Francis' POV.
Ruotai la manopola della doccia e l'acqua cessò improvvisamente di scendere. Rimasi dentro il box, completamente appannato, per qualche secondo buono ancora; poi, uscii e mi avvolsi in un asciugamano, sedendomi sul bordo della vasca da bagno e chiudendo gli occhi.
Il mio piano era andato completamente in fumo.
Dopo aver esternato i miei pensieri a Louis, la sera prima, lui era rimasto fermo, impassibile, a guardarmi in silenzio per diversi secondi. Dopodiché, alla fine si era alzato dal divano, aveva raggiunto la sua giacca e non appena lo vidi trafficare con il portafoglio capii subito quali fossero le sue intenzioni. Mi lasciò trecento dollari sulle gambe, poi – sempre senza dirmi una parola – camminò fino alla porta d'entrata e me l'aprì, attendendo con impazienza che lasciassi la sua stanza.
Se da una parte ero incredula del suo gesto così estremo, dall'altra riconoscevo – ora, dopo una lunga notte a rifletterci sopra – di essere stata troppo invadente ed insensibile, dicendo quello che avevo detto. In ogni caso, essere stata pagata per lasciare la sua camera d'albergo mi fece più male che essere pagata ogni giorno per andare a letto con il primo uomo che desiderava solamente il mio corpo.
Il mio piano era andato in fumo lo stesso giorno in cui l'avevo ideato, e la cosa peggiore era che continuavo a pensare e ripensare a quello che era successo su quel maledetto divano con Louis. Quanto i suoi occhi fossero diventati così freddi e vuoti, inespressivi e indifferenti; l'esatto opposto di come si era comportato solamente pochi minuti prima, nella stanza rossa. Così rispettoso di me e così disposto ad aiutarmi, perché era solamente quello che stava facendo.
Tutto quello che aveva fatto quella sera era per aiutare me, per soddisfare i capricci di una ventenne che si rifiutava di fare quello per cui veniva pagata profumatamente. Per aiutare una codarda.
A lui non veniva in tasca nulla, anzi: aveva speso dei soldi per entrare al Black Hole, altri soldi per portarmi nella stanza rossa e mi aveva dato trecento dollari per uscire dalla sua camera dopo neanche cinque minuti che vi ero entrata.
Louis non sarebbe venuto quella sera al locale; non c'era bisogno che mi mandasse una lettera scritta, in cuor mio, ero già consapevole che la mia unica via d'uscita me l'ero giocata come una cretina in pochi minuti. La cosa che mi faceva sorridere amaramente, era che ogni giorno mi lamentavo con chiunque del fatto che venissi continuamente usata dagli uomini ed io avevo a mia volta usato e avrei tanto voluto continuare ad usare Louis per tirarmi fuori dalla situazione in cui io stessa mi ero cacciata.
Non ero poi tanto diversa dalle stesse persone che odiavo con tutto il cuore, questa era la pura verità. Mi meritavo tutto ciò. Di restare sola ed essere usata ancora e ancora, fino a quando non ne avrebbero avuto abbastanza.
Mi alzai dalla vasca e mi avvicinai allo specchio; guardai il mio riflesso e cominciai a pettinarmi i capelli, lentamente, cercando di concentrarmi solamente su quello per fermare il mio cervello. Fu inutile.
Aprii il rubinetto e cominciai a lavarmi i denti; quando mi asciugai la bocca e tornai a guardarmi allo specchio, nulla era cambiato rispetto a pochi attimi prima. Appoggiai i palmi delle mani sulla lastra di marmo e presi un respiro profondo: riuscivo a sentire il mio cuore cominciare a battere sempre più forte nel mio petto, le guance accaldarsi e le gambe sempre più deboli. Un bell'inizio di un vero e proprio attacco di panico. Chiusi gli occhi e cercai di calmarmi.
Cominciai a respirare lentamente, respiri lunghi e profondi; eliminai dalla mente tutti i pensieri negativi – tutti, praticamente – fino a quando non me ne restò che uno solo. Mi aggrappai a quel pensiero felice, l'unico della mia vita per i pochi attimi in cui mi fu concesso di godermelo, prima che mi fu strappato via anch'esso.
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Hiraeth||Louis Tomlinson
FanfictionQuando ti ritrovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, durante un brutto periodo della vita, è facile scegliere la via più semplice per non lasciarsi morire. Così si potrebbe riassumere la vita di Louis, che non ha certezze sul presente, ignor...