Capitolo 36.

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Chloè.

Quando atterro a Parigi è notte fonda , credo siano più o meno le due , ritiro la mia valigia avviandomi all'uscita di questo aeroporto deserto , perchè alle due del mattino di una notte di settembre non c'è molta gente in giro.

Ho allungato la mia permanenza a Madrid di qualche giorno , con la scusa di dover osservare di più qualche giocatore , scusa a cui probabilmente non ha creduto nessuno ma non importa , non m'importa più ormai .
Il motivo principale per cui sono rimasta più a lungo a Madrid è perchè ho comunque dovuto creare un piano b per la mia esistenza , non ho intenzione di andare a vivere da Antoine e campare sulle sue spalle , nonostante io abbia via i risparmi di una vita , così ho parlato per caso con Simeone e , dato che sembrava molto serio sul volermi con lui , mi ha praticamente offerto un posto di lavoro nel suo staff data anche  la mia capacità di riuscire a separare vita privata e lavoro , la mia relazione con Neymar  ne è stata una prova ma anche il fatto che sia la figlia di una persona così importante e lavorassi sotto di lui.

Ed ora sono tornata perchè devo fare tre cose , parlare con Neymar in primis, parlare con papà e prendere tutta la mia roba per andare a Madrid perchè non ho più intenzione di perdere un giorno in più della mia vita , di sprecarlo ad essere perfetta per gli altri ed agli occhi degli altri.

Voglio essere imperfetta , imperfetta e fottutamente felice.

Il taxi che ho chiamato non ci mette molto ad arrivare , sorrido al tassista prima di dirgli la via , mi appoggio al finestrio , guardo Parigi , questa Parigi che questa notte odio un po' meno perchè so che mi lascerà libera, so che mi lascerà andare.

E sono sicura che la tornerò ad amare , sono sicura che imparerò di nuovo ad amarla.

Non penso molto a cosa dire a Neymar durante il tragitto , non so nemmeno se è sveglio o se dovrò rimandare a domani mattina , non ho preparato un discorso , non ho bisogno di difendermi o fare la vittima.

Ho sbagliato e sono pronta a pagare ma anche se ora mi odierà , e ne avrà tutto il diritto , un domani mi ringrazierà per questa scelta , perchè se continuassi condannerei anche lui all'infelicità e non ne ho il diritto.

Arrivo davanti a casa , saluto il tassista , gli lascio la mancia , mi ringrazia .

Apro il cancello automatico con la chiave , entro appena si apre leggermente , si richiuderà da solo .

Cammino lenta , trascino dietro di me la valigia cercando di non fare troppo rumore.

Guardo questa casa ed ora che non m'intrappola più riesco anche a coglierne la bellezza .

Troppo tardi , come sempre.

Arrivo sempre troppo tardi nelle cose.

Ma ho deciso di farmi una promessa ed ho intenzione di mantenerla: arrivare in tempo.
Arrivare in tempo d'ora in poi.
Ed essere in orario per me , per me e basta.

Apro la porta , la richiudo piano , non voglio disturbare .
Accendo la luce , appoggio la valigia all'ingresso e quando sento il rumore della televisione capisco che Neymar mi ha aspettata e che stanotte sarà l'ultima che passerò con lui.

Sospiro,mi faccio forza , cammino piano verso il salotto.

Sapeva che sarei tornata tardi , non gli ho detto l'ora perchè non volevo mi venisse a prendere in aeroporto , non ci siamo praticamente mai sentiti in questi giorni , ho cominciato già a prendere le distanze , un po' da codarda , lo so.

"Sei tornata."
Mi dice quando mi vede.
"Non pensavo nemmeno l'avresti fatto."

"Non lascio le cose in sospeso o a metà."
Rispondo sedendomi sul bracciolo della poltrona , ha capito qualcosa anche lui, ha capito che siamo al capolinea , perchè per quanto mi abbia fatto incazzare miriadi di volte , non sono mai stata giorni senza parlargli come in questo caso.

Acuérdate De Mí - Antoine Griezmann.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora