I will save you

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La situazione sembrava essere migliorata, Adele durante la notte si era mossa leggermente, ma ancora non si era risvegliata.

Finn, Octavia e Jasper erano partiti all'alba alla ricerca di Cedric, era sicuramente stato lui, ancora non erano tornati e questo preoccupò un po' tutti.

Il tempo passava troppo velocemente, ogni secondo la vita di Adele era sempre più in pericolo.

Bellamy strinse la mano alla ragazza priva di sensi e la guardò attentamente, i suoi lunghi capelli castani le delineavano il viso dolcemente.

Non si era mai reso conto di quanto fosse semplice, non era nulla di speciale e questo lo attirava molto.

Tutto di lei gli piaceva, non poteva davvero immaginare di affrontare la terra senza la sua amica al suo fianco.

"B-Bellamy"una voce fin troppo conosciuta spezzò il silenzio cupo creatosi,

il cuore del ragazzo perse un battito, stava tremando dalla gioia

"oi sono qui" Adele piano piano aprì gli occhi, le faceva male tutto, anche parlare le sembrava impossibile

"che succede?"chiese a sottovoce guardandosi intorno, non si ricordava nulla

"sei stata avvelenata"Bellamy prese fiato e continuò a parlare "crediamo sia colpa di Cedric"

Adele sembrò riflettere per qualche secondo ma poi annuì, c'era da aspettarselo.

Avevano passato diversi anni separati, ormai il loro legame si era spezzato o, peggio, non era mai esistito.

Deglutì a fatica ma comunque cercò di sorridere, la testa le girava ancora tanto ma si sentiva decisamente meglio fisicamente.

"tu resta qui, non fare niente, ti porto del cibo" la ragazza fece una faccia schifata, l'ultima cosa che voleva fare in quel momento era mangiare.

Bellamy prima di avviarsi verso l'uscita della tenda le mise una mano sulla fronte, era ancora bollente.

Adele rise a fatica "ora sei diventato un medico?" sussurrò con la poca voce che le era rimasta

la rendeva felice sapere che qualcuno si preoccupava per lei, anche se non lo voleva ammettere.

Il ragazzo guardò a terra imbarazzato e andò alla ricerca di cibo, aveva bisogno di lasciare spazio ai suoi pensieri.

Perché doveva essere così difficile starle accanto senza avere la sensazione di volerla al suo fianco per sempre?

Lei infondo lo odiava, pensava che fosse un egocentrico e Bellamy proprio non riusciva a digerirlo,

non riusciva a farsi andare bene che l'unica persona per cui farebbe di tutto non avrebbe fatto nulla per lui,

eppure erano solo paranoie insensate le sue.

Adele si guardò intorno, era tutto così vuoto e silenzioso che riusciva a sentire persino i suoi pensieri diventare sempre più grandi.

Clarke irruppe rumorosamente nella tenda facendo cadere una ciotola, era sempre stata un po' maldestra.

"come ti senti?" Adele annuì con la testa, faceva ancora tanta fatica a parlare

la bionda si avvicinò e le cambiò il pannetto che aveva sulla fronte, sostituendolo con uno nuovo, la febbre sembrava non volere scendere.

Clarke osservò la ragazza davanti a lei e rabbrividì, infondo la ammirava, aveva superato tante di quelle cose che era diventata forte da sola.

Ebbene sì, Adele era sempre stata una persona sola, era abituata ad affrontare la vita con le proprie forze, era abituata a non chiedere mai aiuto.

Ora che aveva trovato delle persone con cui stare bene non riusciva ad aprirsi totalmente, durante la sua adolescenza aveva imparato a creare un muro attorno a se e non voleva che nessuno lo facesse cadere.

Aveva così tanta paura di soffrire che si chiudeva in se stessa quando qualcuno le si avvicinava,

lei non era come le altre, non aveva bisogno di essere sempre salvata.

Bellamy entrò nella tenda con della carne e della frutta in mano, appena vide Clarke sorrise, aveva bisogno di lei per far guarire Adele.

THE 100- FREEDOMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora