Capitolo 2.

1.5K 45 7
                                    

Antoine

Un pensiero fisso.
Un pensiero costante.
Un pensiero che so non mi lascerà mai.

Chloè è li , nella mia testa , nel mio cuore , nella mia anima.

E' sempre lì .
Mentre mi alleno.
Mentre mi faccio la doccia.
Mentre guardo un film o faccio una partita alla play.

Mentre faccio sesso con Erika , come in questo momento.

Devo partire per andarmi a giocare la finale di Europa League ma Mia ha la febbre e tanto per cambiare non ci saranno.

Però è meglio così perché ci sarà Chloè e potrò stare con lei.

Oh Chloè.

Il mio pensiero fisso.

Sto pensando a lei anche ora mentre mia moglie è sopra di me , che mi sta scopando.

Ma io non riesco nemmeno più a toccarla se prima non fa capolino nella mia mente l'immagine di Chloè , chiudo gli occhi , mi immagino lei.

Squallido?
Squallidissimo.
Dovrei anche farmi schifo ma non riesco.

Chloè è la cosa più pura e sporca della mia vita.
Chloè è il mio paradosso.
Chloè è semplicemente Chloè.
Sarebbe stata facile incontrarla prima , prima di essere padre , prima di essere marito.
Ma le cose facili non mi sono mai piaciute , anche se ora però sono un po' troppo complicate.

"Sei distante."
Esclama Erika scendendo da sopra di me , non è di certo stata una delle mie performance migliori.

"Non sono distante , solo che sono davvero agitato per la finale."
Mento , cioè mento solo in parte , sono davvero agitato per l'Europa League ma sono distante per Chloè , in questo mese sono stato  a letto poco niente con mia moglie , per vari impegni , per i ritiri ma soprattutto per Chloè.

"Mi dispiace non poterci essere."
Ora è lei che mente , non gli è mai interessata la mia carriera , non è mai stata un'amante del calcio , non so nemmeno se verrà al mondiale dato che per lei , che non ama la mia carriera, tutti quegli spostamenti sarebbero troppo , sue testuali parole.

Ma anche in quel caso non mi interesserebbe più di tanto perché ci sarà Chloè.

Oh Chloè.

Il solo pensiero che domani ,dopo un mese, saremo di nuovo insieme mi rende l'uomo più felice del mondo , mancano poche ore e potrò provare di nuovo il sapore delle sue labbra , sentire il sapore della sua pelle.

"Papà!"
Esclama Mia una volta che sovrappensiero esco dal bagno dopo essermi fatto una doccia , mi accovaccio alla sua altezza spalancando le braccia e accogliendo fra di esse la mia principessa , è ancora col suo pigiamino , i capelli sfatti e gli occhi lucidi , la febbre è ancora un po' alta .

"Mon amour."
Rispondo sedendomi a terra con lei in braccio.
Mia è l'unica cosa buona che Erika mi abbia  dato , la cosa più bella e importante di tutta la mia vita, ci stavamo lasciando quando è rimasta incinta , pensavamo che potesse rimettere insieme tutti i cocci e allora siamo rimasti insieme , ci siamo pure sposati.

Ma alla fine è un rapporto vuoto , arido , è un rapporto che non sappiamo nemmeno perché continuiamo a portare avanti , probabilmente per abitudine , per Mia , per codardia , non ne ho idea ma fino ad ora mi è andato bene .

Fino a prima di Chloè.
Ora vorrei solamente aver incontrato lei anni fa , vorrei addormentarmi e svegliarmi accanto a lei.

Vorrei fosse la madre dei miei figli.

Vorrei che fosse mia moglie.

Vorrei tante cose , probabilmente vorrei troppe cose.

-

Sono arrivato da tre ore , abbiamo fatto un giro al campo , fatto la conferenza stampa , parlato con qualcuno e ora sto bevendo del matè nella hall insieme a Diego e Fernando.

Stiamo ridendo , scherzando ,  smorzando la tensione aspettando domani sera.

Ma la mia attenzione viene completamente rapita dalla ragazza che sta entrando ora nella hall.

I capelli biondi , sempre in ordine,  che le cadono sulle spalle , vestita tutta di nero , come sempre , skinny jeans , una camicia nera e il giubbino di pelle.

Tacchi vertiginosi , la borsa sulle spalle e si trascina dietro il trolley .

Gli occhiali da sole le coprono gli occhi meravigliosi , occhi che parlano e che solo io so comprendere.

Entra , andando velocemente verso la reception e senza guardarsi intorno , come tipico di lei, concentrata su una cosa alla volta e decisa.

Scambia qualche parola con il ragazzo dietro il bancone che dopo un paio di firme le passa una tessera elettromagnetica , un sorriso , un saluto e poi si gira, è in quel momento che mi vede , che sorride ed io vorrei solo correrle incontro e baciarla per poi prenderla in braccio e portala nella camera da letto.

E farla urlare , urlare per me , fregandomene altamente di tutti quelli intorno a noi.

"Chloè , ti aspettavo."
E' Simeone che parla , è appena sceso dalla scala ed è il primo che la incontra.

"Diego , è un piacere rivederti."
Risponde lei stringendogli la mano e dandogli due baci sulle guance.

"Posso offrirti qualcosa da bere prima che tu vada in camera?"

"Bhe è l'ora del Margarita in effetti."
Risponde lei buttando un ' occhiata all'orologio che segna quasi le sette.

"Vado a prenderlo, siediti qua con i ragazzi."
Esclama Diego facendole segno di sedersi sulla poltroncina difronte a me.
"Non fatela scappare, per favore."
Ci riprende il Cholo, io alzo le mani, Godin ride.

"Non potremmo mai."
Risponde Fernardo per poi  andare a salutarla, Diego fa lo stesso, nelle due settimane in cui è rimasta a Madrid ha legato con molti componenti della squadra, anche perché era sempre con me.

"Chloè."
Esclamo salutandola quando mi alzo.

"Antoine."
Mi risponde sorridendo, le appoggio una mano sul fianco indugiando un po' di più nel bacio che le lascio sulla guancia.
La sento tremare e io sento il mio tocco bruciare.

Cosa cazzo mi fa questa ragazza?

Diego è distratto quando mi stacco ma  Fernando no, mi lancia un'occhiata strana, un'occhiata di qualcuno che ha capito tutto ma io fingo di non dargli importanza.

Torno a sedermi accanto a lui, osservando la ragazza davanti a me che,  dopo aver sistemato la valigia , prende il cellulare dalla borsa e le sigarette da appoggiare sul tavolo,  si toglie gli occhiali e finalmente posso vedere i suoi occhi.
Occhi che cercano subito i miei.
Occhi che parlando e solo io so comprendere.

Ed è così che cominciamo a parlare in un linguaggio comprensibile solo a noi.

Acuérdate De Mí - Antoine Griezmann.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora