disappointed

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Bellamy iniziò a camminare avanti e indietro maledicendosi mentalmente, aveva preso una scelta troppo irrazionale.

Aveva sempre avuto la sensazione di sbagliare nella sua vita, non ne combinava mai una giusta, era un totale disastro, voleva solo rimanere con sua sorella dopotutto.

Come si sentiva in quel momento? impossibile descriverlo, semplicemente sentiva solo un peso allo stomaco che trascinava sempre dentro di se, un macigno che ormai aveva imparato a digerire con le sue forze.

I ragazzi scoprirono che la ragazza si chiamava Raven, veniva dall'arca e l'unico modo per contattarla era la radio, la radio che Bellamy aveva buttato per codardia.

Raven si alzò dalla capsula e si avviò minacciosa verso il ragazzo, aveva tolto la possibilità a 300 persone di vivere per paura, che comportamento da egoista.

"dov'è la mia radio?" Bellamy deglutì a fatica e rispose a testa alta "io non lo so, l'ho buttata, mi ucciderebbero se quelli dell'arca venissero qui"

"Bellamy cazzo, Jaha non è morto, hai una pessima mira" Clarke spalancò gli occhi sorpresa "non sei un assassino!" esclamò poi guardando Bellamy sorridere alla notizia.

Adele nel frattempo stava in un angolo osservando tutti da lontano, come aveva potuto fare una cosa del genere?

"dobbiamo trovare la radio, se non ricevono nostre notizie 300 persone verranno sacrificate per risparmiare ossigeno"

Tutti si misero alla ricerca del mezzo di comunicazione,il territorio era vasto e più i minuti passavano più Bellamy si sentiva in colpa.

Adele intravide un oggetto nero vicino al fiume e corse velocemente, la aveva trovata ma era assolutamente impossibile da riparare.

"ragazzi l'ho trovata!" Raven si avvicinò e prese la testa tra le mani, non c'era speranza per quelle persone

"ci vuole mezza giornata solo per asciugarne i componenti, noi non abbiamo tutto questo tempo" Clarke sembrò rifletterci un attimo e una folle idea le venne in mente

"loro devono solo ricevere nostre notizie no? possiamo spedire dei razzi nello spazio così capiscono che siamo ancora vivi"

Appena arrivati all'accampamento tutti si misero al lavoro, quella più impegnata in assoluto era Raven che, con l'aiuto di Jasper, riuscì a costruire più razzi possibili.

La sera arrivò velocemente e tutti si sentivano estremamente ansiosi, se il loro piano non avesse funzionato?

Una pioggia di meteoriti cadde nel cielo pochi minuti dopo il lancio dei razzi, il loro piano non aveva funzionato e Bellamy non voleva rendersene conto.

Octavia si avvicinò al fratello e lo abbracciò senza dire nulla, non servivano parole in quel momento.

Adele nel frattempo si era allontanata, non riusciva a trovare  nemmeno la forza per arrabbiarsi da quanto era delusa, pensava che Bellamy fosse più responsabile.

Si era sbagliata totalmente sul suo conto e questo le pesava davvero tanto, non ci voleva credere.

Bellamy non se ne era reso nemmeno conto, era così tanto concentrato su se stesso che non riusciva a vedere le conseguenze delle sue azioni sugli altri, era sempre stato troppo egocentrico e questo avrebbe causato la sua fine.

Clarke era sempre stata una persona attenta, nonostante l'antipatia che provava per Adele la raggiunse, si sedette di fianco a lei e la osservò attentamente.

Aveva uno sguardo vuoto.

"L'ha fatto per proteggere sua sorella" la bionda ruppe il silenzio, certe volte era davvero ingenua.

"no Clarke, lui l'ha fatto per proteggere se stesso" Adele si prese la testa tra le mani e sospirò, aveva bisogno di sfogarsi. "lui fa sempre così, è così tanto accecato da se stesso, non riesce proprio a pensare per un attimo a chi gli sta intorno"

C'era un pizzico di verità nel discorso che stava facendo, lo sapeva pure Bellamy distanziato a due metri di distanza dalle due ragazze.

Davvero Adele pensava questo su di lui?

THE 100- FREEDOMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora