hell

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"quindi, se non ho capito male, dobbiamo scendere all'inferno e devo reclamare il trono" Adele disse tutto con ironia pensando che la madre stesse scherzando continuando a parlare dopo pochi secondi "trovando un portone che ci colleghi alla terra?"

Elvira annuì soddisfatta, ovviamente non riuscì a capire il sarcasmo della figlia, la conosceva poco e non c'era da aspettarsi di meglio.

Lincoln invece sembrò capire al volo il tono dell'amica, erano cresciuti insieme "non credo ci sia da scherzare, ormai tutto è possibile qua"

la castana tornò in se e gli diede ascolto, doveva rimanere seria per arrivare fino in fondo.

"come dobbiamo fare per arrivare lì?" Elvira sorrise prendendo per mano entrambi, chiuse gli occhi per cinque secondi e incitò gli altri due a fare lo stesso,

una folata di vento lì circondo in un batter d'occhio, sembrava stessero volando ma l'unica cosa negativa era che stavano sprofondando verso il luogo più oscuro di tutti.

"è stato rapido" esclamò Adele buttando fuori l'aria che aveva trattenuto durante il <<viaggio>>, si aspettava un dolore peggiore

"come fai a sapere come muoversi in questo altro mondo?"domandò Lincoln senza farsi troppi problemi, la curiosità prevalse nella timidezza in quel momento

"sono anni che vivo qui, ho dovuto imparare trucchetti per sopravvivere" annunciò Elvira facendogli l'occhiolino, avviandosi poi verso una sottospecie di cancello ricoperto dall'oscurità

"questo posto mette i brividi"Adele espresse il suo parere facendo annuire il ragazzo di fianco a lei intento a guardarsi intorno, non sarebbe stato un viaggio facile.

"per reclamare il trono devi arrivare fin sopra la montagna" Elvira indicò una pila di ossa con una corona formata da fiamme in cima, Lincoln seguì con lo sguardo il dito di Elvira sempre più preoccupato per la sua amica

"appena sarai giunta a destinazione dovrai urlare il tuo nome, dichiarando di essere l'erede, tutto chiaro?"

Adele annuì con la testa cercando di non farsi vedere intimorita, non c'era tempo per la paura e lei lo sapeva benissimo.

La ragazza impiegò esattamente 27 minuti per giungere al termine del suo percorso, guardò in basso con le gambe tremanti, si sentiva come se la sua voce fosse scomparsa una volta per tutte.

Chiuse gli occhi, respirò e cercò di immaginare Bellamy al suo fianco, che la teneva per mano cercando di confortarla col suo modo di fare

"Adele! io sono l'erede di Lucifero e tutti voi mi obbedirete d'ora in poi" la cima di ossa sotto i piedi iniziò a muoversi in modo frettoloso, la ragazza si gettò dalla cima per non cadere sulle ossa e notò delle nuvole di colore rosso scuro trasportarla fino a Lincoln ed Elvira.

Successivamente un tonfo spalancò un portone pieno di luce, la ragazza guardò i suoi due compagni di avventura incamminandosi verso la luce, era giunta l'ora.

Elvira prima di oltrepassare la luce si fermò, non poteva andare con loro, qualcuno doveva rimanere lì ad aiutare gli altri che sarebbero arrivati per tornare in vita, ormai era suo obbligo.

"ti voglio bene piccola mia" ormai Adele se ne era andata verso la terra, non sentì mai quelle parole e forse era meglio così, almeno non ci sarebbe stata troppo male quando avrebbe notato la sua assenza dietro di lei, si era sacrificata per lei.

Lincoln corse verso Octavia ancora sotto shock, era più bella di come se la ricordasse, sembrava un sogno poterla stringere e toccare di nuovo, era cambiata davvero tanto dall'ultima volta in cui si erano visti.

Adele spalancò gli occhi e si trovò davanti a se Bellamy, finalmente era lì sul serio e poteva stringerlo, finalmente potevano vivere tutto quello che aspettavano dal mio momento.

"comunque ti amo anch'io" il maggiore dei fratelli Blake sorrise e baciò la ragazza, aveva sognato quel momento dalla prima volta e finalmente aveva potuto farlo senza paura.

spazio autrice
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