Il Magic City era il secondo casinò più conosciuto di Miami.
Non era così grande come il primo, ma comunque altamente frequentato; ed io e Louis, in ogni caso, non avremmo potuto farci rivedere nello stesso casinò della sera precedente in panni totalmente diversi. Quella sera Louis indossava un completo classico, nero; pantaloni stretti ma eleganti e una camicia bianca sotto la giacca. I suoi capelli erano perfettamente spazzolati in un ciuffo all'indietro e la barba era corta ma fitta, come se la curasse e spuntasse ogni giorno.
«Prego, signorina.» le porte scorrevoli del Van scuro si aprirono, e l'autista mi porse il palmo della mano per aiutarmi a scendere con un ampio sorriso.
Louis aveva insistito affinché facessimo le cose per bene, nonostante io ne fossi contraria: sebbene né io né lui possedevamo grandi quantità di denaro, per quella serata saremmo stati una giovane coppia benestante, fresca fresca di matrimonio. E come qualsiasi famiglia ricca che si rispetti, avremmo dovuto fare il nostro arrivo al locale scortati da un autista che mi avrebbe aperto la portiera della macchina.
«Lasci, faccio io.» Louis sorrise a quest'ultimo, allungando la mano verso di me affinché fosse lui ad aiutarmi a scendere dal veicolo.
Indossavo dei sandali aperti, ricoperti di pietruzze scintillanti, con un tacco da dodici centimetri; un vestito lungo fino alle caviglie nero, accollato sul davanti ma con una scollatura a "V" sulla schiena che mi aveva obbligata a non indossare alcun tipo di reggiseno, ed era talmente morbido che svolazzava ad ogni mio passo, aprendosi lateralmente fino a metà coscia.
Inutile dire che non mi ero mai sentita così bella ed elegante come quella sera.
Mentre io lavoravo al Canarino e tornavo a casa per andare poi alla mia lezione giornaliera di autodifesa, Louis era andato in giro per la città alla ricerca dei vestiti perfetti per quella serata. E aveva azzeccato proprio tutto, perfino la taglia e il numero di scarpe.
Quella sera non ero andata al Black Hole. Avevo chiamato Jimmy dicendo che non mi sentivo molto bene, così da arrivare al casinò con Louis ad un orario accettabile e rimanerci per tutta la serata fino a notte inoltrata. Non era mai successo che saltassi una serata al Black Hole, per cui il mio capo non mi fece alcuna storia nonostante fosse sabato, anzi, mi disse di riposarmi e perdermi cura di me.
Ed era quello che stavo facendo, in fondo.
In più, la domenica era il mio giorno libero al Canarino; quindi – finalmente – per quella sera non avrei avuto alcuna preoccupazione se non quella di divertirmi e giocare con Louis. Sperando che tutto andasse per il verso giusto, ovviamente.
Afferrai la pochette argentata dal sedile del Van e scivolai verso la portiera aperta, appoggiando la mano su quella di Louis e sostenendo il suo sorriso mentre scendevo dalla macchina, sistemandomi il vestito una volta in piedi.
«Grazie, Mitch.» disse poi all'autista con un cenno della testa, e tornò a dedicare tutta la sua attenzione a me, che nel frattempo continuavo a rigirarmi la finta fede che portavo all'anulare sinistro.
Louis che intrecciò le sue dita con le mie me ne strappò il contatto visivo.
«Sei bellissima stasera.» mi disse con un ampio sorriso, facendo scorrere gli occhi sui miei capelli lunghi e castani, quella volta senza alcuna parrucca a nasconderli.
Se non fosse che non avrei mai potuto permettermi le scarpe e i vestiti che stavo indossando in quel momento... insomma, se non fosse che non avrei mai potuto permettermi una vita del genere, sembravo quasi me stessa quella sera.
Ero il più naturale possibile: i miei capelli erano leggermente ondulati, come lo erano sempre quando li asciugavo poco con il phon e li tenevo per molto tempo avvolti nell'asciugamano. I miei occhi poco truccati e sulle labbra avevo applicato solamente un leggero strato di burrocacao.
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Hiraeth||Louis Tomlinson
FanfictionQuando ti ritrovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, durante un brutto periodo della vita, è facile scegliere la via più semplice per non lasciarsi morire. Così si potrebbe riassumere la vita di Louis, che non ha certezze sul presente, ignor...