the beginning

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"Non puoi controllare ciò che ti succede,
perciò devi diventare più forte"

Adele correva impetuosa stando attenta a non inciampare, era sempre stata una ragazza molto maldestra ma in quel momento non poteva permettersi di perdere tempo cadendo.

Si nascose dietro un albero e osservò da lontano la navicella, vista pochi minuti prima in cielo, schiantarsi contro il suolo provocando un tonfo frastornante, stranamente non aveva paura ma era solo curiosa di sapere chi vi fosse al suo interno.

Lei era sempre stata abituata a convivere con la paura e a reprimerla;fino a qualche mese prima aveva vissuto, insieme alla sua famiglia, come prigioniera di un popolo locale.

Aveva visto morire ogni singola persona a cui si era affezionata, ormai era abituata a cavarsela sempre da sola.

Una ragazza castana uscì per prima urlando una frase incomprensibile da parte di Adele, a causa della sua distanza dalla navicella, successivamente un'ondata di ragazzi e ragazze si precipitò fuori correndo gioiosi.

Adele si guardò intorno cercando un luogo in cui rifugiarsi, era sempre stata brava a nascondersi e questo giocava a suo favore.

Esplorò con lo sguardo la foresta rendendosi conto che se non si fosse sbrigata la avrebbero trovata e torturata per farla parlare, facevano tutti così.

Bellamy osservava soddisfatto la terra iniziando a respirare pienamente l'aria, si pentiva di aver ferito a morte il cancelliere Jaha per andare sulla terra?certo, ma per sua sorella avrebbe fatto di tutto perfino uccidere.

La terra sembrava il paradiso agli occhi dei 100, proprio loro che erano stati reputati "sacrificabili" dall'arca stavano vivendo in un sogno ma, non sempre i sogni sono all'altezza della realtà.

Adele osservò quella strana gente da lontano, sembravano tutti così entusiasti e gentili che li invidiava, anche lei avrebbe voluto essere spensierata come loro.

Mentre gli altri festeggiavano vittoriosi Clarke, figlia di Abby Griffin nonché una dei migliori medici, si allontanò dalla folla impazzita per osservare il luogo circostante.

Era tutto così bello per essere vero, doveva per forza esserci un qualche inganno.

Qualcosa non quadrava e lei se ne era accorta, si inginocchiò a terra e osservò il terreno; c'erano delle impronte. Loro non erano soli.

SPAZIO AUTRICE...💗
finalmente dopo tanto tempo mi sono decisa a pubblicare questo piccolo prologo, se vi va ditemi cosa ne pensate

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