sta volta ride anche lui.
«Ama quelle treccine.» commento e lui annuisce.

Diverse ore dopo, torniamo in hotel e sono felicissima per come sia andata la cena. Ho scoperto tantissime cose su Charles, compreso il fatto che è fidanzato e che la sua ragazza vuole assolutamente conoscermi perché dice che le sto simpatica da quello che lui le ha raccontato.

«Liv? Dai amore, basta giocare a nascondino!» Lewis in pigiama corre da una parte all'altra della hall.
Nascondino? Liv?
Il panico mi assale.
Ha perso la bambina.
Qualcuno potrebbe averla rapita o uccisa.
Magari è finita sotto una macchina o un ragno velenoso l'ha morsa ed adesso lei sta morendo da sola e dolorosamente.
«Mich, respira.» Charles si è spostato davanti a me, le sue mani sono sulle mie spalle. Ma io lo vedo sfocato.
«Andrà tutto bene, respira per favore.»
Non riesco a respirare.
Non ce la faccio.
Lacrime calde scivolano sul mio viso intanto che il respiro continua a mancarmi.
«Stai avendo un attacco di panico. Devi calmarti.» continua Charles.
Accarezza il mio viso, asciuga le mie lacrime, bacia la mia fronte. Ma nulla mi riesce a calmare.
«Liv!» l'urlo di Valtteri mi fa raggelare.
«Amore, vieni qui.» non capisco più nulla.
«L'hanno trovata, è qui, sta bene.»
Dopo che Charles mi ha sussurrato queste parole, scivolo a terra.
Le ginocchia nude toccano il pavimento freddo e una scossa di brividi sale lungo la mia schiena.
Torno a respirare normalmente ma non riesco a frenare le lacrime.
«Liv, piccola. Lascia stare la gamba di Lando.»
Percepisco gli occhi di Alex e di George su di me.
Tra tutte le persone a cui si poteva attaccare, chi sceglie? Lando.
È il karma che mi sta punendo, lo so.
«Ando!» urla Liv.
La risata di Lando esplode nell'aria.
«Pa-pa an-do»
Lando smette di ridere.
Io di respirare, di nuovo.
«È un fottuto genio.» bisbiglio e Charles si strozza con la sua stessa saliva. Lo sapeva, perché nel pomeriggio lo ha capito, ma io non glie l'ho confermato.
Mi rimetto in piedi, asciugo le lacrime e guardo mia figlia, stretta nelle braccia di suo padre.
«Olive, andiamo dal nonno.» dico in tono fermo.
Liv scuote la testa e si aggrappa maggiormente a Lando.
Non voglio avvicinarmi a Lando né tanto meno voglio che lei stia con lui.
Lando sposta lo sguardo da Liv a me intanto che lei continua a chiamarlo papà.
Si avvicina a piccoli passi a me. E continua a fissarmi.
Non appena è abbastanza vicino, prendo Liv tra le mie braccia che batte le mani. Guardo prima Lando, poi George e Alex che continuando a muovere le labbra e mimano 'diglielo', guardo Charles che sembra abbia capito tutto e mi fa cenno con la testa di mettere a terra Liv.
«Piccola, vieni da Charles?» il castano si inginocchia a terra e guarda Liv.
Lei lo guarda e poi guarda Lando.
«Lex.» dice all'improvviso e corre verso Alex.
«Andiamo in Australia, sarà divertente.» borbotto passandomi la mano tra i capelli.
«Nemmeno la seguo la formula uno.» ringhio allontanandomi da Lando.
«Mich, aspetta.» le sue parole mi bloccano.
«Via!» Alex prende la bambina e scappa seguito da George.
Lewis si avvicina a Charles ed entrambi vanno verso l'ascensore.
Non parlo, non lo guardo. Continuo a fissare il viso di Lewis fino a quando le porte metalliche si chiudono.
Faccio un piccolo passo verso le scale e la sua mano mi blocca il polso.
La stretta è leggera, non mi sta facendo male, ma il suo tocco brucia sulla mia pelle.
«Aspetta.» dice e una scossa attraversa tutta la mia spina dorsale.
«Devo andare.» mi libero dalla sua presa, tolgo le scarpe con un leggero tacco e sono pronta ad andare.
«La camera di Russell, qual è?»
«La 314. La condivide con Alex.» dice.
Annuisco e corro su per le scale pronta a rompere la faccia a quei due stronzi per aver rapito mia figlia e per avermi lasciato in quella situazione scomodissima.

Busso con così tanta forza alla porta, che anche altre tre porte si aprono nello stesso istante in cui Alex apre la sua.
Guardo i piloti appena usciti dalle loro stanze e dopo aver alzato il medio nelle loro direzioni, spintono Alex all'interno della sua stanza, entro anche io e poi chiudo, con un tonfo, la porta.
«Non vi azzardate mai più a prendere mia figlia e a scappare via.» sibilo guardandoli.
George smette di giocare con la bambina e mi guarda.
«Lo hai detto a Lando?»
Scuoto la testa in segno di negazione.
Mi avvicino a lui e prendo la bambina tra le braccia.
«Andiamo dal nonno e poi ci mettiamo a fare le ninne.» sussurro e lei annuisce, poggiando la testa contro la mia spalla.
«Avresti dovuto.» dice Alex ed io sospiro.
«È stata una lunga giornata, di certo non avrei mai immaginato di ritrovarmi in questa situazione quindi per favore, non mettetemi ansia. Lando non è stupido e lo ha già capito, visto che Olive lo ha detto a tutti i presenti nella Hall. Con più calma in questi giorni andrò a parlargli, devo prima organizzare il discorso nella mia testa, chiamare gli avvocati e avvertirli che potrebbe succedere di tutto e non lo so. Ho sonno, ho il jet lag e voglio solo piangere al momento. Lasciatemi andare, vi prego.» i due ragazzi mi accompagnano alla porta della mia stanza e vanno via solo dopo che papà è venuto ad aprire la porta.
Lewis si alza dal divano e corre nella mia direzione, mi abbraccia e mi tiene stretta forte a se, scusandosi di continuo.
«Va tutto bene, vado a letto.» sussurro e Lewis mi toglie Olive dalle braccia.
«Va a riposarti, domani sarà una giornata più lunga di questa qui. Noi penseremo alla bambina, mi hai già detto cosa devo fare.» annuisco alle sue parole e lascio un bacio prima a lui e poi a papà e dopo aver abbracciato la piccola scappo nella mia stanza, mi butto nel letto senza nemmeno avere la forza di togliermi il vestito e di mettermi il pigiama, mi addormento in un istante.

•Revisionato il 5/05/2020 da _puffettalcioccolato

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