Diciotto

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Sono un sette giorni in cui Liv non fa altro che piangere tutte le sere, quando o io o Lando ci lasciamo.
Ha dormito a notti alterne a casa mia e a casa sua e lei tutte le sere, prima di addormentarsi quando è con me, chiede di lui e viceversa.
Adesso siamo riusciti a farla ad addormentare nel letto di George.
Quest'ultimo la sta fissando mentre dorme, tramite la telecamera di sicurezza che Alex ha insistito ad istallare per tutte le stanze di casa loro, appunto per controllarla mentre dorme.
«Ragazzi? So che lo sapete anche voi, ma bisogna trovare una soluzione.» dice Alex, sedendosi sul divano, con la sua tazza fumante di tisana alla melissa e valeriana.
Lando sospira e si passa la mano tra i capelli.
«Abbiamo dormito una sola volta tutti e tre insieme, non pensavo che avrebbe cambiato qualcosa.» dice e io sono pienamente d'accordo con lui.
«Ci sono state volte in cui io e Lewis abbiamo dormito con lei tra di noi, ma poi non ha fatto tutte queste storie.» dico e George sposta i suoi occhi su di me.
«Liv ha sempre saputo che Lewis non fosse suo padre.» dice e io annuisco nuovamente.
«Possiamo convivere tutti insieme, magari? Prendiamo una casa più grande.» dice Alex e io guardo prima lui, poi George ed infine Lando.
«Vivere con tre maschi ed una bambina piccola? Faccio prima a farmi ricoverare in una clinica per persone fuori di testa.» borbotto.
Lando accenna una risata e scuote la testa.
«In quel caso, gliela daremmo vinta.» dice George.
«E poi è inutile. Voglio dire, domani partiamo per il Vietnam, e passeremo le restanti settimane in hotel diversi.» dico e Alex sbuffa.
«Non ci stavo pensando a questo.» dice e prende un gran sorso alla sua tisana.
«Non possiamo prendere nemmeno una doppia con i letti singoli, perché staremmo comunque tutte e due nella stessa stanza e la bambina così si abitua a questa cosa.» continua Lando.
«Cosa proponete? La lasciamo piangere fino a quando non si addormenta stremata? Non mi sembra il caso, guardate i suoi occhi. Sono sette giorni che piange ogni notte e li ha gonfissimi.» dice George.
«E se dormisse con uno diverso ogni notte?» domanda all'improvviso Alex.
«No, assolutamente no!» mi alzo dal divano e inizio a camminare davanti e indietro per la stanza.
«Deve capire che i suoi genitori non stanno insieme e quindi non dormono nello stesso letto.» dice Lando.
«Alex, ti ringrazio per questa tua idea, ma è un mio problema questo.» continuo io sospirando.
«Mich? - mi volto verso Lando e lui si indica - È un nostro problema, è figlia di entrambi.» annuisco e borbotto delle scuse. Non mi abituerò mai.
«E se invece la facessimo giocare per tutto il pomeriggio? Si stancherebbe e poi alla sera crollerebbe.» i miei occhi si illuminano alle parole di Alex.
«Sì, ma se facciamo questa cosa, voi due dovreste stare separati. Anche vedervi entrambi, insieme, tutti i giorni, non l'aiuta. Le coppie separate e con i figli, si danno dei giorni in cui stare con i bambini. Questo vi aiuterà anche a mantenere la vostra sanità mentale e per Lando, lo aiuterà a mantenere la giusta concentrazione durante la settimana di gara.»
Odio George, e il suo essere dannatamente saggio.
«Ragazzi? Il problema qui è un altro. Mich verrà con noi, seguirà tutta la stagione. Staremo sempre insieme.» Okay, anche Alex ha ragione.
«E diciamo che Lando non la potrà tenere dal venerdì alla domenica, appunto perché deve rimanere concentrato.» continua George.
Adesso mi metto a piangere per il nervoso, lo sento.
Chiudo le mani in pugno e senza dire una parola, mi dirigo verso il bagno.
Chiudo la porta a chiave, apro il rubinetto dell'acqua e scivolo lentamente sul pavimento, con la schiena contro la porta.
Nascondo il viso tra le gambe e lascio che il pianto causato dal nervoso per questa situazione e dalle poche ore di sonno avute in questi due giorni, si liberi completamente.
Non posso continuare ad andare avanti così. Il telefono nella tasca degli jeans inizia a vibrare e quando leggo il nome di Lewis, premo il pulsante per rifiutare la chiamata. Insiste a chiamarmi per altre quattro volte prima di inviarmi un messaggio. "Rispondi a quel cazzo di telefono o vengo da te a prenderti a sberle." Alla sesta chiamata, rispondo. Perché so che verrebbe sul serio a prendermi a sberle.

«Ascoltami attentamente: troveremo una soluzione, ma tu non lasciare che le emozioni prendano il controllo su di te. Ce la caveremo, proprio come abbiamo sempre fatto e questa volta non saremo solo noi due.»
«Non voglio scaricare Liv ad altri come se fosse una patata bollente.»
«Lo so, e non lo farai. Ad Alex e George fa piacere stare con la bambina, o occhi di ghiaccio non la osserverebbe dalle telecamere di sicurezza e non le darebbe il suo letto. Ruba sedili per tenerla sotto controllo e assicurarsi che stia sempre bene, se ne è fregato altamente della privacy nella loro casa e ha fatto installare quelle telecamere.
Partiremo per il Vietnam separatamente. Liv starà con Lando, e prenderanno il jet della McLaren insieme a suo padre, a Carlos e suo cugino, e ovviamente il loro team principal. Ci vedremo in Hotel, faremo in modo che che le vostre stanze siano vicine appositamente per la bambina e la terrete a giorni alterni. Solo la domenica che è di gara, starai nei box della McLaren, perché Lando vorrà avere sua figlia vicino. Quando la terrà lui, tu ti farai gli affari tuoi e viceversa.
Riuscirete a superare anche questa, devi solo crederci.» Lewis ha il tono di voce calmissimo, probabilmente è proprio grazie a quello che sono riuscita a calmarmi.
«Adesso asciuga quelle lacrime, imposta il sorriso più bello che hai nel tuo repertorio e torna dagli altri, scusati per essere scappata via e fatti tre tisane di Albon, la melissa aiuta a calmare tanto quanto ci riesce la maleriana.» accenno un piccolo sorriso e annuisco.
Poggio il telefono sul porta saponetta, mi lavo il viso con l'acqua gelata che ancora scorre e poi chiudo il rubinetto.
Prendo un respiro profondo e con l'asciugamano arancione di Lando, mi asciugo la faccia; riprendo il telefono ed esco dal bagno.
«Lew? Grazie.» borbotto contro il telefono e la sua risata mi fa sorridere maggiormente.
«Adesso devo andare a finire di preparare la valigia, ci vediamo domani.» annuisco e chiudo la chiamata intanto che rientro in salone.

Lando's pov

«Scusatemi.» Mich è appena tornata e George stupendomi, si alza e la va abbracciare.
«È tutto okay, Lewis ti ha aiutato?» annuisce e il castano sorride.
«Vi ha detto quello che ha detto a me?» scuoto la testa e lei si siede sul divano, al mio fianco, e ci spiega il piano di Lewis che non è affatto malvagio.
«Possiamo farcela,» dico annuendo.
«Bene, abbiamo organizzato un piano perfetto, questo significa che domani Mich avrà la giornata libera quindi oggi Liv tornerà a casa con lei e Lando avrà oggi libero. Venerdì la bambina tornerà a lei e Lando potrà partecipare ad entrambe le prove libere. Il sabato la terrà il padre di Lando quando staremo in pista e Domenica starete tutti insieme. È un piano geniale. » Alex sta ondeggiando il bacino ed io sto cercando di trattenermi dal ridere a causa dell'espressione confusa di Mich.
«È rilassato, quando è rilassato fa così.» sussurro al suo orecchio.
«Dovreste farlo disintossicare da quella tisana.» risponde immediatamente e si volta a guardarmi in volto.
Ad un tratto nel suo viso appare un espressione di puro terrore.
«Sai cosa significa separarmi dalla bambina e avere la giornata libera?» borbotta e io ci penso un istante.
E alla fine scoppio a ridere.
«Non avrai più scuse e dovrai uscire con Max.» cantileno e lei si inizia a guardare intorno. Sta arrossendo completamente.
«Andiamo, non è male quel ragazzo.» le ricordo e lei annuisce.
«E Lewis stava sicuramente scherzando, non ha una cotta per te.» continua George ed Alex scuote la testa.
«Ce l'ha eccome. Quando l'ha vista la prima volta al circuito è caduto e stava seduto. Ha iniziato a sorridere come un demente e non faceva che osservarla, ha spaventato sia me che Horner che gli ha già detto che gli spezzerà le ginocchia se ti farà soffrire.» Alex finisce di parlare e Mich è andata completamente in panico.
«Parlerò con Pierre e Charles. Nei miei giorni liberi starò con loro e le loro ragazze a reggere la candela.» annuisce convinta delle sue parole e Alex scoppia a ridere.
«Max è un tipo apposto quando non è in pista. È un bravo ragazzo e fidati che ti tratterà da principessa. Solo, se devi lasciarlo perché ti piace un altro, fallo senza tradirlo. Dopo Dilara ci sta mettendo ancora un po' a superare quell'accaduto.»
Mich fa una piccola smorfia.
«Se lui tratta le ragazze come principesse perché lei è andata a cercare altro altrove?»
«Dilara voleva solo la popolarità, secondo a me, almeno. E la distanza non ha aiutato a fatto. Lei veniva in rare occasioni e puntualmente bisticciavano di continuo. Con te sarà diverso, starete sempre nello stesso posto, quindi sarà più facile.»
Mich prende un respiro profondo e si alza in piedi.
«Vado a prendere Liv e torniamo a casa, ci sentiamo più tardi cosi le darai la buonanotte e nel frattempo preparerò le valigie per entrambe.»
«Porta roba estiva, ovunque andremo sarà sempre estate e non esagerare con i bagli, portati cose che saprai che utilizzerai. Ti consiglio di inserire in valigia qualcosa di elegante ma non troppo, gran parte delle fidanzate dei piloti indossano sempre vestiti, gonne e tacchi, sai per i fotografi.» Mich sospira e guarda George.
«Io infilerò in valigia solo jeans e mi ruberò le magliette da Lewis.» Alex ridacchia.
«E per le uscite con Max?» domanda infatti.
«Uscite? Più di una?» domanda la ragazza.
«Sei mai uscita con un ragazzo, dolcezza? La prima uscita è per conoscersi meglio, la seconda per il bacio e la terza per avere un rapporto.»
«Ah, no, merda. - Mich si passa la mano tra i capelli. - Andiamo, Max Verstappen non sarà il mio primo ragazzo, giusto?» mi sta fissando.
«Beh, almeno puoi dire di aver avuto una ragazza.» le dico e lei scoppia a ridere.
«Ti adorerà, hai avuto una ragazza ed hai perso la verginità con un rapporto a tre.» continua George intanto che sia io che Alex stiamo ridendo come pazzi.
«Okay? Okay. Non mettetemi in testa strane cose, adesso vado.»

Dopo che Mich ha preso la bambina ancora addormentata, ha lasciato casa, facendo sentire il motore della sua Lamborghini a tutto il vicinato.
Sospiro buttandomi sul divano, iniziando già a sentire la mancanza della bambina.
Guardo l'orologio appeso al muro e sta segnando le diciotto e trenta, è ancora preso per la cena ma è troppo tardi per lo spuntino; e io sto morendo di fame.
«Amico?» Alex e George si siedono di fronte a me, sul tavolo da caffè.
«Anche voi state morendo di fame?» borbotto e Alex annuisce.
«No, dobbiamo parlarti.» dice George e io scatto a sedermi sul divano.
«Che succede?» domando immediatamente.
«A te va bene questa cosa?» domanda Alex e io aggrotto le sopracciglia.
«Quale cosa?»
«Michelle e Max.» dice immediatamente George e annuisco.
«Non mi crea nessun problema vederli insieme, anzi sono felice per entrambi.» sorrido e loro annuiscono.
«Se in un eventuale futuro però, ti dovesse iniziare a dar fastidio, ce lo diresti?» annuisco alla domanda di George e lui tira un sospiro di sollievo.
«Fantastico, adesso che abbiamo chiarito il discorso, io ordino cinese, volete anche voi?» Alex ha tirato fuori il telefono dalla tasca e non me lo faccio ripetere due volte, che inizio ad elencargli tutti i pasti che volevo e lui da bravo, li ha selezionati dall'applicazione.

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