Come IO a TE

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-Martina si avvicina alle ragazze e quando Talisa si accorge del suo arrivo lascia sole lei e Gaia-

(Gaia)

Sono in totale mental breakdown.

Non capita spesso che io venga rimproverata.

A scuola ero forse l'unica a non aver ancora mai preso una nota in quinta liceo.

Il rispetto per me è fondamentale, la mia famiglia ha basato la mia educazione e quella delle mie sorelle in primis su questo.
Oggi, con questo richiamo volto proprio al rispetto di regole, non ho deluso solo me stessa, ho deluso anche loro, tutti quei valori che hanno cercato di trasmettermi, i sacrifici che hanno impiegato nel farlo.
Ho rovinato tutto.
Sono un'ingrata, un'idiota, un'irrispetosa.
Non merito niente.

Vedo avvicinarsi Marti, e intorno a lei noto una luce quasi aurea.
La sua vicinanza in quel momento mi emoziona, accentua il mio pianto ma in certo senso lo asciuga anche.

Si avvicina e mi da un leggero bacio sulla fronte, premurosa come sempre.

Avrà notato forse i miei occhi colmi e lucidi?

M: "cosa stai facendo Bibi, mi sembrava di averti tranquillizzata prima..."

GG: "si la tua carezza per un po' è servita ma poi sono ripiombata nel buio.

C'era Tali con me fortunatamente, ma sembra non capirmi."

M: "ora ci sono io, e non ho bisogno di capire.
So già tutto.

Ti dico Bibi, la prima cosa che ho pensato durante quel richiamo è stata che avremmo dovuto alzarci tutti.
Che avrebbe dovuto essere un richiamo collettivo.

Tutti usiamo i telefoni, c'è chi lo fa con più abilità e chi meno, come te, ma tutti siamo colpevoli."

GG: "non è questo il problema Marti"

M: "lo so, era la premessa questa.

Tu pretendi di essere sempre perfetta Bibi, forse sei abituata ad esserlo, forse lo sei stata per tanto, troppo, ma qui stai riscoprendo anche le tue imperfezioni, che saprai presto sfruttare a tuo favore.

Non fa di te una persona irrispettosa un richiamo del genere, così, isolato.
Non ti rende da meno di ciò che sei, di ciò che di meglio sei sempre stata.
Se la tua mamma, la tua famiglia fossero qui, ora, ti direbbero lo stesso.

Non colpevolizzarti così irrimediabilmente per tutto e per tutti."

GG: "Marti so che tu ora mi stai dicendo queste cose nella speranza di tranquillizzarmi ma non è giusto, non ho ragione.
Nono sono giustificabile adesso. Nemmeno da te."

M: "non è giustificarti quello che sto facendo.

Non sei lucida ora, quindi ne riparleremo più tardi, faccia a faccia, io e te.

Ora vieni qui e tranquillizzati."

(Gaia)

Nonostante effettivamente non seguii con attenzione tutto il discorso di Marti, perché in preda alla più totale crisi, sentii più forte che mai la sua vicinanza.

Mi aveva accarezzato il braccio per tutto il tempo.
Aveva anche tentato, con grande rispetto, di asciugare parte di quelle mie lacrime con i suoi pollici, come è suo solito fare.

Era rimasta al mio fianco, ancora una volta.
Era riuscita a calmarmi, a suo modo, unico quanto misterioso.

Mi stringeva ora in un affettuoso abbraccio.

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