trust me

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Tutti stavano guardando dall'alto Bellamy e Adele dormire, sembravano così tranquilli che nessuno aveva ancora avuto il coraggio di svegliarli.

Octavia sorrise inconsciamente, era davvero felice che andassero d'accordo, infondo aveva sempre saputo che, grazie ai loro caratteri estremamente simili ma anche diversi, avevano bisogno l'uno dell'altro per sopravvivere.

Adele aprì gli occhi trovandosi davanti Bellamy addormentato, rimase sorpresa per un paio di secondi ma poi si ricordò della sera prima e sorrise debolmente.

Alzò lo sguardo e notò tutti che li osservavano dubbiosi "buongiorno" disse timidamente cercando di eliminare l'imbarazzo,creatosi a causa del silenzio, svegliando con degli scossoni il ragazzo di fianco a lei.

Bellamy prese in mano la situazione, come era abituato a fare, guardandosi intorno "non ci sono terrestri per ora, mi sembra il momento giusto per andare" tutti annuirono andando a recuperare le proprie cose nel bunker.

Adele, che intanto si era messa la giacca che aveva trovato su di lei, affiancò Bellamy e lo guardò "grazie per ieri sera"disse timidamente incrociando le braccia al petto

"non devi ringraziarmi, comunque bella giacca" le fece l'occhiolino e rise quando il viso pallido della ragazza si tinse di un rosso acceso

"oh ehm tieni" Adele fece per togliersi la giacca ma Bellamy la fermò immediatamente "nono tienila pure, sta meglio a te che a me"

I sette ragazzi si incamminarono verso l'accampamento, Lincoln si sentiva a disagio e non sapeva se quella strana gente era davvero sua amica, non poteva fidarsi.

Adele notò un'espressione corrucciata sul volto del suo amico d'infanzia, qualcosa lo turbava

"Lincoln va tutto bene?" chiese avvicinandosi a lui e iniziando a punzecchiarlo sul fianco come quando erano piccoli

"non so se questa gente è affidabile"rispose il ragazzo a voce bassa, non voleva farsi sentire

"ti fidi di me?" Lincoln annuì e continuò a guardarsi intorno spaesato, non aveva mai superato il confine

"bene allora stai tranquillo"

una sottospecie di meteorite irruppe nel cielo, sembrava una navicella come quella da cui erano atterrati i 100 e Bellamy

"ragazzi che cos'è?"Clarke si girò immediatamente e fissò il cielo con attenzione, spostandosi una ciocca di capelli dagli occhi per osservare meglio

"andiamo a vedere, potrebbero essere i soccorsi da parte dell'arca" Bellamy non sembrava convinto, per niente, infatti cercò di farle cambiare idea

"no, meglio arrivare all'accampamento prima poi andare domani mattina"

nessuno gli diede retta, nessuno tranne Adele che percepì nella sua voce un tremolio starano, non era da lui avere paura,così lo prese in disparte tirandolo per un braccio e allontanandosi dal gruppo "che succede?"

Bellamy scosse la testa e posò lo sguardo a terra "niente, non preoccuparti" non voleva farla entrare nei suoi pensieri confusi

"smettila e dimmi cos'hai" il ragazzo non era abituato a parlare dei suoi dilemmi interiori, era abituato a tenere tutto per se e così fece quel giorno

Bellamy rimase zitto guardandola dispiaciuto, non riusciva a parlare, voleva sfogarsi con qualcuno dei suoi pesi per alleggerirsi ma sentiva un nodo allo stomaco che non glielo permise.

Nonostante questa sensazione riuscì a dire sottovoce "mi dispiace"

Adele fece una cosa che lasciò sorpresi tutti, aprì le braccia e lo strinse forte alzandosi leggermente sulle punte a causa della loro differenza di altezza.

Appoggiò la testa sul suo petto e sorrise, quel gesto racchiudeva tutte le parole che lei avrebbe voluto dire.

I ragazzi arrivarono vicino a quella  sottospecie di capsula, dentro vi era una ragazza con una ferita profonda sulla testa, era morta?

Bellamy si avvicinò per primo, spalancò gli occhi quando notò una radio vicino al corpo e sussultò visibilmente impaurito.

Tese la mano tremante e la prese nascondendola in tasca, doveva sbarazzarsene senza far vedere nulla ad Adele, non voleva deluderla.

"ragazzi è morta, non c'è nulla da fare" commentò indeciso Bellamy buttando velocemente la radio in acqua, lì non la avrebbero mai trovata.

Clarke si avvicinò alla capsula, la ragazza aveva spalancato gli occhi e stava cercando la radio, quella radio.

THE 100- FREEDOMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora