Capitolo 33.

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Chloè.

"Buongiorno."
Esclamo scendendo le scale al piano di sotto , dove già trovo Neymar che finalmente può stare in piedi senza sedia a rotelle o stampelle.

Sono i primi di settembre , ancora un paio di settimane di riabilitazione e potrà ricominciare a giocare in gruppo e poi potremo tornare a parlare seriamente del matrimonio.

Non pensare più al matrimonio , l'idea che non ci sia una scadenza o una data prestabilita mi ha fatto vivere meglio , mi ha fatto sentire meno soffocata , meno oppressa.

"Buongiorno amore."
Mi sorride , versa il caffè nella mia tazza e mette dei pancakes in tavola.

Sorrido anche io.

Ultimamente si sta prendendo così tanto cura di me per ripagarmi del modo in cui l'ho accudito e gli sono stata accanto , ho provato a fargli capire che non deve , che non è necessario , che era mio dovere farlo ma non c'è stato verso di farlo.

Gli sono stata accanto giorno e notte , senza mai staccare , a volte forse spinta anche dal senso di colpa di averlo tradito con Antoine.

Antoine.
Il solo suo pensiero mi chiude lo stomaco e mi da una fitta al cuore .

Non ci vediamo ne ci sentiamo da quasi due mesi.

Niente di niente , nemmeno per sbaglio.

Anche se , nelle miriadi di notti insonni , fra lacrime e panico , avrei voluto chiamarla miriadi di volte per sentire la sua voce , calmarmi e smettere di sentire quel dolore straziante che provo da quando ci siamo lasciati .

Ed invece mi restano solo ricordi e regali che stringo forte a me quando nessuno può vedermi , quando sono solo io , sola col mio dolore.

Scaccio ogni pensiero di questo genere , siamo solo io e Neymar.
Dobbiamo essere solo noi due , io e lui.
Io ed il mio fidanzato , anzi , futuro marito.

Facciamo colazione insieme , guardiamo un telegiornale senza farci troppo caso perchè parliamo del più e del meno , sembriamo una coppia normale , sembriamo una coppia felice.

Credo che a modo nostro siamo felici .
Abbiamo costruito la felicità , se più la sua o più la mia non importa .

"Okay , devo andare al lavoro ora."
Esclamo quando guardo l'orologio al mio polso ed alzarmi , vado a preparare la mia borsa.

"Dovrai partire?"
Chiede dato che abbiamo rimandato il discorso per fin troppo tempo ma sa bene anche lui quale sia il mio lavoro e cosa comporti.

"E' probabile , la pausa nazionale è a fine mese."
Rispondo guardando il cellulare che si è illuminato per una mail.

"E quanto starai via?"

"Starò via il solito tempo Ney , non preoccuparti , ci sarà David per qualsiasi cosa ."
Rispondo prendendo la mia giacchetta per infilarla.

"Non è quello , è che non mi piace stare sanza di te."

"Lo so amore ma è il mio lavoro , vedrai che passeranno in fretta questi giorni."
Sorrido , gli do un bacio e prendo le chiavi della macchina , dicendogli che ci vedremo verso sera , non so bene l'orario , non so a che ora staccherò.

Arrivo in ufficio senza metterci troppo e comincio a lavorare , senza distrarre la mente.

"Avanti."
Esclamo quando sento bussare.

"Cheriè."
Alzo lo sguardo quando vedo mio padre.

"Ciao papà."
Rispondo.
Si avvicina , mi lascia un bacio fra i capelli.
"Sei qua per dirmi chi dovrò andare ad osservare?"

"Si teosoro e dato la situazione un po' particolare con Neymar ti chiederò di seguire solo una squadra dove ci sono più elementi ."
Mi risponde sedendosi davanti a me.

"Quale?"

"L'Atletico."
Stringo più forte la penna , cercando di non avere reazioni esagerate , era ovvio dovessi rivederlo , era ovvio che dovessimo reincontrarci , lavoro in nazionale , certo non pensavo così presto.

Sono spaventata.
Eppure il mio cuore no.
Il solo pensiero di rivederlo ha ricominciato a farmi battere il cuore.

-

"Grazie."
Esclamo all'addetto alla sicurezza che mi ha aperto le porte del centro sportivo dell'Atletico.
Sono atterrata ieri sera , senza dire niente a nessuno e cercherò di fermarmi solo fino alla partita per poi andarmene.

E soprattutto vorrei mantenere solo un rapporto professionale con tutti i giocatori, ovviamente per stare soprattuto lontano da Antoine.

"Diego."
Esclamo quando arrivo sul campo, l'allenatore dell'Atletico si gira verso di me , sorride , non ci vediamo dalla finale di Europa League.

"Chloè , che piacere vederti."
Ci salutiamo con una stretta di mano e due baci sulla guancia.

"E' un piacere anche per me."

"Come sta Neymar ? Mi dispiace per il matrimonio."

"Non ti preoccupare , è solo rimandato , comunque sta meglio , ancora un paio di settimane e può tornare ad allenarsi."
Rispondo cercando di non cercare Antoine con lo sguardo , attratta da lui come una calamita , come sempre.

"Per fortuna."
Sorride , comincia a camminare lungo il campo , con me al seguito.

"Oh e complimenti per il mondiale , ho sentito tuo padre per complimentarmi ma non ho avuto modo di complimentarmi con te , so bene quanto il tuo ruolo sia importante in una squadra , anche se preferiresti passare inosservata."

"Grazie Diego."
Gli sorrido e poi passiamo a parlare di lavoro.
"Come si stanno comportando i miei ragazzi?"
Chiedo perchè non posso comportarmi in modo completamente diverso da come facevo prima.

"Lemar è molto stanco , deve riprendersi un po' . Lucas è al massimo come al solito , vive per il pallone anche se con l'arrivo di Martin non è pienamente concentrato ma insomma , come biasimarlo."

"Posso immaginare , mi ha chiamato quando è nato , non stava più nella pelle."
Rispondo ricordandomi bene quando , ormai un mese fa , mi ha chiamato per dirmi del piccolo Martin, mi manda spesso delle sue foto .

"Qui l'abbiamo notato tutti."
Ridiamo insieme.

"E Antoine?"
Chiedo cercando di non far tremare la voce , anche se non ci riesco più di tanto.

"Antoine è completamente concentrato sul campo , forse ci pensa anche troppo , decisamente troppo , gliel'ho detto ma ha detto che ultimamente è l'unica cosa che lo fa stare bene , che gli permette di distrarsi , non so cosa gli sia successo , non parla molto."

Annuisco , se dicessi qualcosa potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro ed è l'ultima cosa ce vorrei.

"Te li chiamo ."
E prima che possa fare qualsiasi cosa li ha già richiamati , Lemar arriva per primo , mi saluta con un leggero abbraccio .

Poi arriva Lucas che mi guarda in modo indecifrabile , mi abbraccia , mi stringe forte , mi accarezza i capelli.

"Stai tranquilla Chloè , andrà tutto bene."
Mi sussurra baciandomi i capelli , annuisco , perchè se solo provassi a dire qualcosa potrei scoppiare a piangere .

Mi stacco dall'abbraccio e lo vedo .

Vedo Antoine che ha il mio tesso sguardo , potrebbe crollare anche lui da un momento all'altro.

Ed è proprio lui che si comporta da adulto per primo , che fa la prima mossa , si avvicina , mi abbraccia , mi stringe , mi stringe così forte per impedirmi di crollare , mi stringe così forte ed io torno a vivere .

Acuérdate De Mí - Antoine Griezmann.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora